Un fenomeno prettamente italiano che colpisce un nostro connazionale. A volte capita che in altri paesi venga alimentata la cultura del sospetto soprattutto se ci si riferisce a fenomeni sportivi italiani. È quello che si sta ripetendo anche in questi giorni con Vincenzo Nibali. Il ciclista siciliano sta letteralmente monopolizzando il Tour de France grazie a delle grandissime prestazioni sfoderate negli ultimi giorni.
L’impresa di ieri durante la prima tappa alpina è stata a dir poco fantastica: Nibali ha staccato i suoi più diretti avversari lasciando a cinquanta secondi lo spagnolo Valverde e staccando di oltre nove minuti il secondo della graduatoria generale fino alla giornata di ieri, ovvero Richie Porte. Ma ecco che inevitabilmente (purtroppo), sui forum, oltre che messaggi di complimenti al ciclista azzurro, sono fioccati anche giudizi sul possibile uso di sostanze non consentite. Ovviamente, a questo punto sono tutte illazioni che lo “squalo” non merita, visto anche lo strapotere che sta dimostrando in quest’edizione della “Grande Boucle”. È indubbio che detrattori di questo sport ci saranno sempre, visti soprattutto i molteplici casi che negli ultimi anni hanno martoriato il ciclismo.
Bisogna però ricordare di come tutti incensavano Lance Armstrong, poi rivelatosi il più grande truffatore della storia del Tour. Sette edizioni vinte grazie ad aiutini. Da quel giorno tutti hanno puntato il dito contro di lui come hanno fatto con un altro campionissimo di questo sport, il nostro Marco Pantani. Il romagnolo è stato più volte infangato e giudicato senza uno stralcio di prova a suo danno: la sua fragilità l’ha portato in seguito ad un’agonia lenta e solitaria culminata con la morte nel febbraio 2004.
Perciò l’invito è quello di smetterla. Proviamo a pensare che tutto stia andando bene grazie alle grandi capacità fisiche del nostro Nibali senza accentuare la cultura del sospetto. Tifiamo per i nostri colori e per Vincenzo che potrebbe sedici anni dopo la grande impresa di Pantani, portare i colori della bandiera italiana in vetta al podio degli Champs-Élysées.