Una forte personalità è sinonimo di successo, sia nella vita, sia nel lavoro. Secondo un nuovo studio australiano, infatti, condotto attraverso test scolastici, la personalità, il carattere, l’esperienza e la “voglia di fare” sono alcuni requisiti fondamentali per il successo. La ricerca ha coinvolto degli studenti in età adolescenziale e i risultati dell’esperimento scientifico hanno confermato quello che esperti, ricercatori e responsabili dei settori di gestione del personale pensavano già da molto tempo.
I ricercatori hanno valutato e esaminato gli studenti secondo i 5 fondamentali tratti della personalità (estroversione, nevrosi, piacevolezza, coscienziosità e apertura all’esperienza) e hanno chiesto agli studenti di completare un test di autovalutazione del proprio percorso scolastico e a quelli che conoscono da vicino questi alunni (compresi alcuni professori) di esprimere un giudizio sul loro rendimento scolastico e di parlare di loro. I risultati sono stati sorprendenti: le autovalutazioni degli alunni risultavano essere 4 volte meno positive e precise di quelle degli altri soggetti. Perché? Perché dall’esterno si poteva comprendere qualcosa che, il singolo, non riusciva a vedere: chi si è, cosa si fa, come si è? Insomma, personalità, carattere e comportamento. Aspetti che solo terzi possono notare.
La ricerca, pubblicata sul giornale Learning and Individual Differences, lo conferma: non basta solo l’intelligenza, serve anche la personalità. La coscienziosità è l’unico dei 5 tratti a garantire il successo. Ma insieme a questo sono da tenere in considerazione anche caparbietà, forte carattere e personalità, esperienza, voglia di fare, autocontrollo e determinazione: secondo questi studi, inoltre, non basta solo intelligenza, apparenza o, purtroppo, così come si verifica soprattutto in questo tempo, “raccomandazioni” facili; serve altro, molto di più, e la forte personalità sarebbe davvero un fattore determinante il successo nella vita quotidiana, a scuola e anche nel lavoro.
“In termini pratici, la quantità di sforzo che gli studenti sono pronti a mettere in campo è ugualmente importante all’intelligenza di un ragazzo”, spiega l’autore principale della ricerca, il dottor Arthur Poropat della facoltà di Psicologia applicata della Griffith University. “E uno studente con una personalità più spiccata otterrà un punteggio largamente superiore rispetto ad un altro studente medio”.
La personalità, confermano queste ricerche, sarebbe qualcosa di innato, che “nasca con noi” e che ci appartenga fin da subito, ma non di certo immune a cambiamento, alle condizioni familiari, alle esperienze che, in questo caso, forgiano i caratteri e li modificano. E, per ottenere successo nella vita e nel lavoro, servirebbero anche determinazione e sicurezza, buoni propositi e idee, per raggiungere più facilmente obiettivi, ottenere risultati sempre positivi, avere ciò che si desidera, ciò che si spera, ciò che si sogna. Realizzarsi nella vita, dopo lotte e sacrifici, sudore e fatica: non basta farsi un nome, non serve solo l’intelligenza, c’è bisogno anche di altro. Volere è potere, no?
Questo lo dimostra anche come e quanto un bel voto a scuola o in università non “facciano” la persona, non siano esplicativi di ciò che si è. Così come un pezzo di carta, un documento, una raccomandazione, un “aiutino” non siano determinanti per il futuro. Serve di più, molto di più. E finalmente questo è stato dimostrato anche dalla scienza. Ora, finalmente, lo sappiamo.