Il marchio Vitussi: come è nata l’idea di questo nuovo brand all’interno del mondo del fashion che sta diventando sempre più concorrenziale?

Io sto provando a fare quello che mi piace fare. Scambiando il parere con una amica, le ho detto di essere molto contento, perché per la prima volta nella mia vita posso dire che se fossi ricchissimo farei esattamente quello che sto facendo adesso; quello che sto facendo è quello che mi piace, quello che sono, e mi permette di creare e disegnare con una tale elasticità e facilità di combinazioni che diventa un gioco molto divertente. A questo gioco si partecipa con delle regole che vanno un po’ fuori da quelle usualmente utilizzate: si parte dal piacere di fare qualcosa che piace al finire sul mercato e se il mercato accetta ancora meglio. Questo è un grande privilegio per me: io sto facendo qualcosa che nasce da me e mi rappresenta, questo qualcosa è fatto cercando di mixare alcuni elementi che ritengo distintivi della sicilianità, dell’italianità, e che sono il design insieme all’artigianato e insieme all’arte.
E ci metto anche una componente di ironia: tutto questo ci fa essere unici e copiabili. Tutto nasce da una trasformazione di un personaggio piuttosto serioso inserita all’interno di meccanismi altrettanto seriosi della società.

Vitussi: "Le nostre borse sono ironiche e senza tempo" (INTERVISTA)

Borse ironiche per donne ironiche: come far funzionare il rapporto tra le due cose?

Fare funzionare questo rapporto è che ci sia alla base un non prendersi troppo sul serio, perché si cerca di mixare il lusso con un po’ di ironia e con un po’ di gioia, di sorriso. Con un manico di rubinetto ci si prende un po’ in giro. La qualità è comunque eccellente: quello quello che vogliamo fare mantenere un altissimo livello della lavorazione e dei materiali. Facciamo tutto a mano, tutti pazzi delle borse sono saldati manualmente E le borse sono avvitate. Possiamo materiali come il cavallino, la vacchetta e il fico d’India che è un materiale nuovo ma allo stesso tempo molto antico. È fatto tutto manualmente con molta attenzione. Cerchiamo di rendere ogni pezzo unico, combattiamo il tempo creando accessori che siano eterni e che non diventino antichi, vecchi e obsoleti già dopo pochi mesi.

Le parole chiave per definire Vitussi

Arte, artigianalità, design, ricerca.

Vitussi è un marchio Made in Italy direttamente dalla Sicilia. Come difendere la nostra qualità italica nel mondo economico?

L’unico modo per salvare il nostro Made in Italy è credere in noi stessi, puntare sempre più in alto, verso nuovi obiettivi sempre più pretenziosi. Cercare la perfezione, il lusso, la lavorazione e il prodotto di nicchia.

Vitussi: "Le nostre borse sono ironiche e senza tempo" (INTERVISTA)

L’originalità è la mossa vincente nel nuovo mercato?

Siamo sempre sollecitati dalle pubblicità che ci invitano a cercare qualcosa che ci corrisponda sempre: tu sei al centro del mondo noi pensiamo sempre e solo a te. Invece quando non ci guardiamo intorno notiamo che tutti indossano le stesse borse, tutte uguali, tutte fatte a macchina, all’interno di un mondo che è vittima del conformismo. In un sistema di questo tipo, se si vuole cercare qualcosa di unico, si deve sperimentare nel mondo della produzione, con prodotti davvero di ricerca e di nicchia.

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Dove trovare i prodotti Vitussi?

Sono venduti in Italia da Palazzo Grifoni, a Milano, in via Santo Spirito, all’interno del Quadrilatero. E in Via Piave 37 all’interno del negozio di Dolce e Gabbana. Prossimamente le nostre borse verranno esposte in una galleria d’arte a Parigi: questo perché i nostri accessori devono essere portati, indossati, come se fossero un’opera d’arte. Adesso ci stiamo spingendo anche verso il mercato arabo, perché le donne di quei paesi, coprendosi dalla testa ai piedi, utilizzano le borse per cercare un tocco di colore originalità.