C’era un tempo la Hollywood delle idee, il cinema dell’innovazione, grandi sceneggiature, film che lasciavano lo spettatore soddisfatto e davvero sorpreso. Qual è la situazione attuale? Beh, non possiamo dire che Hollywood e lo stesso cinema italiano si siano rinnovati: solite sceneggiature, soggetti visti e rivisti e, soprattutto, sequel, prequel e remake come se non ci fosse un domani.
La parola d’ordine di questi tempi sembra esser diventata usato garantito: un franchise, un film viene spremuto fino all’osso, fino all’ultimo centesimo che questo può far ricavare. Negli ultimi anni, vedendo le classifiche dei film che hanno incassato di più al mondo, vediamo la mancanza netta di progetti nuovi e originali. Nel 2013 solo Gravity può essere considerato una novità nella top ten, visto che Frozen, comunque, è supportato da un marchio, garanzia di successo, come la Disney. Nel 2012 e nel 2011, addirittura, alcuna novità in top ten: tutti sequel, remake, adattamenti, reboot e prequel.
A quanto pare la quantità paga, ne pagherà anche la qualità? Nel tempo il film migliora o l’eventuale sequel è necessario ai fini della storia?
Tante volte i sequel sono necessari, in particolare quando i film sono tratti da saghe letterarie di enorme successo, come i fenomeni Harry Potter, Twilight e The Hunger Games.
Raramente, invece, il sequel migliora qualitativamente rispetto all’originale: Shrek 2, ad esempio, è stato superiore rispetto al primo, già ottimo, capitolo delle avventure dell’orco verde, comunque distrutto dal deludente numero tre e dal pessimo numero quattro.
La maggior parte dei sequel, o prequel, non vanno ad aggiungere niente di nuovo alla storia originale, anzi molte volte sono inutili e davvero fastidiosi, in particolare per i fan e gli estimatori del film originale. Vedi Matrix: cult il primo capitolo del 1999, delle emerite ciofeche i sequel del 2003.
Il film dei fratelli Wachowski, che dopo i sequel stentano ad avere un altro successo, è in ottima compagnia: dal pessimo The Ring 2, sequel del bellissimo remake hollywoodiano del 2003, ai vari Saw, scontati rispetto all’elettrizzante primo capitolo, da Lo Squalo a L’esorcista.
Se l’Italia, in un primo periodo, era rimasta un po’ fuori dal giro sequel, ultimamente ha sfornato, con risultati davvero ridicoli, seguiti di film di successo: Notte prima degli esami-Oggi, Baciami Ancora, Immaturi – Il viaggio e tanti altri.
Altra grande rovina sono i vari remake, specie quelli di film cult del passato, distrutti totalmente dalle rivitazioni moderne: da Indovina chi?, black comedy del 2005 che fa rivoltare nella tomba Katherine Hepburn e Spencer Tracy, autentici mattatori del grande film del 1971 Indovina chi viene a cena, a Psycho di Gus Van Sant, da Invasion a Il pianeta delle scimmie di Tim Burton, uno dei punti più bassi della carriera dell’estroso regista.
Nonostante i pessimi risultati ottenuti in questi anni, in particolare da un punto di vista qualitativo, la moda dell’usato garantito non sembra diminuire: in programma numerosi sequel, prequel, remake, reboot e tanto altro di simile… tranne tanta originalità.