Nel mondo del basket italiano una realtà davvero interessante e solida è rappresentata dalla Vanoli Basket, squadra di Cremona ma fondata nel 1999 a Soresina, cittadina nel cremonese, dall’imprenditore locale, Secondo Triboldi che rilevò la principale società del paese. Vediamo di passare in rassegna le tappe più importanti della storia di questa società, ormai presenza fissa del massimo campionato di basket.
Gli inizi e la promozione in serie A
Dopo cinque stagioni in serie B, giocando a Cremona per mancanza di un palazzetto adeguato nel centro in cui mantiene la sede, nel 2005-2006 arriva la promozione in Legadue. La permanenza in questa serie dura davvero poco e, alla quarta stagione, la Vanoli vince i playoff dopo aver battuto prima Pavia, poi Casale Monferrato e, infine, Sassari.
Il cambio di proprietà
Con la promozione in serie A la sede viene trasferita a Cremona e, al termine della stagione sportiva 2010-11, la seconda nella massima serie, il presidente Secondo Triboldi rassegna le dimissioni, cedendo, così, i suoi titoli a diritto gratuito. Nel settembre 2011 Aldo Vanoli diventa il nuovo presidente della squadra, cambiandone il nome in Guerino Vanoli Basket, in onore del padre. La partnership con Braga, iniziata l’anno precedente, continua e, per il secondo anno consecutivo, la squadra è denominata Vanoli Braga Cremona.
Per la stagione 2011-12 viene confermata gran parte della squadra dell’anno precedente ma l’inizio di campionato è alquanto deludente con quattro sconfitte e una sola vittoria, contro la neopromossa Casale Monferrato nelle prime cinque giornate . Come conseguenza di questi risultati, dopo solo un mese di campionato viene esonerato Tomo Mahorič e al suo posto viene richianato Attilio Caja, già allenatore della Vanoli nella stagione 2009-10. Durante i mesi successivi la squadra subisce un radicale cambiamento ma, nonostante alcune positive prestazioni, i risultati restano piuttosto incostanti soprattutto in trasferta e la squadra rimane nelle zone basse della classifica. Il 29 gennaio giunge la sconfitta in casa contro Casale Monferrato, che dà l’impressione di compromettere la permanenza in serie A e fa precipitare la Vanoli in ultima posizione. La società effettua un ultimo cambio per provare a salvare la stagione e la mossa si rivela vincente: a partire dall’inizio di Febbraio la squadra, trascinata dall’ultimo arrivato Rich, realizza nove vittorie nelle ultime tredici giornate di campionato battendo anche squadre di medio-alta classifica come la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano. Grazie a questi risultati la Vanoli riesce a salvarsi con diverse giornate d’anticipo terminando la stagione al 10º posto, miglior risultato in serie A, sfiorando anche i playoff. La Vanoli stabilisce anche il record societario per punti (28) e vittorie (14) nella massima serie.
Stagione 2012-2013: la cavalcata di Gresta e Vitali
Uno dei momenti più difficili nella storia della Vanoli è l’estate del 2012 quando pareva quasi sicura la scomparsa della società per colpa della mancanza dei fondi necessari per continuare l’attività. La Vanoli, però, riesce a salvarsi grazie all’ingresso di nuovi sponsor e si iscrive regolarmente al campionato 2012-13. Braga esce dalla società, di conseguenza la squadra torna ad avere il nome di Vanoli Cremona.
Il 17 luglio 2012, con un comunicato ufficiale sul proprio sito, la Vanoli conferma sulla panchina cremonese Attilio Caja anche per la stagione 2012-13, mentre il General Manager Portaluppi ritorna all’Olimpia Milano. Il budget per il mercato è ridotto e tutti i protagonisti della passata stagione non restano a Cremona. Vengono acquistati giocatori provenienti soprattutto dalla Legadue ma a settembre, con un vero colpo di mercato, viene preso il playmaker della Nazionale Italiana, Luca Vitali, desideroso di rivalsa dopo diverse annate deludenti tra Milano, Roma e Bologna.
Il campionato inizia male, con la squadra che occupa gli ultimi posti in classifica; la società decide, perciò, di tornare sul mercato. I risultati, tuttavia, non cambiano e il 21 novembre 2012 viene esonerato Caja; al suo posto subentra il vice allenatore Luigi Gresta. Con la guida del coach pesarese tutti i giocatori migliorano le proprie prestazioni, in particolare la coppia Vitali-Perić trascina la Vanoli a importanti vittorie, su tutte quella dell’ultima giornata di andata in trasferta contro la rivale diretta Angelico Biella che viene asfaltata con il punteggio di 59-92. Nel girone di ritorno la Vanoli risale in classifica fino a ridosso della zona play-off, grazie anche ad alcune vittorie contro squadre di vertice come quelle su Milano e Sassari. Nel match seguente, a Venezia, la Vanoli potrebbe agganciare definitivamente il treno playoff ma al termine di una partita equilibrata esce sconfitta e dice addio al sogno della post-season. La squadra, però, vuole onorare fino in fondo il campionato e, soprattutto in casa, gioca grandi match: arrivano la prestigiosa vittoria contro i pluricampioni d’Italia della Montepaschi Siena e la vittoria sfiorata contro la Cimberio Varese, che ha dominato la regular season. La stagione finisce con due ulteriori vittorie: quella in trasferta contro Reggio Emilia e in casa contro Biella, che saluta la Serie A dopo che era già matematicamente retrocessa da due giornate. La Vanoli termina il campionato al 11º posto a pari merito con la nona classificata a quota 26 punti, con un bottino di 13 vittorie e 17 sconfitte.
Stagione 2013-2014: il rischio fallimento e la salvezza d’esperienza di Pancotto
In estate, tornano forti problemi economici che danno l’impressione di condurre la Vanoli al fallimento ma una cordata di 19 imprenditori entra in gioco in appoggio del Presidente Vanoli e la squadra riesce ad iscriversi per la quinta volta consecutiva alla massima serie.
Al timone della squadra viene confermato Gresta, protagonista della grande cavalcata dell’anno precedente. La campagna acquisti porta a Cremona giocatori di spessore e c’è la conferma di due pedine fondamentali, la guardia Jarrius Jackson e il play Brian Chase, anche se ci sono, comunque, alcuni problemi sul mercato anche a causa di problemi fisici di pezzi grossi.
L’inizio di campionato è disastroso: dopo 2 vittorie nelle prime 9 partite, Gresta viene esonerato e al suo posto viene chiamato Cesare Pancotto, coach di grande esperienza. La stagione sembra definitivamente precipitare dopo le due sconfitte casalinghe contro Pesaro e Varese, che fanno precipitare la Vanoli all’ultimo posto. Da questo momento, però, Cremona risorge con quattro vittorie consecutive contro Caserta, Montegranaro, Siena e Bologna che danno ossigeno alla squadra che, da Febbraio in poi, prosegue il suo percorso in maniera abbastanza costante. La salvezza matematica viene raggiunta con ben quattro giornate di anticipo il 6 aprile, con una vittoria in trasferta per 86-91 sulla diretta concorrente Pesaro. La stagione si chiude con una vittoria interna su Montegranaro, che condanna i marchigiani alla retrocessione dopo otto anni di serie A. La Vanoli finisce il campionato in 14ª posizione 22 punti frutto di 11 vittorie e 19 sconfitte.
Il nuovo corso societario
La scorsa estate non è traumatica come le precedenti; l’iscrizione al campionato, infatti, non è mai in dubbio e fin da giugno la società può operare per dare vita alla nuova rosa della squadra Vanoli Cremona.
Lo staff tecnico, composto da Cesare Pancotto e Paolo Lepore, viene confermato e, dopo un riassetto societario, Zagni e Arisi, due “fedelissimi” dell’ex Presidente Triboldi, lasciano e Andrea Conti assume l’incarico di General Manager. Il budget subisce un piccolo ridimensionamento rispetto all’anno precedente; lo scopo del mercato è costruire una squadra giovane e atletica, con una buona presenza di giocatori italiani, in netta controtendenza con il passato e questo è, senza dubbio, positivo. In questo senso arrivano due giovani di prospettiva ,oltre il play della Nazionale, Luca Vitali, che torna a Cremona e, in un secondo momento, anche il pivot della Nazionale Marco Cusin, che aveva già militato nella Vanoli quando ancora c’era Triboldi presidente.
La prima parte del campionato in corso è molto positiva con la Vanoli stabilmente nella metà alta della classifica e, ciliegina sulla torta, la conquista della qualificazione in Coppa Italia, avvenuta nell’ultimo turno di campionato ancora prima di giocare per la sconfitta di Capo d’Orlando a Trento. In questo modo la Vanoli entra nella storia, perchè è la prima volta che Cremona centra questo traguardo. «E’ un grande risultato per tutti noi – afferma il presidente Aldo Vanoli – come ogni anno siamo partiti con l’idea di salvarci e a metà strada siamo tra le prime otto squadre del campionato. Sarà un’esperienza bellissima, contro formazioni di grande livello. Posso solo dire di essere felice. La Final Eight non era un nostro obiettivo, ma siamo contentissimi di poter partecipare, come sempre giocando al massimo».
In mezzo a tante notizie che non fanno onore al mondo dello sport, sono davvero meritevoli storie come quella della Vanoli Cremona che, partendo da un paese medio piccolo di provincia, è riuscita a creare, con spirito di sacrificio e volontà ferrea di molti, una società solida e dai sani valori umani e sportivi.
Ancora una volta, assistiamo al successo di persone che mantengono i piedi saldi a terra, non si montano la testa e vivono lo sport in modo gioioso e, nello stesso tempo, serio, puntano un obiettivo alla loro portata, lo raggiungono e vanno oltre, con le loro forze, il loro entusiasmo e una sana dose di umiltà, che non guasta mai!