È una felicità contagiosa quella di Happy, la canzone di Pharrell Williams– vincitore di ben tre Grammy Awards- cantata, ballata ed interpretata ogni giorno da nuove persone in tutto il mondo. Numeri da capogiro: fino ad oggi sono stati girati 1310 video in 122 Paesi, per oltre 100 ore di riprese.

C’è anche un sito wearehappyfrom.com che raccoglie sulla piattaforma i vari Because I’m Happy da tutto il mondo. Da Alberobello passando per Barcellona fino a Tokyo, un elenco molto lungo che ogni giorno è destinato ad arricchirsi. To change an emotion into a action and to say: We are happy from in the face of the world, questo l’invito che sul sito viene rivolto ai tanti curiosi e magari anche scettici che proprio non si immaginano davanti ad uno smartphone ad intonare il coro.

Che piaccia o meno, il fenomeno di Happy ha coinvolto persone e luoghi inimmaginabili e differenti tra loro. Prima è stata la volta delle grandi città di tutto il mondo, con una sfida partita a distanza tra Londra, Parigi, Tokyo e tante altre.

Happy from Tokyo

Poi la mania ha contagiato anche le città italiane, con unico denominatore: la voglia di mostrarsi spensierati ballando a ritmo di musica.

Happy from Napoli

Dopo le città, in Italia, è toccato agli operai della Fiat di Melfi che tra linee di montaggio si sono lanciati nel remake. Un’iniziativa criticata da alcuni perché ritenuta fuori luogo, ma per altri si è trattato invece di una bella parentesi, per dare – anche attraverso la musica- un messaggio di positività.

Happy from Melfi

E ancora è toccato al cast dell’Aida, a bambini affetti da sindrome di down, agli universitari de La Sapienza.
Gli ultimi ad essere coinvolti dalla Happy mania sono stati i politici del Nuovo centro destra che al congresso del 14 aprile proprio non sono riusciti a rimanere immobili e partita la prima nota erano già attorno al loro leader a saltare e a ballare. Un siparietto di cui non sentivamo la mancanza.

Happy del Nuovo Centro Destra

Affascinante, sorprendente, inarrestabile: la happy mania è diventata un vero e proprio movimento di persone che attraverso la musica sceglie di urlare al mondo la spensieratezza. Un manifesto di gioia, dove abbondano sorrisi e voglia di farcela. Poco importa se questa felicità dura il tempo di una canzone, bisogna cogliere ogni singolo attimo. Meglio ancora se condiviso virtualmente con milioni di persone che hanno deciso di giorire proprio allo stesso modo.

Ma qual è il segreto di un tormentone che ha superato i suoi stessi confini? Il merito è di Pharrell Williams, cantante, musicista e produttore discografico americano che ha ideato una formula vincente, reclutando per il suo video gente comune che balla, canta e ride per strada sulle note di un vero e proprio inno funk-pop alla felicità. Un successo tanto grande quanto inaspettato, come dimostrano le lacrime di Pharell Williams, che qualche giorno fa nella trasmissione di Oprah Winfrey si è commosso guardando un video che ripercorreva i fan che Happy ha aggregato in tutto il pianeta.

Sembrerebbe tutto perfetto, ma in rete circola anche un altro video che mostra un lato diverso di Happy. Per renderlo (apparentemente) meno spensierato è stata levata la musica: i protagonisti ballano e si divertono seguendo il proprio ritmo. Ad un occhio esterno, sembrano tante persone un po’ folli che incuranti di tutto quello che li circonda si dimenano in un mood contagioso.
Verrebbe quasi da chiedergli: ma perchè sei così dannatamente felice? E la risposta, se si osserva con attenzione, non sarà difficile trovarla.

[Fonte Photo Cover: vitadadonna.it]