Fuori dal set Stella Egitto, ci dice, è un fiume in piena che non si ferma mai. Sotto i riflettori, pure, aggiungiamo noi. Ha appena terminato le riprese del nuovo film di Pif, “In guerra per amore”, e quello di Aurelio Grimaldi, dal titolo provvisorio “Diario dell’inquietudine”, ma è già pronta per altri set e altri progetti su cui però, da attrice, preferisce tacere, per scaramanzia. Intanto a febbraio (salvo cambiamenti di messa in onda) la vedremo sul piccolo schermo in “Romanzo Siciliano” di Lucio Pellegrini. Una nuova fiction di Canale 5 targata TaoDue in cui recita in un ruolo piccolo ma molto intenso, come ci rivela. Quello di Monica, una giornalista determinata a contrastare con i propri strumenti, quelli intellettuali, la criminalità organizzata collaborando con le indagini svolte dal team guidato dal Tenente Colonnello Spada, Capo dei Carabinieri di Siracusa, interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Sullo sfondo una Sicilia bellissima, con i suoi paesaggi e le bellezze storico-artistiche, una terra straordinaria offuscata però dalle ombre della corruzione e di quel crimine organizzato che fa rima con mafia. La stessa terra da cui Stella è partita alla volta della capitale per intraprendere quel percorso artistico che oggi può dirsi sbocciato e pronto al salto di qualità. Per lei del resto parla il suo curriculum: tanto teatro ma anche televisione con la partecipazione, tra le altre, a “Squadra Antimafia – Palermo Oggi 3” e “Distretto di Polizia 9” fino alle due serie di “Questo nostro amore”, dove è Immacolata. Al cinema l’abbiamo vista invece in “Ti stimo fratello”, di Giovanni Vernia e Paolo Luzzi; “Un altro mondo” di Silvio Muccino e “Sulla strada di Casa”, di Emiliano Corapi. Il Giornale Digitale ha intervistato Stella Egitto, per parlare delle esperienze professionali che la vedranno coinvolta prossimamente tra piccolo e grande schermo, ma anche delle sue passioni lontano dal set.
Sei nel cast di “Romanzo Siciliano”, un nuovo prodotto targato TaoDue. Cosa puoi dirci del progetto e del tuo ruolo all’interno della fiction?
Romanzo siciliano è una storia che parla di lotta alla mafia . Il mio è un “piccolo” ruolo rispetto la mole della serie, ma molto intenso. Sin da subito mi ha convinto proprio questa intensità del ruolo. E poi la regia di Lucio Pellegrini che stimavo artisticamente anche prima di conoscerlo personalmente,e i compagni di lavoro con cui ho diviso da vicino questa esperienza: il mio compagno nella serie, l’attore Gabriele Corsi, e il colonnello Spada interpretato da Fabrizio Bentivoglio.
Come evolverà il personaggio rispetto alla storyline principale?
Accadrà qualcosa che sconvolgerà profondamente il mio personaggio e lo vedremo affrontare questa nuova realtà con quella forza e determinazione proprie di chi ama violentemente la vita e mette a disposizione i propri strumenti,intellettuali e non solo,al servizio di tutta la società civile a difesa della legalità.
Quanto ti riconosci nel personaggio che interpreti?
Mi riconosco nel coraggio di Monica, nella perseveranza, nel rigore con cui abita la sua professione e nell’amore nei confronti della vita che la muove in ogni circostanza.

In che modo hai lavorato sul personaggio che interpreti in questa fiction? E più in generale che metodo usi per calarti in un determinato ruolo?
Il mio lavoro sul personaggio parte sempre dal concetto di adesione. Ogni personaggio è un linguaggio con un alfabeto genetico preciso. Inizio col cercare i punti di contatto per quello che a livello esperenziale può appartenermi, per il resto mi documento sulle esperienze che dovrò vivere su carta e che non mi sono mai appartenute . Lì inizio a farmi un’idea e a proporre. Poi il regista suggerisce, addrizza, aggiusta e stimola. Anche per aderire a Monica ho lavorato in questa direzione.
La protagonista di questa fiction è anche la Sicilia, Siracusa in particolare, con i suoi paesaggi e le bellezze storico-artistiche. Romanzo Siciliano però parla soprattutto di lotta alla mafia. Da Siciliana, ti pesa questa continua associazione mediatica della tua terra d’origine alla mafia?
La Sicilia è una terra straordinaria, un simbolo, un profumo, un ricordo. È una terra dal fascino inesauribile, un’identificazione ed un’accezione. Raccontiamo ancora volta di lotta ad una criminalità organizzata legata al Sud Italia è vero, ma non perché il Nord Italia o il centro siano scevri da simili manifestazioni malavitose. Ne continuiamo a raccontare in quella terra che ne è stata la culla e che purtroppo ancora (e forse mai) riuscirà totalmente a liberarsene per varie motivazioni, per prime quelle politiche e quelle economiche. La mafia si è estesa in tutti i territori e in tutti i settori, la mafia non è solamente Sicilia, la Mafia è presente ogni giorno davanti a noi e ogni giorno noi abbiamo la facoltà di combatterla nel nostro piccolo.
Dalla Sicilia di oggi a quella di ieri. Sei nel cast del nuovo film di Pif, “In guerra per amore”. Una storia ambientata durante il periodo della guerra. Com’è stato lavorare con Pif e calarsi in un contesto storico così lontano nel tempo?
Lavorare con Pif è stato stupendo. È una persona di grandissima sensibilità ed un regista magico e attento. Ed è stato uno dei set e dei ruoli da interpretare più emozionanti per me fino a questo momento. La location dove abbiamo girato, Erice, ci ha abbracciati sin dal nostro arrivo. Un presepe di cuori e di anime che si sono messe a disposizione con generosità (e parlo di Erice tutta, delle signore e dei signori che hanno lavorato con noi come figurazioni) e che ci hanno fortissimamente aiutato a crearci dentro, attraverso i racconti delle loro esperienze personali di quegli anni li, la possibilità di aderire a questa sceneggiatura così speciale.

Altri progetti in cantiere?
Bei progetti e tanti propositi. Sto lavorando ad un testo teatrale e a breve dovrei cominciare un film indipendente di cui mi ha colpito particolarmente la sceneggiatura. Per il resto abito a pieno il cliché della scaramanzia….
Una domanda che si chiedono tanti telespettatori. Ci sarà la terza stagione di “Questo nostro amore”?
Non ci sono ancora conferme ufficiali ma non si esclude la possibilità di una terza serie di “Questo Nostro Amore” visto il grande apprezzamento del pubblico nei confronti delle prime due.
Lontano dal set chi è Stella Egitto?
Lontano dal set Stella Egitto è un fiume in piena che non si ferma mai. Adoro gli amici con cui passo gran parte del mio tempo libero. Leggo, studio, vado al cinema e a teatro. Pratico yoga kundalini e mi piace fotografare.

Se non avessi fatto l’attrice?
Se non avessi fatto l’attrice probabilmente avrei fatto la fotografa. È la mia seconda grande passione dopo la prima che ho avuto la fortuna sia diventata anche il mio mestiere. . (il suo profilo Instagram . (il suo profilo Instagram raccoglie alcuni scatti notevoli, n.d.r. raccoglie alcuni scatti notevoli, n.d.r.)
Fra meno di un mese ci sono gli Oscar. I tuoi pronostici?
Fassbender per Steve Jobs e Cate Blachett per Carol. Per le altre nomination mi farò un idea più chiara appena avrò terminato di vedere i film che mi mancano di avere visto .