“Tale e Quale Show” è forse l’esempio più lampante di come se un programma è fatto bene, possa sovvertire pronostici e mode, riuscendo ad affermarsi come una delle più piacevoli sorprese del palinsesto televisivo. Partito un po’ in sordina come uno dei tanti esperimenti della rete ammiraglia, ha dimostrato in queste stagioni di essere l’unico vero e proprio varietà targato Rai; uno spettacolo che condensa la conduzione elegante e tradizionale di Carlo Conti, la bravura dei concorrenti in grado di coniugare il canto e l’imitazione, e la simpatia dei giudici, ingredienti alla base del successo incredibile che ha avuto e che continua a raccogliere. Non è poco il riscontro che sta riuscendo ad avere in un periodo in cui sarebbe stato più facile affidarsi ad uno dei tanti talent, confidando in un format consolidato e rivolto ad un pubblico giovane.

Savino Zaba è uno dei grandi protagonisti di questa edizione; conduttore radiofonico, attore di teatro, protagonista in tv, Savino è uno degli artisti più eclettici e completi che si possano trovare oggi nello spettacolo italiano. Racconta la sua esperienza in questa nuova avventura nella prima serata di Rai 1 a Il Giornale Digitale, svelando riflessioni e aneddoti che si celano dietro alle faticose prove per confezionare il programma.

Photo Credits: fanpage Facebook Savino Zaba
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Come sta vivendo questa nuova esperienza a “Tale e Quale Show”?

Io mi sto divertendo, mi sto divertendo sul serio. La sto vivendo con entusiasmo, con gioia questa avventura. Sapevo che sarebbe stata faticosa, ma non immaginavo così tanto; sto affrontando questa esperienza con divertimento ma con tanta serietà, perchè voglio fare bene per me stesso, per il programma, per la rete. Sono molto impegnato nelle prove, ho annullato tutti i miei impegni compresa la tournée teatrale pur di fare soltanto “Tale e Quale Show”. Sono molto contento, è una sorta di college in cui 12 “ragazzi” si ritrovano, Carlo ci chiama protagonisti non vuole si dica concorrenti. Ci ritroviamo e abbiamo fatto un bel gruppo su “Whatsapp”. Chiaro che ancora non è uscito lo spirito di competizione nella gara, per adesso non guardo assolutamente i numeri e la classifica onestamente. C’è chi dice che sono stato particolarmente bravo in una puntata, che avrei meritato un punto in più; magari tra un po’ si inizierà a fare la conta dei voti per passare il turno, ma per adesso c’è soltanto tanto entusiasmo.

Che clima si respira durante le prove?

Sappiamo di essere tutti sulla stessa barca, proviamo dalla mattina alla sera, siamo sempre a disposizione. Io ripeto spesso che una buona esibizione di un mio collega oltre che la mia non può che giovare all’intero programma. Il sabato mattina vado a controllare gli ascolti, se il programma è andato bene è qualcosa di buono per tutti. Poi certo magari già dal prossimo Venerdì si inizierà a sentire di più la gara, forse qualcuno ha già iniziato a fare i calcoli, però per adesso c’è tanta serenità. C’è quella cosa dei 5 punti da distribuire che non piace a nessuno, ma fa parte del programma. Ad oggi ho sempre e solo guardato le esibizioni ed il coraggio degli altri, non ho mai fatto “scambi di voti” o preteso che mi fosse ricambiato il favore.

Photo Credits: fanpage Facebook Savino Zaba
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Quanto hanno aiutato le esperienze in radio e a teatro per affrontare questa nuova avventura?

Ti dico la verità, io fin da ragazzino imitavo i professori e mi divertivo ad imitare i cantanti; è qualcosa però che era sempre stato relegato alla mia vita privata. In radio mi sono divertito a provare con quest’ ultimo programma “A qualcuno piace cult” al fianco di Massimo Bagnato, sperimentando i personaggi. Devo dire che è qualcosa di innato, di naturale, una base ce l’hai, poi devi lavorare tanto. Sono un attento spettatore ed un bravo uditore, cerco di riprodurre i suoni. Non è facile, non l’ho mai fatto, sono “selvaggio”, spontaneo, sto col telecomando in mano e rivedo le stesse scene, cerco di imitare ciò che vedo. Poi c’è il canto, una passione che ho sempre avuto, l’ho coltivata in questi anni negli spettacoli di teatro canzone. Sicuramente le esperienze in radio, a teatro e in televisione sono servite, mi piace trovare una sintesi di questi diversi ambiti in cui ho lavorato. Di professione sarei un conduttore, ma credo che il conduttore 3.0 debba saper fare tutte queste cose, come Fiorello o Walter Chiari per citare due grandi nomi.

Photo Credits: fanpage Facebook Savino Zaba
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“Tale e Quale Show” potrebbe essere un trampolino di lancio per una seconda carriera televisiva?

Dicono che porti bene, se così fosse speriamo sia rispettata la tradizione. Nonostante l’assenza dal piccolo schermo in quest’ ultimo periodo, mi sono concentrato molto sulla radio e sullo spettacolo teatrale. Non mi dispiacerebbe ritornare, e se questo programma servirà a mettere in mostra altre mie qualità e a farmi conoscere ancora di più al grande pubblico, sarei davvero felice di ritornare.

D’altronde Carlo Conti l’ha più volte definita come uno dei suoi possibili “eredi” televisivi

Se lo pensa Carlo non posso che esserne onorato, è un grandissimo professionista ed una grandissima persona.

C’è qualche progetto già in cantiere una volta finito il programma?

Intanto continuerò a fare la radio e riprenderò la tournée teatrale con “Canto…anche se sono stonato”. Mi avevano offerto la conduzione di un programma su Rai 1 però ho preferito dedicarmi a pieno a questa esperienza.