La cucina è sempre stata un’occasione di incontro e di condivisone, sia che si tratti dell’ambiente domestico, sia che con lo stesso termine si voglia indicare un panorama gastronomico più ampio. Ovunque vi troviate, cucina è l’equivalente di famiglia, radici e tradizioni, che con odori, profumi e sapori, avvicina anziché dividere, unendo nella diversità. Anche se il concetto di condivisione è cambiato nel tempo, diventando sempre più social e legando i fornelli al web, il panorama gastronomico mira necessariamente al futuro e alla tecnologia e non può che farlo mutando i suoi orizzonti gastronomici, tenendo però sempre vivo il passato.
In particolare, il 24 e il 25 maggio con This is Food, la capitale ha conosciuto un nuovo modo di fare cucina, attraverso la food culture metropolitana, che ha messo in rete alcune delle più interessanti realtà del panorama gastronomico di Roma. Una food culture non necessariamente legata al cibo di strada inteso come “robaccia al volo come viene”, che tanto bene non fa. Street food nel senso di un boccone da portare con sé, respirando l’aria della capitale, assaporando la tradizione.
Niente a che vedere con chef stellati e grande ristorazione, ma una vera e propria disintossicazione da personaggi già troppo famosi. Si è trattato invece di un’occasione creata per mettere in luce i progetti più originali e creativi appartenenti all’imprenditoria più giovane. Da un lato cibo giovane e innovativo, spesso di strada, proveniente da una vera e propria cultura metropolitana, dall’altro il cibo tradizionale reinventato in maniera creativa. Il tutto con un mix di design, cultura e musica che è piaciuto molto al pubblico, numeroso come anche lo scorso anno.
Molte le realtà da scoprire.
Supplizio, progetto dello chef Arcangelo Dandini è dedicato al cibo di strada e in primis ai supplì e fonde la tradizione gastronomica popolare con la cultura culinaria rinascimentale della capitale.
La Portineria, pasticceria nata dall’incontro di food designer, interior desgner ed esperti di food management, con il campione del mondo di pasticceria juniores Gian Luca Fiorino.

L’Ape Romeo, un progetto ristorante/forno che porta on the road una particolare versione del fish&chips, firmata dalla chef Cristina Bowerman con la collaborazione di Fabio Spada, Alessandro e Pierluigi Roscioli. Sulle ruote c’è anche Fantastick, il nuovo gelato a stecco che viaggia su un’ape attrezzata, proprio come l’Ape Romeo.

Ciao Checca, con la Pasta alla Checca e altre ricette casalinghe, per mantenere vive le tradizioni di una cucina intima, che ha le radici ben salde nella cultura italiana e in particolar modo in quella romana. Sulla scia della tradizione si inserisce anche La Santeria, pochi metri quadrati al Pigneto sospesi tra eleganza e sostanza, sacro e profano, specchi antichi e servizi di porcellana, pagnottelle e scarpette.
Il Quartiere Prati di Roma si trasforma in un angolo newyorkese con Haus Garten. Format fortunati e originali sono anche Fish Market, il mercato del pesce con cui scegliere personalmente la materia prima che vogliamo ritrovarci pronta in tavola e Aromaticus, una strana macchia verde al centro di Roma, un po’ vivaio e un po’ bistrò, dove è possibile scoprire ingrediente buoni e sani per il corpo e per la mente.
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