Il mondo della moda piange uno dei suoi fari più luminosi, il grande Elio Fiorucci, scomparso ieri a causa di un malore nella sua abitazione milanese. Lo stilista, secondo quanto riferito dai carabinieri, non rispondeva al telefono da domenica, motivo per cui i parenti hanno dato subito l’allarme. I soccorritori hanno fatto irruzione nella sua casa di Porta Venezia, sotto a cui sono presenti vetrine con i nanetti della sua ultima creatura, il marchio ‘Love Therapy‘, e hanno rinvenuto il suo corpo senza vita, ora già a disposizione dei parenti. Secondo il suo ufficio stampa le sue condizioni di salute erano buone e il suo portinaio ha dichiarato di averci parlato nella giornata di venerdì, in cui pare stesse benissimo. Solo il 10 giugno scorso lo stilista aveva compiuto 80 anni.
Nella memoria di tutti rimane scolpita l’immagine del suo primo negozio in Galleria Passarella a Milano (vicino piazza San Babila), aperto il 31 maggio del 1967 e considerato ‘una finestra sul mondo con le novità di Carnaby Street, le hit parade londinesi e quelle statunitensi‘. Lo straordinario ‘concept store‘ fu disegnato dalla scultrice Amalia del Ponteda e inaugurato da Adriano Celentano che, in perfetto stile Hollywood, arrivò all’opening su una Cadillac rosa, proprio come faceva il grande Elvis Priestley.
La trovata vincente fu l’avere messo a disposizione del pubblico non solo abiti e tessili, ma anche gadget di ogni sorta, cibi e bevande da potere consumare durante le visite. Ovviamente tutto rigorosamente all’insegna di colori vivaci e fantasie allegre che hanno fatto del marchio un simbolo di positività e allegria. In pratica il primo esempio tangibile di un nuovo modo di concepire lo stile e la vita: entrambi rigorosamente in technicolor.
Ci si vede davanti a Fiorucci‘ è stato l’appuntamento di migliaia di adolescenti, che si recavano in boutique non necessariamente per fare acquisti: la musica scelta, i giochi di luci e i neon tridimensionali li si poteva incontrare soltanto in discoteca o ai concerti dei Pink Floyd.
La formula venne poi riprodotta anche in via Torino, per poi approdare a Londra nel 1975 e a New York nel 1976.
Furono proprio le vetrine internazionali a dare al marchio la popolarità che lo accompagna ancora oggi, e che ha reso le sue immagini iconiche (come gli angioletti vittoriani presenti nel logo e reinterpretati dall’architetto Italo Lupi) apprezzate da giovani di tutto il mondo.
Quante cose ha inventato il grande Fiorucci: molto più che stilista egli era quasi antropologo, poiché sapeva leggere lo spirito della gente e del tempo in cui viveva e tradurlo in prodotti di moda e oggetti che esprimessero la sua voglia di vivere e la sua enorme creatività.
Tra gli anni ’60 e ’70 aveva praticamente rivoluzionato la moda dei costumi, creando un mix tra spirito e influenze british e il classico buon gusto italiano. Per non parlare dei suoi jeans, che hanno fatto praticamente la storia: essi erano perfettamente tagliati e divennero in breve il sogno delle ragazzine di tutto il mondo. Quando Du Pont lanciò la Lycra sul mercato, Fiorucci ebbe l’intuizione di unirla al denim per creare i primi rivoluzionari jeans stretch. Il marchio Fiorucci è stato anche pioniere del ‘total look’, includendo nell’offerta stilistica anche una linea di occhiali.
Negli anni ’80 arrivano altre intuizioni di successo, come la stravenduta linea di t-shirt e felpe con i personaggi Disney, per la prima volta indossate anche dagli adulti. Per non parlare della linea ‘fitness’ che comprendeva fasce, body e persino scaldamuscoli. Elementi che all’epoca erano impensabili per stilisti di successo come lui.
Sempre attento alle tendenze della moda e sopratutto allo stile di vita dei più giovani, Fiorucci è stato capace di portare a Milano uno dei più noti artisti della street art, Keith Haring, che nel 1984 in un giorno e mezzo colorò in maniera straordinaria il suo atelier. Nella vita dello stilista sono presenti moltissime conoscenze illustri: come quella con il grande Andy Warhol, con cui era molto amico. I più grandi ricorderanno senz’altro lo storico party organizzato proprio da Fiorucci in onore dell’artista nel lontano 1987, presso la storica discoteca Plastic. Una serata memorabile per festeggiare la presenza dell’artista, simbolo in tutto il mondo della amatissima pop art.
Che fosse un cultore della pop art a stelle e strisce è evidente: tra le sue amicizie si ricordano anche Roy Lichtenstein (fumettista di fama internazionale) e Robert Rauschenberg.
Più che un marchio Fiorucci è stato per il mondo un creativo puzzle in cui si sono incastrate influenze anglosassoni e americane, dal quale sono emersi elementi come la minigonna, le scarpe con la zeppa altissima e gli avveniristici collage di pelliccia e denim.
Nel 1990 l’attività fondata da Elio Fiorucci è stata venduta a una società giapponese, Edwin Internationael, e nel 2003 il negozio storico è diventato un H&M. Passare per San Babila senza scorgere le vetrine multicolor è stato un lutto per molti amanti della moda, ma il suo progetto Love Therapy continuerà a ricordare chi è stato il fondatore di un impero che ha fatto la storia della moda, e che non potrà mai essere dimenticato.
[ Fonte Cover: www.expo2015.org ]