Investire poco o, peggio ancora, investire male nel web marketing non solo comporta una perdita di tempo e di soldi ma in moltissimi casi significa creare un danno serio alla propria azienda. Danno che sarà poi difficile riparare. Si apre così l’ultima fatica editoriale di Alessandro Mazzù, consulente di web marketing e formatore, fondatore di Italia Digitale e della Scuola di Web Marketing a Napoli. Dallo storytelling al blogging, passando per la gestione del sito web: tanti luoghi comuni da sfatare e buone pratiche da acquisire in azienda per ottimizzare i ritorni di un asset oggi imprescindibile nella strategia di marketing. Parlarne, lo fanno in tanti. Farlo con chi lo fa è l’intento dell’appuntamento mensile di SocialNotWork.
Web marketing: tutti ne parlano, molti lo fanno. Ma tu in base a cosa sceglieresti un partner se fossi un’impresa?
Spesso mi faccio questa domanda. Devo dire che la risposta non è affatto semplice. Oggi viviamo in un epoca in cui le web agency spuntano come funghi. Molto spesso singoli professionisti si propongono come web agency puntando sul fatto di avere amici freelance con i quali poter collaborare. E’ difficile, solo attraverso una ricerca sul web, poter scegliere il partner giusto a cui affidare parte del proprio destino aziendale. Posso dirti io come farei. Individuerei tra i miei competitors quelli che si muovono meglio sul web, ovvero quelli che hanno maggiore visibilità ed una più efficace comunicazione. Contatterei quindi le web agency che collaborano con loro. Può sembrare una scelta rischiosa? Non credo, perché ogni azienda è differente dalle altre. Credo invece che i vantaggi del collaborare con professionisti che conoscono già il settore possa portare solo effetti positivi.
Ci spieghi perché nel web marketing odierno “Il sito web non esiste?”
Nel libro ho scritto questo perché troppo spesso si pensa al sito web come un monoblocco senza capire le reali potenzialità del concepirlo come un insieme di pagine con singoli obiettivi specifici. Troppo spesso chi commissiona il sito web non sa neanche a cosa gli può effettivamente servire (parlo in termini di obiettivi all’interno di un piano marketing). Le aziende vogliono il sito web ma non capiscono in pieno quanto oggi sia assolutamente necessario prima di realizzarlo, pianificare, analizzare e studiare. Solo in questo modo sarà possibile, attraverso il sito, incrementare la popolarità del brand ed aumentare il fatturato.
Nel web marketing la velocità è tutto: come può convivere con la qualità?
E’ ovvio che l’ideale sarebbe il giusto compromesso tra velocità e qualità. Spesso però sul web l’ago della bilancia deve propendere per la velocità. Essere “sul pezzo” è fondamentale. Hai presente cosa stanno facendo Ceres, Durex, etc. sui Social Network? Ecco, è questo che intendo. Volendo dare delle percentuali io direi 60% Velocità e 40% Qualità.
Il capitolo “essere serio non significa essere vecchio” è dedicato alle aziende?
Si, anche. E’ dedicato in generale a tutti coloro che non hanno ancora capito come non sia necessario oggi utilizzare un tipo di comunicazione troppo seriosa. In questo tipo di comunicazione “vecchia” si è soliti parlare di se stessi mettendo in evidenza i propri meriti, capacità, qualità, etc. solo per apparire grandi, forti, migliori. Oggi invece si usa fare esattamente il contrario mettendo non se stessi ma le persone (quindi i clienti) al centro di tutto.
Perché essere bravi non basta?
Perché in tanti si “limitano” ad essere bravi ed oggi questo non basta più. E’ necessario offrire qualcosa in più. Sorprendere le persone offrendo loro una migliore esperienza. Credo sia questo uno dei fattori di successo oggi.
Lo storytelling è sopravvalutato?
Non direi. Se ne parla molto perché come tutte le cose “nuove” a volte diventa quasi una moda. Credo invece che oggi sia il modo migliore per comunicare. Raccontarsi, coinvolgere, emozionare è di sicuro la strada che porta al successo. Spesso mettere in pratica lo storytelling è più semplice di quanto si possa immaginare. Basta essere se stessi e non aver paura di raccontarsi.
Hai messo insieme tanti testimonial del web. In base a cosa li hai scelti?
La scelta è stata difficile proprio perché di professionisti validi per fortuna ce ne sono tanti. Ho scelto quelli il cui modo di comunicare sul proprio blog o sui propri account social era più vicino al mio modo di vedere.
Ci daresti un paio di buone risposte per clienti senza budget?
Nel libro ne ho indicate 8, le mie preferite sono:
…Capisco, quindi non ha pensato ad un budget per il web mar- keting… certo è ovvio, come poteva immaginare che per guadagnare dovesse prima investire…
Beh, in effetti non è colpa sua. Come poteva immaginare che lavorare con una web agency avesse un costo…
Come è nato il titolo del tuo libro? ps: che titolo daresti a questa intervista?
Volevo un titolo simpatico che attirasse l’attenzione. Ne avevo immaginati 4 o 5 tutti secondo me molto belli. Alla fine ho scelto quello che poteva “funzionare” meglio. Ho ricevuto tantissimi complimenti per questo titolo.
Per questa intervista mi orienterei su qualcosa tipo: 9 domande + 1 di Web Marketing? Si, grazie!