Le vacanze estive per i serial addicted sono davvero un brutto colpo; tutte le loro serie preferite chiudono i battenti fino a settembre, se non ottobre, molte addirittura salutano i loro fan per sempre. Gli appassionati delle serie tv durante i mesi estivi si sentono drammaticamente vuoti, senza uno scopo, se non per riguardare a oltranza le repliche delle loro serie preferite o per andare alla ricerca di qualche prodotto che durante l’anno non erano riusciti a seguire. Insomma davvero un brutto periodo che si attende con ansia che finisca perché a settembre tutto riparte come di routine. Arrivano nuove stagioni tanto attese perché chiaramente il finale di quella precedente ha lasciato tutti in bilico, arrivano nuove produzioni che potrebbero felicemente sorprendere e diventare dei capolavori o che semplicemente saluteranno gli schermi dopo pochi episodi.
In Italia però tutto si complica leggermente. La maggior parte degli appassionati infatti è praticamente costretta a seguire in streaming la programmazione americana, quindi in lingua originale sottotitolata grazie a una miriade di siti di fan che lavorano per questo scopo. La motivazione qual è? L’immenso ritardo con cui le nuove stagioni arrivano sulla tv free. Se per i pochi che possono permetterselo, grazie alla piattaforma Sky, molte serie arrivano praticamente in contemporanea con gli Stati Uniti, esempi tipici sono “Game Of Thrones”, “Grey’s Anatomy”, “House of Cards” o “True Detective”, per la maggior parte passa anche un anno prima dell’arrivo sulla piattaforma a pagamento.
Un caso tipico colpito da questo ritardo sono le serie trasmesse in prima visione sulla piattaforma Mediaset Premium; prendendo in considerazione la programmazione a partire da settembre 2015 ad esempio si vedrà partire la prima stagione di “Undercover” (dal 3 settembre su Premium Action), la prima stagione di “State Of Affair” (dal 7 settembre su Premium Stories), la seconda stagione di “The Musketeers” (dal 13 settembre su Premium Action), la terza stagione di “Orange is the new Black” (dal 17 settembre su Premium Stories), la terza stagione di “Chicago Fire” (dal 22 settembre su Premium Action). Per non parlare delle serie che inizieranno con l’autunno e l’inverno inoltrato come la seconda stagione di “The Last Ship” (dal 30 dicembre su Premium Action) e la sesta stagione di “Pretty Little Liars” (dal 2 gennaio su Premium Stories).
La grossa difficoltà che queste serie vengano effettivamente seguite sulle tv a pagamento in Italia è il fatto che saranno trasmesse ad oltre sei mesi dalla messa in onda americana e i fan delle serie tv non aspetteranno mai un tempo così lungo per seguire i propri episodi preferiti, la voglia di conoscere le nuove storie è troppo forte. A maggior ragione, la possibilità che le seguano una volta arrivate sulle tv free è praticamente nulla. Basti solo pensare che durante l’estate Italia 1 sta trasmettendo la seconda stagione di Chicago Fire (tre episodi alla volta, ma questo è un altro problema tutto italiano) quando da ottobre negli USA andrà in onda la quarta stagione in prima visione.
Se a molti può sembrare un problema banale o comunque di poca importanza, bisognerebbe pensare al successo che buona parte delle serie, soprattutto tra quelle consolidate, hanno negli Stati Uniti e soprattutto ai numeri a livello di telespettatori che riescono a raggiungere nei momenti clou delle serie. Solo per dare qualche numero, lo scorso maggio il finale dell’undicesima stagione di Grey’s Anatomy è stato visto da 8,3 milioni di persone, quello della terza di Chicago Fire da 6,6 milioni di persone, la quinta stagione di Game of Throns ha avuto una media di 19,8 milioni di telespettatori: la serie più vista dai tempi de I Soprano. Insomma numeri che fanno impallidire rispetto al 6 – 7% di share al quale sono abituate le stesse serie sulle tv italiane.