Se siete stati abbastanza fortunati da crescere alla fine degli anni ’80, oltre al riscaldamento graduale di una guerra sempre meno fredda e ai primi fuochi di un genere musicale che poi verrà ribattezzato dance, vi ricorderete anche di alcuni prototipi di maschi che allora regnavano. C’era il modello bello e dannato: principali modelli il giovanissimo Johnny Depp e soprattutto Mickey Rourke. C’era poi l’uomo maturo, serio e affidabile: ristretta cerchia capeggiata da Kevin Costner, col capello sempre a posto, lungo o corto che sia. E c’era ancora il maschio identificabile già dall’abbigliamento e dagli accessori: blue-jeans, Ray-Ban, capello liscio con riga di lato, guance lisce come il sedere di un bebè e quel giubbotto di pelle che vanterà più imitazioni di una diva degli anni ’50. Perché se oggi vi state chiedendo come abbia fatto Tom Cruise, 54 candeline spente lo scorso luglio e uno scarsissimo metro e settanta d’altezza, a essere considerato per quasi 20 anni l’emblema di Hollywood, la risposta risiede in Top Gun, il film che senza timor di smentita lo ha lanciato nell’Olimpo.
Il giorno in cui Top Gun venne lanciato anche nelle sale italiane, il 19 settembre 1986, Thomas Cruise Mapother IV ha da poco compiuto 24 anni. Del film, diretto da Tony Scott, il fratello meno ambizioso ma più adrenalinico di Ridley, si sa praticamente tutto già prima dell’arrivo in Italia: con 8 milioni di dollari incassati solo nel primo week-end, la storia dell’irriverente ma formidabile pilota aereo Maverick si afferma come film più visto negli USA nel 1986. Certo, il progetto ha tutto per funzionare: sequenze mozzafiato, una love-story accattivante (tra Cruise e Kelly McGillis) e una colonna sonora semplicemente unica, composta dall’impagabile Giorgio Moroder e da Tom Whitlock, nella versione interpretata dai Berlin. Poi c’è anche il resto dal cast, costituito da una squadra di giovani stelle che prometterà più di quello che riuscirà a mantenere. Anthony Edwards, che nel film veste i panni di Goose (co-pilota di Maverick), lo conosceremo più avanti come il dottor Mark Greene di E.R.. Colui che però sembrava davvero destinato a spaccare era il ventisettenne Val Kilmer, splendido e tracotante nel ruolo di Iceman, rivale del protagonista. E pensare che Kilmer, che poi sarà anche Jim Morrison in The Doors di Oliver Stone e l’Uomo Pipistrello in Batman Forever, non avrebbe nemmeno voluto far parte del film. Fu praticamente costretto da obblighi contrattuali posti dalla sua agenzia.
Il vero punto di forza tuttavia di Top Gun, anche a trent’anni di distanza, con un mondo completamente cambiato e nuovi modelli al potere, non può che essere lui: bello come il sole, sorriso accecante e fisico scultoreo, nonostante gli 8 centimetri d’altezza resi alla partner Kelly McGillis (si dovette rimediare con dei tacchi), Tom Cruise cattura ogni secondo del film, facendone gradini per la scala che porterà nell’immediato nel gotha di Hollywood. Simbolo forse definitivo di un american dream ancora vivo negli anni ’80, Cruise rappresenta nel 1986 quello che milioni di ragazzi sognavano all’epoca: volare, altissimo.