La grandezza di un calciatore non può essere valutata solo attraverso parametri tecnici: è necessario contare anche diversi altri aspetti: la correttezza in campo, il carisma, la grandezza dell’uomo. Francesco Totti e Roberto Baggio, due innegabili campioni dei tempi moderni, rispondono alle caratteristiche di extraterrestri del calcio, visti le innumerevoli gioie e gesti tecnici meravigliosi che hanno deliziato il palato di generazione di italiani e non solo.

Negli ultimi giorni è esplosa la diatriba riguardante Francesco Totti: molti sostengono che sia lui il miglior calciatore italiano di tutti i tempi ma quei molti non si ricordano di un campione spesso ingiustamente bistrattato, dagli allenatori in primis. Eppure, proprio valutando quei fattori riconducibili all’uomo, si dovrebbe capire che il Codino fosse di un altro pianeta rispetto all’ottavo re di Roma. Molte volte il numero dieci giallorosso è stato pizzicato in atteggiamenti non proprio da campione, nonostante la responsabilità da capitano che ha assunto molti anni fa. Tralasciando le doti tecniche galattiche di Totti, di certo si può affermare che Roberto Baggio, anche sotto questo punto di vista si sia dimostrato pressoché insuperabile.

Baggio è stato la classe, il pensiero più bello, la carezza più dolce verso un pallone. Comportamento ineccepibile dentro e fuori dal campo. Il miglior numero dieci, dopo Maradona che aveva caratteristiche fuori dal comune. Testimonianza della superiorità è anche il fatto che Baggio è amato da quasi tutti i tifosi, visto il suo girovagare per l’Italia ma non solo. Sebbene Totti abbia vinto il Mondiale sfoggiando comunque buone prestazioni, il miracolo vero lo stava per fare il fuoriclasse veneto che salvò l’allora ct della Nazionale Arrigo Sacchi da una totale disfatta nella rassegna iridata del 1994. Baggio trascinò praticamente da solo i suoi compagni fino alla finale di Pasadena dove il sogno si infranse per colpa di un maledetto infortunio che lo condizionò nella partita più importante.

Di certo però Totti non è che sia l’ultimo scarto. Insieme a Del Piero e Pirlo, è il testimonial di quella fantasia e tecnica che incanta ancora tantissimi italiani. Ma chi li paragona a Baggio si deve rassegnare, il più grande ancora lui e da oltre dieci anni “Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”