C’è anche un pezzo d’Italia nella ricerca di Fastcompany, noto magazine statunitense che, nel suo ultimo numero, ha trattato l’argomento del traffico. Un problema spesso sottovalutato ma, che col passare del tempo, sta diventando di difficile risoluzione anche per tutto quello che può causare. Anzitutto, la parola traffico dei veicoli fa rima con inquinamento, con quello ambientale che, dagli anni ’90 in poi, ha raggiunto picchi altissimi, con annesso aumento di malattie provocate dal fumo che esce dal tubo di scappamento dei vari mezzi a motore. Secondo uno studio, poi, un classico automobilista perde ben 106 giorni della propria vita per cercare parcheggio in quelle grandi metropoli, come Londra, nella quale la percentuale di auto, moto e altri veicoli è salita vertiginosamente. A Los Angeles, un guidatore nell’arco di un anno passa circa 90 ore tra ingorghi e suoni di clacson.

Automobilisti esausti dal traffico
Automobilisti esausti dal traffico

Però, come spiega Fastcompany, 7 città di tutto il mondo hanno deciso di combattere il traffico, con misure intelligenti che favoriscono la collettività, ossia quei cittadini (e non solo) che, ogni giorno, sono “costretti” a usare il proprio mezzo, ad esempio, per recarsi al rispettivo posto di lavoro. L’Italia, relativamente a questa indagine, è rappresentata dalla bellissima Milano, da sempre icona del “cielo grigio” e del grande mercato. Il capoluogo lombardo, a differenze degli altri grandi centri abitati della penisola, si sta rendendo protagonista di iniziative positive per l’uso maggiore dei mezzi pubblici. Una di queste prevede, sui veicoli, l’installazione di un aggeggio telematico che calcola i dati di utilizzo dello stesso mezzo, in modo da “regalare” un bonus di 1,50 euro ogni qualvolta non si usa l’automobile. Quando questo bonus raggiunge i 30 euro, il Comune di Milano convertirà la somma in ticket per l’acquisto di biglietti ATM (la società che gestisce il trasporto pubblico) da usare tranquillamente durante i giorni a seguire. Ma la città meneghina non è l’unica che sta “allentando” il traffico, perché il problema investe tutto il mondo.

A Milano il traffico è ancora ai massimi livelli
A Milano il traffico è ancora ai massimi livelli (Foto: pubblicamentemilano2030.wordpress.com)

A Madrid, è stata allargata la zona pedonale nell’immenso centro storico, mentre a Parigi il classico uso delle “targhe alterne” ha avuto i suoi effetti favorevoli, con un -30% di smog in pochi mesi. Curiosa, invece, l’idea della Cina che, nel sud-ovest, ha pensato bene di sviluppare un centro abitato a sostegno del cittadino, con quest’ultimo che potrà raggiungere, a piedi e in soli 15 minuti, luoghi di attrazione, negozi, musei, ristoranti e tanto altro con estrema facilità. Situazione più “nitida” a Helsinki, Copenaghen e Amburgo, dove il verde sta invadendo quasi tutti gli spazi, con automatica riduzione dei costi per le automobili. Basti pensare che nella capitale danese, abitata da circa 518.574 persone, la tassa di proprietà sulle auto è la più bassa d’Europa e le piste ciclabili raggiungono i 300 chilometri di “distesa”.

A Madrid è stata allargata l'isola pedonale
A Madrid è stata allargata l’isola pedonale (Foto: it.wikipedia.org)

L’uso delle biciclette, infatti, è fondamentale per i cittadini di questi Paesi che preferiscono la più economica due ruote alle auto o ai mezzi pubblici. In Francia, proprio per la mentalità, che definiremmo “ambientale”, le piste ciclabili sono aumentate del 20% dal 2001 al 2015. Quattordici anni fa, pensate, lo stesso dato non superava il 40%. A questo punto la domanda sorge spontanea: il traffico si può definitivamente eliminare?

Copenaghen in "bici": wikimedia.org
Copenaghen in “bici”: wikimedia.org

Foto: datamanager.it