Di programmi d’intrattenimento dedicati alla comicità in Italia ce ne sono tanti, troppi, invadono ogni canale televisivo anche più volte alla settimana, con tanto di repliche, ed hanno in comune tutti la stessa cosa: non fanno ridere. Ci sono alcuni comici che fanno (sor)ridere e sanno anche intrattenere, ma la maggior parte invece annoia soltanto e, troppo spesso, ricadono nel trash più totale. La demenzialità non viene premiata e lo sanno bene noti programmi televisivi come Zelig, Made in Sud o Colorado Cafè che, nonostante gli sforzi sovrumani dei personaggi, portano a far venir voglia di cambiare canale il prima possibile, e ciò accade perché il telespettatore ci prova pure a stare lì, un’ora e mezza sul divano ad aspettare invano una risata persa chissà dove, e a un certo punto non ne può davvero più.
Ma per quale motivo questi programmi televisivi risultano così infelici, pur essendo stati tra i migliori show comici all’italiana? Di critiche ne piovono a bizzeffe da tempo e, in primis, vi è la pungente affermazione di Nonciclopedia, che recita: «il livello di divertimento che si trae da Colorado è uguale al livello di piacere che si prova rotolandosi nudo nella fossa biologica dello zoo di Berlino»; una critica indubbiamente forte, ma un paragone neanche troppo azzardato, perché le battute demenziali degli show proposti oggi stanno davvero arrivando al limite e il fatto che anche colonne portanti del panorama comico televisivo italiano, come Zelig, stiano andando via via a scemare è tutto dire.

Una comicità, quella dei varietà odierni, paragonabile alle tristi vignette presenti nella Settimana Enigmistica, tanto che anche Aldo Grasso- giornalista e critico televisivo per Il Corriere della Sera– non ha potuto fare a meno di dire la sua: «Non apprezzo affatto il livello e la qualità delle battute scadenti di Made in Sud. Con tutto il rispetto parlando, mi sembra che la qualità complessivamente scarsa di questi comici improvvisati sia per loro una sfida troppo impegnativa, che sta generando lo “Zelig dei poveri”».
Ma allora, se la televisione italiana si limita a offrire questo basso target di varietà comici, cosa si deve guardare per ridere un po’? C’è chi consiglia i comedian, giovani ragazzi che su YouTube e su Stand-up Comedy (programma vietato ai minori in onda sul canale 124 di Sky) fanno comicità senza filtri, ovvero fanno ridere ironizzando su vari aspetti della realtà- sessualità, alcolismo, religione, tossicodipendenza, incesto e quant’altro- anche esagerando, ma senza infastidire. Insomma, quel tipo di comicità che in Italia non può e non potrà mai esistere perché, se anche c’è qualcuno che vuole uscire dagli schemi e oltrepassare alcuni limiti, sono tutti costretti a rispettare rigidamente le regole e i filtri, appunto, veicolati dal programma televisivo. E così la comicità dei contemporanei personaggi televisivi italiani altro non è che un rimasuglio di battute vecchie e battute nuove, che non fanno ridere proprio nessuno.

[Fonte foto: mondospettacolo.com]
[Fonte foto: mondospettacolo.com]

A stancare è il fatto che manca la battuta intelligente e poi, inutile dire il contrario, la comicità è bella quando riesci a entrare nella situazione proposta dal cabarettista, a viverla come fosse tua, perché le battute scontate e banali fanno ridere la prima mezza volta poi, inevitabilmente, ti stufano.
A stancare è il fatto che è morta la novità ed è tutto un copiare dall’altro, il fatto che di talk show e varietà tristi ce ne sono fin troppi e che viviamo nel Paese dei sottovalutati, dove chi sa far ridere davvero è costretto a rifugiarsi dietro una webcam- producendo dunque propri show sui vari social network, evitando consapevolmente la tradizionale mediazione artistica- e a lasciare la fama a chi non la merita, a personaggi che appartengono a varietà che vengono passati per comici dai mass media, come se nessuno avesse più una personale capacità di giudizio.
Come dice la pubblicità di un noto varietà comico “ridere non costa niente“, e proprio per questo se vogliamo farci due risate davanti la Tv preferiamo rivedere per l’ennesima volta un film di Gigi Proietti, anziché questi programmi pseudo-comici. Perché la crisi in Italia incombe, e non dobbiamo risparmiare pure sulle risate.

[Fonte Cover: www.wikihow.com]