Dal 1948, anno della prima affermazione olimpica conquistata a Londra, il suo nome è Settebello. Questo è infatti è il nome coniato dall’indimenticabile Nicolò Carosio, per descrivere le gesta di quella formidabile squadra che riuscì a vincere quell’edizione dei Giochi Olimpici. Da allora, il movimento è sempre più cresciuto acquisendo risultati molto soddisfacenti tra i quali altri due ori olimpici: a Roma nel 1960 e a Barcellona nel 1992, dopo una splendida ed interminabile finale vinta contro i padroni di casa. In quella squadra militava anche Alessandro Campagna.

Quasi vent’anni dopo quello storico trionfo e dopo aver conquistato svariate medaglie da giocatore, Campagna è diventato il ct della Nazionale nel momento peggiore, quando proprio i risultati non arrivavano. La svolta arriva nel 2009: a Shangai, il Settebello torna sul tetto del mondo. Il successo ha del miracoloso visto l’undicesimo posto rimediato nella precedente edizione iridata e anche perché Campagna fa esordire ben undici nuovi giocatori che mai avevano partecipato ad un Mondiale. Un trionfo inaspettato quanto meritato. I due anni seguenti, il ciclo è completato dall’argento olimpico di Londra e dal quarto posto mondiale del 2013: risultati comunque dignitosi senza mai cadere in umiliazioni riconducibili ad altri sport (vedi il calcio).

Una Nazionale da rifondare
, un difficile compito per Campagna che non abbandona la barca. Ancora una volta il miracolo è servito grazie anche all’appoggio straordinario della Federazione che ha voluto sposare il progetto. Durante gli Europei (che in questo sport possono essere tranquillamente paragonati a Mondiali ed Europei) che si stanno svolgendo in Ungheria, l’Italia è ancora tra le prime quattro e affronterà domani i padroni di casa per accedere alla finale. Il grandissimo merito di Campagna è stato quello di amalgamare i vecchi leoni di Shangai con alcuni giovani rampanti che stanno acquisendo esperienza e stanno vivendo un periodo magico. Tre esempi su tutti: Alessandro Velotto, Francesco di Fulvio e Andrea Fondelli. La somma delle loro età non raggiunge neanche i sessant’anni. Le loro grandissime performances, insieme a quelle dei soliti Tempesti, Giorgetti, Aicardi e Figlioli, sono servite a battere ieri i campioni olimpici della Croazia.

L’obiettivo minimo, coime anche affermato da Campagna, era quello di superare il girone eliminatorio. Però adesso, dopo aver battuto i campioni croati, nulla è precluso. Questo Settebello, dopo aver dato lezioni di programmazione e sport a tutta l’Italia (oprattutto quella calcistica) non si pone più limiti. Sarebbe bello ripetere le gesta di Shangai ma anche se non dovesse arrivare la vittoria, tutti i componenti di questa magnifica squadra potranno tornare a casa col petto gonfio d’orgoglio, accolti con un immenso grazie.