Tre top 10, 7 titoli dello Slam, considerando sia il singolo che il doppio, innumerevoli tornei vinti ma, soprattutto, testa e cuore: queste sono le caratteristiche fondamentali delle nostre tenniste. Hanno riportato, dal 2009, anno in cui la Pennetta divenne la prima tennista italiana a raggiungere la top 10, dopo il torneo di Los Angeles, in auge il tennis, rendendolo uno degli sport più famosi nel nostro paese e, inoltre, hanno vinto, nel biennio 2009-2010 e nel 2013, la Fed Cup, la competizione nazionale di tennis femminile, grazie ad un bellissimo spirito di squadra e al loro puro talento. Ma vediamo chi sono le golden girls del tennis italiano.
La prima, come abbiamo già visto, è la brindisina Flavia Pennetta, fresca di una settimana straordinaria al Master B di Sofia, dove ha raggiunto la finale. Classe 1982, la pugliese è la prima italiana ad aver raggiunto la top 10, dopo aver trionfato al torneo di Los Angeles, dove ha collezionato lo scalpo di Maria Sharapova, e dopo aver raggiunto la semifinale a Cincinnati, mettendo in fila 15 vittorie consecutive. Dotata di un tennis potente, ispirato a quello del suo idolo Monica Seles, e una tempra da guerriera, Flavia, tra il 2010 e il 2011, ha anche collezionato il Master e gli Australian Open in doppio con Gisela Dulko e ha raggiunto il vertice del ranking di specialità. Il periodo che intercorre tra il 2012 e la prima metà del 2013 è un periodo caratterizzato da un duro infortunio, che la porterà fuori dalle prime 100 al mondo. Sembrava vicino al ritiro ma, dopo un quarto turno a Wimbledon 2013, ritorna tra le prime 100 e, da numero 83 al mondo, raggiunge, per la prima volta in carriera, la semifinale agli US Open. E’ la rinascita di una caparbia Flavia che, nel 2014, oltre ad aver raggiunto i quarti agli Australian Open ed aver iniziato una collaborazione in doppio con Martina Hingis, ha conquistato il decimo titolo di singolare, il più importante, ad Indian Wells, un Premier Mandatory. Grazie a tali risultati, Flavia oggi è ad un passo dalla top 10. Che il 2015 sarà l’anno di un atteso ritorno?
La seconda è la milanese Francesca Schiavone. Oramai nella fase conclusiva della sua carriera, la Leonessa continua a lottare sempre e, spesso, ci mostra la sua naturale classe. Francesca, infatti, è dotata di un gioco intelligente e particolare, che le ha regalato tante soddisfazioni. Oltre ad aver vinto 6 titoli nella sua carriera, è la tennista italiana che ha raggiunto la posizione più alta nel ranking (la quarta).Il 2010 è il suo anno, anno in cui, oltre ad essere la prima italiana a qualificarsi per il Master di fine anno, trionfa, da numero 17 al mondo, al Roland Garros: Francesca è definita da tutti la regina del Rosso. Nel 2011 raggiunge a Parigi nuovamente la finale ed è l’unica italiana ad aver raggiunto, in tutti e quattro gli slam, almeno i quarti di finale.
Le ultime due ragazze d’oro, invece, non possono essere presentate separatamente: stiamo parlando della coppia d’oro d’Italia e del Mondo, Sara Errani e Roberta Vinci. Le due, grandi amiche nella vita, hanno iniziato, nel 2010, a giocare insieme il doppio. Il 2012 è l’anno delle prime grandi soddisfazioni: dopo le sconfitte patite in finale agli Australian Open e a Miami, conquistano ben 8 titoli, tra cui Madrid, la nostra Roma, ma, soprattutto, il Roland Garros e gli Us Open, raggiungendo, a Settembre, la posizione numero 1 del ranking di specialità. Nel 2013 arriva il terzo slam, in Australia, dove battono, per la prima volta, le sorelle Williams, grazie alla loro innata complicità e alla loro complementarietà (Sara è una giocatrice più da fondo, Roberta possiede uno dei migliori giochi a rete del circuito). Raddoppiano in Australia nel 2014.
Manca solo un titolo al loro palmares per completare il Career Slam ed entrare nella storia del tennis mondiale: il 5 Luglio, però, Wimbledon diventa loro e diventano la quinta coppia nella storia ad aver completato il Career Slam. Oltre ai 5 Slam, hanno conquistato, insieme, altri 17 titoli. Le due, però, oltre ad essere le migliori doppiste al mondo, sono anche due ottime singolariste. Sara è una delle migliori sul rosso ed è la superficie in cui ha raggiunto i risultati migliori, tra cui le finali al Roland Garros 2012 e, soprattutto, quella di Roma del 2014, riportando, dopo 64 anni, un’italiana in finale al Foro. Sara, però, è una grande lavoratrice e, grazie alla sua volontà, ha superato i suoi limiti e ha conquistato grandi risultati anche in altre superfici, come dimostra la semifinale agli Us Open 2012. Roberta, invece, è una giocatrice molto versatile: ha conquistato ben 9 titoli in carriera, in tutte le superfici. Il suo gioco elegante e fuori dagli schemi classici le ha garantito un posto tra le migliori, posto consolidato da grandi risultati nei tornei maggiori, come i Quarti agli UsOpen nel 2012 e 2013 e il quarto turno raggiunto sia a Wimbledon (sempre 2012 e 2013) che al Roland Garros. Come doppiste, manca solo un obiettivo: una medaglia. Che Rio 2016 sia la volta buona?
In questi anni, quindi, abbiamo goduto del successo di queste quattro grandissime atlete. E il futuro cosa ci riserva? A quanto pare è positivo, grazie all’ascesa di Gioia Barbieri che, nell’ultimo anno, ha mostrato ottime potenzialità, ma, soprattutto, grazie alla potenza della marchigiana Camila Giorgi, detta anche ammazza-grandi, per la sua capacità di esaltarsi contro giocatrici plurititolate, che, nell’ultimo anno, ha fatto un balzo di circa 60 posizioni nel ranking (oggi è 35esima) e ha raggiunto ben 2 finali WTA. Il futuro del tennis italiano, quindi, sembra essere ancora colorato di rosa.