Nel calcio, come spesso accade anche nella vita, è molto facile dimenticarsi di alcune persone. Anzi, a volte è più facile dimenticare piuttosto che nutrire riconoscenza verso un singolo elemento. Ed è quello che sta accadendo attorno ad Antonio Conte. Il tecnico salentino è ormai al centro di alcune polemiche riguardanti una frangia della tifoseria della Juventus, società con cui ha rescisso il contratto a metà luglio.
Alcuni supporters bianconeri hanno valutato Antonio Conte come un traditore, sia dopo l’addio alla Vecchia Signora ma soprattutto dopo aver accettato di guidare la Nazionale dopo il fallimento avvenuto nell’ultima rassegna iridata in Brasile sotto la guida di Cesare Prandelli. Come detto, manca la riconoscenza verso chi, in tre anni di militanza sulla panchina della Juventus Stadium, ha vinto tre scudetti di fila tra cui il primo in maniera clamorosa e miracolosa vista la rosa non proprio eccezionale e gli scenari creatisi a campionato in corso (in alcuni casi i bianconeri hanno dovuto giocare a -7 dalla vetta, e si era già a fine marzo). Da non sottovalutare anche le due Supercoppe Italiane e i record polverizzati nei vari anni. Due su tutti: i 102 punti dell’ultimo campionato e le 19 vittorie su 19 partite disputate in casa, sempre nell’ultimo torneo.
È anche vero, e sarebbe da sciocchi negarlo, che il cammino in Europa non è stato poi così meraviglioso, soprattutto nell’ultima stagione, ma senza innesti di qualità (vedi Inter del 2010 con Lucio, Sneijder ed Eto’o) è quasi impossibile riuscire ad imporsi nel continente. La riconoscenza, questa sconosciuta, che dovrebbe essere nutrita verso Conte, capace di risollevare una Juve reduce da due settimi posti consecutivi ricchi di figuracce, tra sconfitte pesanti ed inopinate.
Tifosi, ricredetevi! Antonio Conte è un uomo con gli attributi e in quanto tale si è accorto che più di così non si poteva fare, specie al cospetto delle grandi d’Europa. Ora al nuovo commissario tecnico va riservato rispetto e gratitudine.