Hanno tenuto incollati davanti alla tv 4 milioni e mezzo di italiani, li hanno fatti soffrire e gioire con grandi prestazioni, e follemente innamorare con la loro forza e con la loro bellezza. Per una volta è giusto così, caliamo il sipario sul calcio, apriamolo per le ragazze della pallavolo, che ai Mondiali casalinghi hanno conquistato un quarto posto che ha un sapore dolce come una vittoria. L’Italvolley ha giocato da prima della classe, è entrata nelle final six, ci ha messo il cuore dimostrando di non essere inferiore a nessuno, nemmeno nella sconfitta con la Cina e con il Brasile di ieri sera, maturata al tie break dopo un’ incredibile rimonta di due set.
Qualche errore arbitrale di troppo per una partita giocata punto a punto, ma di sicuro nessuno si permetterà di alzare un polverone mediatico contro il direttore del match, nessuno darà la colpa all’arbitro o gli dirà di essere corrotto o di aver compromesso la partita, come successo nei confronti di Rocchi in Juventus-Roma. È anche questa la vittoria del volley, la vittoria di Marco Bonitta autentico trascinatore di questo gruppo, è la vittoria della cultura dello sport, è una lezione di etica sportiva a tutti. Nonostante lo zoccolo duro di una squadra di solito è formato da 8/9 elementi, con Bonitta le azzurre sono riuscite a sovvertire questo “assioma”, apportando ognuna il proprio contributo.
Quattordici titolari, di un’età compresa tra i 35 e i 20 anni, da Francesca Piccinini a Cristina Chirichella, passando per la sorpresa più lieta di questo mondiale Valentina Diouf, appena 21 anni, 2,02 metri, e tanta classe da vendere, pronta a prendere sulle spalle le eredità pesanti, della Piccinini, della Del Core, della Lo Bianco e della Costagrande, forse protagoniste per l’ultima volta con la maglia azzurra. Che storia d’amore la loro: dodici anni insieme e tanti successi. Un Mondiale, due Europei, due coppe del Mondo e una Grand Champions Cup qualcosa vorranno pure dire.
“Tutti in piedi per l’Italia” esclama lo speaker della stracolma “arena” milanese, e subito tutti i presenti si alzano per applaudire la grande impresa delle azzurre. Tutti in piedi per l’Italia e per la pallavolo aggiungerei io, uno sport troppo poco spesso sulle prime pagine dei quotidiani sportivi. L’Italvolley ha fatto il sold-out non solo dei posti a sedere, ma dei cuori di tutte le persone che hanno seguito almeno una partita di queste fantastiche ragazze. Da Roma a Bari fino ad arrivare a Milano, palazzetti riempiti, bandiere tricolori e boato ad ogni punto.
Sicuramente dopo questo mondiale qualcuno preferirà una partita di pallavolo ad un qualunque posticipo di Serie A Tim, sicuramente da oggi il mondo del volley italiano avrà un seguito maggiore. La speranza è che un giorno i palazzetti possano avere 50 mila posti al pari di uno stadio di calcio, e che il volley non diventi mai un business, dove i soldi e le polemiche prendono il sopravvento sulla passione e sui veri valori dello sport.