Quanti amici hai su Facebook? Su Twitter arrivi almeno a 200 followers? E su Instagram quelli che segui sono pari almeno a quelli che ti seguono?
A chi non è mai capitato di ricevere queste domande? Quasi come se, da quel magico numero – che deve andare oltre le tre cifre, altrimenti non viene preso in considerazione- dipendesse la popolarità social e il conseguente successo nella vita reale. Una ricerca pubblicata di recente su Psychological Science è pronta a smentire quest’equazione: sembra che possedere una lunga lista di contatti non sia affatto un indice di popolarità al di fuori del mondo dei social network. Lo studio, condotto da un team di scienziati Usa, ha infatti passato in rassegna la struttura delle relazioni 2.0: come nascono, come si evolvono e soprattutto come nel lungo periodo influiscono sulla vita delle persone.
Oggetto di indagine dei ricercatori della Tuck Business School del Dartmouth College sono stati gli studenti di una classe del Master in Business Administration. I giovani sono stati distinti in due sotto gruppi, estroversi ed introversi. Nel primo caso, gli studenti avrebbero mostrato una maggiore apertura a stringere rapporti di amicizia, dimostrando che più si è estroversi più si è propensi ad accrescere i contatti social, anche oltre le effettive relazioni reali. Gli introversi hanno mostrato una maggiore predisposizione a trovare amici caratterialmente come loro, con una corrispondenza tra contatti social e contatti reali.
Estroversi e introversi, due modi diversi di approcciarsi all’amicizia fuori e dentro i social. Ma il numero degli amici su Facebook&co., secondo gli esperti, non indicherebbe una reale conoscenza nella quotidianeità e quindi se una persona è famosa sui social non è detto debba esserlo anche oltre il web. Un fenomeno che ha un nome ben preciso: paradosso dell’amicizia e che riguarda proprio le persone estroverse. Sono loro, infatti, che tendono ad avere un numero grande di contatti e che sono rappresentate in maniera distorta sui social network. Ci si aggiunge in una rete virtuale che non è detto debba trovare corrispondenza nella vita reale, con il risultato di una palese distanza tra relazioni social e relazioni quotidiane. Distanza che invece non tocca gli introversi, che sono chiusi caratterialmente e poco inclini alle relazioni in entrambi i mondi: gli studiosi registrano una corrispondenza fra il numero di contatti su Facebook o Twitter e il numero di amici veri.
Un altro modo di vedere il mondo, quello degli estroversi, e contatti su contatti, ci si sente meno apprezzati rispetto a quelli che hanno una lista più lunga della nostra. La convizione è una sola: più sei social, più sei popolare, più sei amato. Un punto di vista che è spiegato dal ricercatore Daniel Feiler intervenuto sul Telegraph: “I più estroversi potrebbero avere una visione distorta di quanto sono aperte e popolari le altre persone, al contrario gli introversi riescono ad avere un’idea più precisa“. E ancora continua Feiler: “C’è una tendenza a chiedersi: sono io normale?“.
Difficile definire il confine tra normalità e anormalità in un mondo che a colpi di followers e like decreta successi e insuccessi. Basterebbe forse iniziare a dare più importanza alle parole, definendo “amici” solo quelli che ti stanno davvero accanto, oltre la rete.
[Fonte Photo Cover: mitindo.it]