Lettori mp3, tracker gps, game console, registratori vocali, orologi da polso e fotocamere compatte (le uniche in realtà che tentano una strenua resistenza e una strada per differenziarsi). Tutti oggetti che fino a qualche anno fa mai avremmo osato non mettere in valigia per le nostre amate vacanze. Gli smartphone poco a poco hanno eroso quella schiera di competenze che appartenevano a ognuno di quelli che oggi potremmo già definire cimeli del primo decennio del XXI secolo.

Entro la fine del 2016 nei 4.200 hotel della catena Hilton sarà possibile accedere alle camere utilizzando il proprio smartphone. L’ultima mossa che mette in un angolo anche le tanto tecnologiche carte magnetiche. Un investimento da 550 milioni di dollari con l’obiettivo di ridurre drasticamente il lavoro delle reception e rendere più semplice la fruibilità delle strutture da parte dei clienti. Sarà la prima catena di hotel in grado di offrire ai propri visitatori un nuovo modello di ospitalità, destinato a essere copiato anche da altri. Probabilmente sarà la tecnologia NFC a garantire allo smartphone di aprire la stanza, semplicemente avvicinandolo alla porta.

È solo l’ultima di tante iniziative rivolte a eliminare oggetti e dispositivi che portano ingombro e costi aggiuntivi, inglobandoli all’interno di un oggetto diventato indispensabile, lo smartphone. In principio furono i telefoni i primi a scomparire, i semplici dispositivi con cui si parlava e si inviavano sms, per intenderci. Subito dopo è toccato ai classici tracker gps. Chi non possedeva un Garmin o un Tom Tom per essere sicuro di giungere nel posto esatto calcolando al millesimo tutti i tempi degli spostamenti?! Adesso altro non sono che delle app da tenere nel proprio smartphone, pronte ad essere sfruttate all’evenienza. Sicuramente un ingombro in meno da mettere nei propri bagagli, ma un bel colpo per le case produttrici, costrette a fronteggiare un’agguerrita concorrenza nel mercato delle applicazioni.

Un capitolo a parte merita l’ambito ludico e musicale. Senza voler tornare al fascino del walkman o del fratello minore lettore cd, il lettore mp3 fino a qualche anno fa meritava un posto di tutto rispetto tra i must have della nostra estate, con la premura di trasferire dal pc al nostro dispositivo portatile la colonna sonora che ci avrebbe accompagnato nella bella stagione. Spotify, Deezer, Play.me & company hanno, di fatto, accelerato l’estinzione di qualsiasi dispositivo fisico per contenere la nostra musica, rendendola sempre disponibile senza dover effettuare nessun trasferimento o download. Tutta la musica che vogliamo, sempre e in qualsiasi posto, a patto di godere di una buona copertura. E per alcuni servizi non serve nemmeno quella.

Tra tutti i gadget le cui funzioni sono state avidamente fagocitate dagli smartphone, gli orologi da polso e le fotocamere compatte rappresentano un piccolo esercito che cerca di opporre un’impavida resistenza. Con un’unica via: la ricerca di nuove frontiere. Così le evoluzioni a smartwatch e mirrorless tentano di rendere intoccabili due oggetti che sarebbero stati prossimi a soccombere allo strapotere dei migliori amici dell’uomo. Anche se è bene sottolineare che, almeno per quanto riguarda gli smartwatch, il legame e la dipendenza dagli smartphone sembra imprescindibile.

Un’intera generazione di gadget, quindi, sembra ormai da annoverare tra gli oggetti appartenuti ad un’altra epoca e, a ben cercare, se ne potrebbero trovare tanti altri ancora.
Quale sarà il prossimo oggetto ad abdicare allo smartphone?

[Cover source: digitaltrends.com]