Spyros Theodoridis, vincitore della prima edizione di MasterChef Italia, oggi conduce un programma di Alta Cucina rivolto ai bambini su DeaKids, Help Kitchen – Guai in padella. Dopo la vittoria aveva dichiarato di sognare di aprire un ristorante tutto suo, ma non ha ancora realizzato il sogno nel cassetto. “Non ho voluto cavalcare l’onda e aprire subito un ristorante. Ho scelto un’altra strada, imparare prima il mestiere e come si gestisce un ristorante e una cucina per aprirlo in futuro. Siamo vicini al traguardo, però.” – ha dichiarato Spyros nell’intervista esclusiva rilasciata a Il Giornale Digitale, e ha continuato – “Voglio aprire un ristorante dove la gente viene a mangiare da me per mangiare bene, in un ambiente bello e in allegria. Dove ci si siede a parlare, si sta insieme, si passa una bella serata e ci si rivede perché i clienti si sono trovati bene, non perché mi hanno visto a MasterChef“.

Cosa ti ha portato di bello la vittoria a MasterChef 1?

Spyros: “La vittoria a MasterChef ha portato tante cose belle. Grazie a Masterchef mi sono avvicinato a quello che da sempre ho voluto fare di mestiere, imparare tantissime cose sulla cucina, scoprire nuovi sapori, tecniche, imparare il vero mestiere, anche se di imparare non si smette mai. Ho potuto incontrare grandissimi chef, ho girato tutta l’Italia cucinando in ristoranti diversi per una–due serate. L’affetto della gente che ho ricevuto in ogni località è meraviglioso e lo porto sempre con me”.

Continua Spyros:

“Ho scritto due libri di cucina, uno per i grandi – ‘Cuoco per emozione‘ – subito dopo la vittoria, e uno per i più piccoli, ‘Help Kitchen, Guai in padella‘. Ho svolto stage in ristoranti stellati in Italia e a Londra, dove ho collaborato nel ristorante di Barbieri. Ho creato e cucinato i menù per i 100 anni di una nota marca di whisky in India, portando l’evento in in tre citta diverse – Mumbai, Hyderabad, New Delhiper – più di 150 invitati. Ho vissuto tante esperienze di cui vado molto orgoglioso. Sai, qualche anno fa facevo l’impiegato. Adesso trovarmi in India a cucinare, condurre due programmi di cucina per i piccoli su DeaKids – ‘Help Kitchen – guai in padella‘ e ‘Party con Spyros‘ – e tutte le emozioni vissute grazie a MasterChef, mi rendono grato al programma”.

Conduci adesso su DeA Kids Help Kitchen – Guai in padella, un programma per ragazzi. Com’è insegnare la cucina ai ragazzi? Danno più soddisfazioni degli adulti?

Spyros: “Nel programma cerco sempre di non insegnare ai ragazzi, non voglio essere il maestro. Preferisco pormi come un loro amico con il quale si divertono cucinando insieme. Cerco di seguire i loro gusti e ampliare le loro conoscenze in cucina, magari educandoli ad assaggiare cibi nuovi e insoliti. Sì, danno più soddisfazioni degli adulti perché sono spontanei e hanno tanta voglia di imparare e ascoltare”.

Credits photo: DeaKids
Credits photo: DeaKids

Come dicevi, è stato tratto anche un libro dal programma. Tra internet e TV, esiste ancora futuro per i libri di cucina?

Spyros: “Sono un appassionato dei libri in generale, specialmente – come è ovvio – di libri di cucina. Penso che esiste ancora futuro per l’editoria gastronomica, nonostante internet. La gente preferisce avere le ricette in un libro, aprirlo, sfogliarlo, trovare la ricetta che può andare bene, realizzare la ricetta e poi conservarla. I libri di cucina sono bellissimi, come si fa a non leggerli?”.

Dall’edizione di MasterChef a cui hai partecipato e vinto alla terza conclusasi negli scorsi mesi, cosa è cambiato nel programma e come? Ritieni Masterchef dovrebbe evolversi e, se sì, come?

Spyros: “La prima edizione è sempre quella che apre la strada a quelle successive, non credo che è cambiato il programma come format, forse quello che ho notato è che i concorrenti oggi sono più preparati. Del resto è ovvio: noi non sapevamo niente di quello che poteva accadere, non conoscevamo come potevano reagire i giudici, nulla; eravamo spontanei. Se penso a come ero io, non mi sembrava nemmeno di essere in televisione. Mi sembrava un gioco, una scuola di cucina. Nelle edizioni successive ho notato invece – ma forse sbaglio – che alcuni personaggi forse volevano fare solo televisione. Alcuni dicevano ‘voglio fare un programma di televisione magari di cucina’, ‘voglio fare libri’, etc. Nessuno diceva ‘voglio andare a imparare il mestiere’. Certo non generalizzo e, ripeto, magari mi sbaglio”.

Cosa ne pensi invece di Hell’s Kitchen che su Sky Uno sta sollevando polemiche e registrando un calo di ascolti? Secondo te cosa non piace agli spettatori?

Spyros: “Sarò sincero, l’ho visto solo per 10 min la prima puntata. Per impegni lavorativi non sono riuscito a guardare il programma, spero di recuperare e avere un’opinione completa. Ti dico un’altra verità: non ho visto mai una puntata intera nemmeno dell’edizione americana con Gordon Ramsay. Mi piacciono però in generale i programmi di cucina e posso dirti una cosa: bisogna ascoltare i telespettatori e, quando qualcosa non va, capire come intervenire”.

Cracco ha dichiarato che quello che si vede ad Hell’s Kitchen corrisponde alla realtà delle cucine. Non lo hai visto, ma pensi sia vero?

Spyros: “Alcune cucine, non tutte per fortuna, sono un vero inferno!”.

Credits photo: Sky.tv
Credits photo: Sky.tv

La cucina è?

Spyros: “Beh! La cucina è amore, emozione, cuore, tanto cuore. Se un cuoco non ha cuore ma ha solo tecnica questo si vede nel piatto; lo senti quando lo mangi”.

Com’è cambiata la cucina negli anni? Facendo un confronto tra la cucina di oggi e quella di ieri?

Spyros: “La cucina di oggi è più sana, più creativa, con sapori nuovi. Ha una ricerca più profonda per gli ingredienti, per le cotture, per l’equilibrio dei sapori. Tutti vogliamo mangiare sano e con pochi grassi, cercando la materia prima più buona. Tutta questa attenzione una volta non c’era. Prima i palati esigenti erano pochi; adesso tutti vogliamo andare nei ristoranti più selezionati”.

Cracco o Barbieri, chi cucina meglio?

Spyros: “Sono due grandi chef con tanti anni di esperienza nel settore. Due stili di cucina diversi, rappresentativi di ciò che contraddistingue ognuno di loro”.

Chi prenderesti a lavorare con te tra i partecipanti a MasterChef e chi invece butteresti dalla torre?

Spyros: “Ne prenderei con me parecchi. Quelli che hanno voglia di imparare qualcosa insieme all’altro, che sanno ascoltare, che sono sinceri, allegri e la mattina sorridono e ti danno il buongiorno. Quelli per cui la cucina è tutto. Dalla torre, invece, butterei tutti quelli arroganti, bugiardi, che si credono intelligenti ma in realtà sono solo furbi. Mi sa che qualcuno con queste caratteristiche è passato da MasterChef. Beh! Giù dalla torre allora!”.