Semmai non ve ne foste accorti, in campo Pop/R’n’B – conferendo a questa definizione ampia libertà di movimento – viviamo nell’era-Pharrell Williams. Non c’è stagione che trascorra indenne senza una sua hit o una collaborazione con la star di turno. Ci sono però tre under 25 inglesi, un rosso (Ed Sheeran), un moro (Sam Smith) e un biondo (George Ezra), che seppur in maniera e misura diverse, possono mettere in pericolo la leadership di Pharrell. Si tratta dell’ultima nidiata del cantautorato britannico.
Uno dei tre campioni – il rosso – con Pharrell ha anche collaborato ed è attualmente on-air con Sing. Faccione simpatico e voce fresca e rassicurante, Ed (classe ’91) spazia dal folk-rock al R’n’B. Dopo un inizio indipendente e con una fan-base (come sempre più spesso accade oggi) sviluppatasi in rete, Sheeran raggiunge la fama tra il 2010 e il 2011, col dolce brano The A Team. Il successo a livello globale arriva nel 2012, con Lego House, ad oggi il suo video più cliccato su Youtube.
Due sono gli EP prodotti per le Major dal ragazzo di Halifax: + (2011) e X (2014). Originale anche nella scelta dei titoli.
Per l’estro, ma anche per le sonorità a tratti intimiste, lo vediamo bene come (probabile) nuovo Billy Idol, nonostante non abbia nè l’approccio punk nè il rebel yell di quest’ultimo.
Il moro invece nasce come Samuel Frederick Smith, nel maggio del ’92, a Londra. Cugino di terzo grado di Lily Allen, condivide con la lontana parente il talento vocale ma non certo la debordante personalità mediatica. Come e più di Sheeran, la carriera di Sam Smith subisce un’accelerata improvvisa, precisamente nella seconda metà del 2012, quando presta la voce al gruppo electro Disclosure per il singolo Latch. I mesi successivi sono di pura ascesa: ricordate il tormentone della scorsa estate La La La, firmato Naughty Boy? La parte vocale era di Sam. L’Italia se n’è innamorata alle porte di giugno 2014, quando, da ospite a The Voice of Italy, ha conquistato la platea con la dolcissima Stay with me. Possiede una voce che spesso prende l’ascensore, ma anche in grado di regalare momenti di notevole profondità timbrica, con espliciti ammiccamenti al soul.
A Sam Smith può andare il testimone di George Michael.

Poi arriva il biondo, il più giovane (giugno 1993) del gruppo: è quello con la fama più recentemente conquistata ma anche in maggiore ascesa. Perchè di George Ezra Barnett, prima della fine del 2013, prima di quel My house in Budapest/My hidden treasure chest, ne avevano sentito parlare i quattro gatti che lo seguivano su Youtube. Sì, perchè anche George Ezra nasce artisticamente sul tubo, ennesimo esempio delle potenzialità del web 2.0. Lo ascolti e fatichi a credere che abbia appena 21 anni, perchè sembra essere uno tra i pochi ad ispirarsi a Bob Dylan senza imitarlo. Da circa un mese, il biondino di Bristol è in classifica col primo album, Wanted on voyage, e in radio col nuovo singolo, Cassy O’.
Per la voce importante e le affinità col folk-rock, George Ezra potrebbe essere il nuovo Steve Winwood.

Oh sì, a proposito di Gran Bretagna, ci sarebbero anche quei cinque ragazzi che vanno a senso unico. Questa, però, è tutta un’altra storia.
[Credits Cover: Il Giornale Digitale]