Lui ama incontrare nuove persone, lei adora stare ai fornelli e sperimentare sapori sconosciuti, in comune hanno la passione per i viaggi. Sono Jean Michele e Camille i fondatori di VizEat, il social eating internazionale che riunisce per l’appunto gli amanti della buona tavola e i viaggiatori.

Nato lo scorso luglio a Parigi, VizEat è già presente in oltre 20 Paesi e al motto di Authentic food, Authentic people favorisce delle ospitate molto particolari. Per un pranzo, una cena, o un brunch, chiunque può decidere di aprire le porte di casa propria a viaggiatori (e non solo) che si trovino di passaggio in quella città.
Un fenomeno già di tendenza quello del cibo in veste social grazie agli Home Restaurant, che spopolano grazie alla formula del ristorante fatto in casa, dove gli ospiti sono appunto perfetti sconosciuti.

VizEat propone il primo incontro virtuale tra padroni di casa (host) e ospiti (guest) ma ben presto abbandona la logica dell’on line per godere del bello di quest’esperienza. Il meccanismo è molto semplice: gli host si iscrivono al sito e propongono la data, un menù e un prezzo. Tutto visibile quindi sul sito, per i potenziali ospiti viaggiatori che possono così inviare una richiesta di partecipazione, pagando la cifra direttamente sul sito. Una volta che i vizeaters, rispettivamente padrone di casa e ospite, si sono “conosciuti” sulla piattaforma potranno sentirsi liberamente per confrontarsi su eventuali intolleranze alimentari o preferenze, dandosi quindi appuntamento per la serata concordata.
Qualche momento di imbarazzo nell’entrare in casa di uno sconosciuto? Forse nei primi minuti, poi davanti ad un bel piatto prevale la voglia di chiacchierare. Quest’esperienza, assicurano quelli che l’hanno provata, oltre a riempire lo stomaco lascia addosso un entusiasmo, che è il miglior biglietto da visita per Vizeat. Il cibo da questa prospettiva ha tutto un altro sapore: a tavola ci si conosce, e proprio mangiando si possono scoprire tradizioni e aneddoti che altrimenti non avremmo conosciuto.
Dopo la convivialità reale, i vizeaters sono pronti a lasciare una traccia della loro esperienza sul social con foto e menù per condividere quanto vissuto.
Il binomio food e social non conosce limiti geografici o culturali, perché il successo di questo trend è davvero trasversale. Da Hong Kong a Boston, i sondaggi del social eating parlano chiaro: l’idea di condividere un pasto con persone di un’altra cultura piace ed è ritenuto meno impegnativo rispetto ad altre forme di ospitalità legate al pernottamento.

Anche l’Italia ha aderito a Vizeat, confermando la voglia degli italiani di sperimentare nuove forme di accoglienza. D’altronde ci prepariamo a vivere tra pochi mesi l’Expo che vedrà Milano come la capitale del food: l’esposizione universale targata 2015 darà a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e le eccellenze enogastronomiche di ogni Paese. Abbandonate le logiche tradizionali, la voglia di scoprire qualcosa di più sulle tradizioni di un luogo insieme al desiderio di gustare una tipica cena 100% made in Italy, potrebbe rendere Vizeat – e il social eating in generale- una grande possibilità.
La parola chiave resta aprirsi alle altre culture: “L’Italia – hanno spiegato i fondatori del social – è uno dei Paesi più visitati al mondo, ma la maggioranza dei visitatori ha ancora scambi limitati con gli italiani”.
Che sia questa la volta buona per invertire la rotta?

[Fonte Photo Cover: kimberleystokes.com]