Di sicuro, capita sempre più spesso ad Hollywood, il coming out sulla bisessualità. Cameron Diaz è solo l’ultimo di una lunga serie. Da Miranda Kerr, che ha annunciato di voler “esplorare” le sue fantasie bisex, a Debbie Harry, che a 68 anni ha ammesso di aver amato sia uomini sia donne. La bisessualità, insomma, va di moda, perché l’identità sessuale è aperta ad ogni possibilità.

bisex

Secondo l’inchiesta dell’Espresso sulla bisessualità “Benvenuti nell’era della bisex generation“, tutti diventeremo bisessuali, o per meglio dire, tutti saremo attratti dal proprio sesso, visto che le nuove generazioni si sentono molto più libere nell’esprimere le proprie emozioni, anche mossi dai media e dai social.

Ma la bisessualità cos’è?

Una trasgressione? Un’inclinazione? Un frutto dell’incertezza, come la vede Pedro Almodóvar, o una forma di par condicio. Il “New York Times” avvia un dibattito sulla “teoria queer“, secondo cui l’identità sessuale è costruita socialmente, fino ad arrivare al post-femminismo. Insomma, dalla società di oggi emerge che essere bisex ormai è cool. Questo, però, vale soprattutto per le donne, in quanto diventano all’occhio sociale spregiudicate e disponibili, mentre gli uomini continuano a proclamarsi fieramente etero, anche quando hanno relazioni con trans.

Il motivo di tutta questa apertura sono i media. Le storie dei personaggi famosi che rivendicano la propria bisessualità, come Anna Paquin, Evan Rachel Wood, Cara Delevingne, Rita Ora, anche se poi alcune di loro hanno sposato degli uomini, hanno lanciato delle mode, nel bene e nel male. Le ragazzine emulano le star e si baciano per essere cool, per stuzzicare l’attenzione dei maschietti o per sperimentare.

Tutto questo per provare a definire qualcosa che non può essere etichettato. Gli adolescenti e non solo si trovano in una fase si sperimentazione, e per questa fluidità è stato coniato il termine “flexisexual“, ovvero insofferente a limiti e barriere. La sessualità non ha schemi, non ha regole e se ci riflettiamo, capiamo che non cambia nulla sapere se sei etero, omo o bisex. Ma se aumenta il numero di persone “flexisexual”, allora aumenta anche il numero di persone con le stesse caratteristiche di personalità che porta all’omologazione e all’appiattimento delle personalità, a favore della trasgressione e della sperimentazione.

Le persone bisessuali non sono ben viste dalle comunità gay, che rivendicano la vita di coppia, chiedono di sposarsi e adottare bambini. Anche, i trans affrontano dolorose operazioni, sia fisiche che mentali, per diventare uomini o donne, per farsi accettare e per accettarsi. In un mondo che vuole tutto bianco o nero, i bisex rappresentano le zone grigie, o meglio ancora, arcobaleno.

Saremo in futuro una generazione bisex?

Una ricerca della psicologa Diamond, priva di scientificità, ne aveva elaborato una profezia vaga ed incerta. Umberto Veronesi, scienziato ed ex ministro della Salute, aveva già portato lo scompiglio nel 2007 profetizzando un futuro bisex per tutti. In sintesi: la specie umana si va evolvendo verso un “modello unico“, le differenze tra uomo e donna si attenuano, il sesso non è più l’unica via per procreare. È l’evoluzione naturale della specie, che prenderà consistenza fra due o tre generazioni.

Conclusioni

Due sole caselle, maschio e femmina, etero e omo, sono davvero limitanti al giorno d’oggi. Però, mettere sullo stesso piano la “moda” della bisessualità e la voglia di trasgredire con chi ha relazioni stabili prima con un partner di un sesso, poi con quello di un altro, non è affatto la stessa cosa. C’è chi decide di amare e chi invece sperimenta, per capire o solo per divertirsi, l’importante è la libertà delle scelte che facciamo.