Forse è proprio vero quello che più di 2000 anni fa ha affermato il poeta Orazio: che tu non possa vedere nulla di più grande di Roma. In quegli anni Roma era la città più grande del mondo, era il fulcro di una cultura che è alla base del nostro immenso bagaglio culturale. Ma, nell’epoca contemporanea, nel tempo, cosa è rimasto dell’immensità di Roma? Cosa ricorda la sua grandezza? Possiamo tranquillamente affermare che non è più la città più grande del mondo, ma di certo è una delle più belle, delle più ricche culturalmente, una città di cui è facile innamorarsi. Si, perché Roma è amore, Roma è pericolo, Roma è bellezza, Roma è veracità. E ciò che, forse, meglio di tutti ha raccontato tutte le facce della nostra capitale è stato il grande schermo.

Tanti sono stati i registi, sia italiani che stranieri, che hanno perso la testa per la città della Lupa e del Colosseo e molti sono quelli che hanno deciso di raccontare, attraverso i propri film, alcuni aspetti di ciò che è Roma.

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

Roma è, come abbiamo detto, una città di cui è facile innamorarsi, per l’ottimo cibo o per le straordinarie opere che puoi ammirare, ma è anche una città dove è facile innamorarsi. Parlano tutti di Venezia e Parigi come le città dell’amore, ma la magia del Lungotevere e l’aria che si respira a Roma ne fanno di sicuro una delle città più romantiche al mondo. Chi non ha mai sognato di vivere un giorno come Anna e Joe di Vacanze Romane? Chi non vorrebbe fare un giro per tutta Roma in Vespa, resa celebre dal film di William Wyler, che regalò il primo Oscar alla diva Hepburn, mettere la mano dentro la Bocca della Verità e poi concludere la serata vicino al Tevere con un dolcissimo bacio?

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

Roma, però, è anche pericolo, sangue, malavita. I colori bui e freddi del quartiere Magliana sono stati esaltati nel racconto di Michele Placido, che ha raccontato, nel suo Romanzo Criminale, adattamento cinematografico del libro di G. De Cataldo, l’ascesa e la caduta della Banda della Magliana, raccontando una delle pagine più buie della nostra capitale.

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

A proposito di pagine e di racconti: negli anni ’50 e ’60 Roma ha fatto da sfondo a grandi opere neorealiste, opere di registi come De Sica e Rossellini, che hanno raccontato le polveri della guerra e del dopo guerra, attraverso gli sguardi di grandi interpreti come Anna Magnani e Sophia Loren, rappresentando nel mondo migliore le sofferenze che hanno attraversato l’Italia di quegli anni.

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

Roma è anche una star, una superstar, come quelle che siamo abituati a vedere nei red carpet durante le cerimonie più glamour. Piazza di Spagna, Fontana di Trevi e, in particolare, Via Vittorio Veneto sono stati il simbolo di un’eleganza e una classe che hanno avuto massima espressione nelle opere di Federico Fellini, come La Dolce Vita. Come dimenticare la scena cult del bagno nella Fontana di Trevi che vede protagonisti gli splendidi Anita Ekberg e Marcello Mastroianni?

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

La bellezza e la magnificenza di Roma possono essere ritrovate anche in film più recenti, come La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino, premio Oscar 2014 come miglior film straniero, dove la bellezza della città e dei suoi splendidi paesaggi contrastano con la decadenza della società e della classe dirigente, vuota e priva di valori. Una Roma esaminata da qualsiasi ottica, poche volte vista così bella, che fa da contraltare al totale declino di una società, vissuta in prima persona dallo splendido Gep Gambardella, interpretato da un magnifico Toni Servillo.

Roma, le sue facce raccontate attraverso il cinema

Si è visto un po’ tutto di Roma, tutte i suoi colori, tutte le sue sfaccettature. Ne manca uno, forse quello più interessante e quello che tutti in fondo amano: la veracità di Roma, quella raccontata dai film con protagonista lo splendido e mai dimenticato Alberto Sordi. Roma, in fondo, è si una capitale, una grandissima città, ma ha la “mente” di un paese. Camminare a Roma non ti dà quel senso di indifferenza, quel vuoto che poi avere in una Milano o anche nella stessa Londra, ma senti quel calore, quella genuinità, quella caciara che, forse un po’ non si sopporta, ma che in realtà si ama. E, forse, è nelle viuzze di Trastevere, tra un’amatriciana e uno stornello in dialetto, che si trova il cuore di Roma, la sua Grande Bellezza.