“A mio parere la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza e in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un’industria e sempre meno un gioco.” (cit. Zdenek Zeman)

È vero, il calcio dei procuratori e dei magnati, delle tournée estive e del merchandising, del tatticismo più sfrenato e della vittoria come unico fine da raggiungere, ha preso letteralmente il sopravvento su tutto e tutti.
Così oggi più che mai nell’immaginario collettivo la parola Zeman non viene soltanto identificata con il nome di un allenatore e di una filosofia di gioco, ma rimanda a un’idea di calcio dove l’estetica, le emozioni e il divertimento contano più del risultato.
Dopo il Foggia dei miracoli nei primi anni 90 e il recente exploit della promozione del Pescara in A, il tecnico boemo, dopo la controversa stagione nella Roma culminata con l’esonero, ha la possibilità di rifarsi alla corte del neo presidente del Cagliari Giulini.
La squadra sarda vuole riconquistare i tifosi dopo le ultime stagioni anonime: il problema del Sant’Elia e un calcio non proprio spumeggiante hanno influito negativamente su un ambiente ora desideroso di un’inversione di tendenza. Così Giulini ha scelto Zdenek Zeman per riportare entusiasmo, gol e spettacolo alla corte dei quattro mori. L’obiettivo della società è quello di raggiungere una salvezza tranquilla che passi attraverso il bel gioco.
La rosa a disposizione del boemo ha tutte le potenzialità per far divertire i tifosi e garantire la permanenza in A. Il tridente Sau-Ibarbo-Cossu, se saprà assimilare i dettami di Zeman, può essere un’arma micidiale capace di scardinare qualsiasi difesa: tecnica, velocità e potenza fisica ne fanno un attacco da Europa League. Il colombiano, devastante negli spazi aperti, è il partner perfetto per bomber Sau che, dopo un’annata dal rendimento altalenante, con Zeman può ritornare prolifico come tre stagioni fa, quando esplose in B nella Juve Stabia. Cossu, motorino inesauribile, sarà il raccordo tra attacco e centrocampo, dove Dessena, Ekdal e capitan Conti garantiscono equilibrio e qualche gol. La solita incognita è il reparto difensivo, dove la cessione di Astori e le lacune tattiche del 4-3-3 zemaniano non sembrano garantire un’adeguata solidità.

Ma se per vincere è sufficiente realizzare un gol in più dell’avversario (Zeman docet), questo Cagliari, ancora in fase di rodaggio, ha tutte i requisiti per regalare una stagione al cardiopalmo ai suoi tifosi.

Bentornato Zdenek, questa nostra scassata Serie A ha bisogno del tuo credo, al di là dei risultati che otterrai.