Non riusciamo proprio a crescere. Si pensa di agevolare gli accessi allo stadio ma ancora una volta sono i tifosi ad essere penalizzati dalle scellerate decisioni dei vertici del calcio. La serie B è stata ancora una volta presa come cavia per esperimenti a dir poco discutibili.

Sono uscite le date ufficiali per quanto riguarda il nuovo campionato cadetto: si partirà a fine agosto mentre l’ultima giornata verrà disputata il 22 maggio. Eventualmente, subito dopo verrano giocati i playoff e playout. Fin qui appare tutto nella norma ma è l’ultima trovata di Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B e del suo entourage a far discutere: ci saranno sei turni infrasettimanali di cui uno piazzato esattamente il 24 dicembre. Confermata anche la lunga pausa nel mese di gennaio che ha caratterizzato gli ultimi due campionati.

Sarà la prima volta che ciò accade dopo diverso tempo ma i dubbi sono molteplici. Quanta gente avrà intenzione di andare allo stadio il giorno della vigilia di Natale? Perchè il campionato si ferma per oltre venti giorni a gennaio? Parlando della massima serie, il numero degli spettatori è molto limitato e la serie B sta vivendo sotto questo punto di vista un periodo nero. Ultimamente Abodi ha rammentato di come sono stati superati i centomila spettatori complessivi nell’ultima giornata dello scorso campionato ma c’è anche da dire che ben più della metà arrivavano da una singola partita ovvero Bari-Novara. Gli altri dieci match viaggiavano su una media di cinquemila “coraggiosi” a partita. La causa? Prezzi non proprio popolari ed impianti fatiscenti.

La lunga pausa non porta a nessun beneficio: in Germania si sospendono i campionati per il grande freddo che colpisce nel primo mese dell’anno il territorio tedesco ma questa soluzione in Italia ha pochi motivi logici. L’illogicità è nel far giocare partite il 26 dicembre, come avvenuto nelle ultime due stagioni del campionato cadetto, oppure alla vigilia di Natale, senza pensare che forse quel periodo è l’unico momento dell’annoin cui le famiglie, sempre più disgregate nel territorio italiano, europeo e mondiale, si possono riunire e passare qualche giorno insieme.

In questo calcio dominato da soldi e pay-tv, scopriamo ogni giorno di più che tutto è possibile. Alla fine chi avrà ragione? Abodi o gli stadi pressochè deserti?