Saltato per due volte il programma per l’intervista di oggi, siamo riusciti a raggiungere in extremis Kiro, ovvero colui che sta dietro a Melamorsicata.it, il blog personale su Apple più seguito d’Italia, che nel 2015 compierà 10 anni di vita. A poco tempo di distanza dal lancio dei nuovi iPhone, dell’Apple Watch, e di iOS 8, quello che abbiamo cercato di realizzare è un’intervista che va dritta al sodo. Ecco il risultato.

foto da comunicato stampa
foto da comunicato stampa
1. Tutte le grosse aziende del mondo tech, da Apple a Samsung, hanno puntato e stanno puntando sulla salute delle persone, con smartwatch, bracciali e dispositivi per il monitoraggio dei parametri fisici. Cosa ne pensi dell’azione di Apple nel panorama, iniziata con Salute e ora portata avanti con Apple Watch?

Kiro: Il settore della salute diventerà sempre più importante. Il passaggio dai lettori musicali agli smartphone ha dato un segnale forte ad Apple: i dispositivi diventano sempre più personali. L’Apple Watch è costruito per diventare un oggetto molto personale, così come sono personali i dati sulla propria salute, che saranno al centro dell’ondata dei dispositivi indossabili. Tant’è vero che la società consente ai costruttori di accessori di realizzare dispositivi per inserire informazioni nell’app Salute.

2. Anche quello della privacy è un tema molto caldo, per esempio per lo scandalo delle foto rubate a numerosi personaggi famosi con l’ipotesi falla iCloud e dunque colpe ad Apple, e vuoi per i numerosi dubbi sulle informazioni relative alla posizione, quindi alla localizzazione. Come risponde in questo momento Apple, con l’introduzione di iOS 8? La privacy è al sicuro?

Kiro: Beh innanzitutto Apple non ha molte colpe nello scandalo delle foto rubate. L’hacker ha mirato alla password delle star applicando delle tecniche molto subdole, come finte email di Apple (phishing). Se le star avessero attivato la doppia autenticazione forse le foto non sarebbero state mai rubate.

La società offre sistemi abbastanza affidabili, come ha dimostrato di recente attivando una pagina dedicata alla privacy che aggiorneranno periodicamente.

3. Un’altra buona notizia per i futuri possessori di iPhone 6 è che supporterà una potenza in entrata non più di 1A, ma 2.1A, che sin’ora era riservata solo ad iPad, a causa della sua batteria più capiente e quindi richiedente più energia per ottenere una carica completa in tempo ragionevole. Allo stesso tempo il ‘sogno’ è che le batterie non si esauriscano mai. Quanto bene procedono i produttori di smartphone in questa direzione? Qual è il segreto per far durare di più la propria batteria?

Kiro: Il fattore autonomia è diventato l’anello debole di tutta la catena. Non solo per Apple, ma per tutti i produttori di smartphone. Credo che la prossima rivoluzione dovrebbe arrivare proprio dal settore batterie. Negli ultimi anni si sta investendo molto nel settore e attendiamo grandi cambiamenti a breve. Intanto quella dell’iPhone è una buona notizia: ricaricare la batteria nella metà del tempo ci consentirà, per esempio, di attaccare il telefono per 30 minuti alla corrente e trovarsi con metà dell’autonomia in più. È un piccolo passo avanti, ma bisogna farne di strada per arrivare ad un risultato in grado di cambiare le cose.

4. Con Apple Continuity si potranno continuare tante attività passando dal computer, al tablet, allo smartphone senza perdere il lavoro svolto in precedenza. E’ come avere un unico dispositivo in diverse varianti. Insieme ad Apple Watch e Salute che abbiamo già trattato, l’azienda insiste nel voler creare un universo di oggetti che aiutino le persone nelle comuni situazioni di tutti i giorni. Cos’è che va bene e cosa invece è da rivedere secondo te, in questa ottica, nella strategia di Apple?

Kiro: Creare un ecosistema nel mondo Apple è sempre stato un elemento importante per la società. Tempo fa si parlava di hub digitale: un centro nevralgico (il Mac) dove poter svolgere tutte le proprie attività. Poi si sono aggiunti dei dispositivi mobili e ora anche dei dispositivi indossabili. La galassia Apple diventa più completa, anche grazie al lavoro dei produttori di accessori. L’unico elemento critico sono i costi di uscita da questa galassia per entrare in un’altra, come può essere Android. Per esempio, tutte le app acquistate non potranno essere spostate. Finché piace rimanere nel mondo Apple va tutto bene. Ma in futuro se qualcuno vorrà andare via dovrà investire molto denaro per ricostruire la stessa esperienza altrove.

5. Presupposto che iPhone 6 Plus è il primo phablet Apple, e quindi non è paragonabile ai precedenti dispositivi dell’azienda, possiamo dire che il successore vero di iPhone 5s è iPhone 6. Perché secondo te dovrebbe valere la pena di passare subito da iPhone 5s a iPhone 6? Quali sono le novità introdotte che potrebbero portare ad optare per il nuovo iPhone?

Kiro: Le novità principali dell’iPhone 6 sono lo schermo più ampio e la fotocamera migliorata. Anche la batteria ne giova. La tecnologia NFC con Apple Pay è molto interessante, ma credo bisognerà attendere un po’ prima di vedere la sua diffusione, soprattutto in Italia dove si hanno molte difficoltà con i sistemi di pagamento elettronico.

6. Anche la più semplice messaggistica è stata oggetto di grandi cambiamenti, con iMessage che presenta funzioni molto simili alle altre app di messaggistica (per esempio con l’invio di messaggi vocali). Il confronto più ovvio da fare è quello con WhatsApp, app tra le più popolari del settore. C’è qualche possibilità secondo te, che iMessage o altre applicazioni minori riescano a soffiare utenti ad app del calibro di WhatsApp o WeChat? Se sì, come?

Kiro: WhastApp ha avuto subito successo per la sua capacità di sostituire SMS e MMS, con i relativi risparmi in termini di costi. Il suo successo si è avuto anche grazie alla grande diffusione. Le persone vogliono che i propri amici siano raggiungibili sempre e nessuno vuole suggerire all’amico, per esempio, di installare un’app perché deve contattarlo. L’amico deve averla già di base altrimenti il sistema non funziona. Apple ha iMessage in tutti i suoi dispositivi, ma la vera limitazione è che iMessage non funziona su terminali non Apple. Così quando contatto un amico con un iPhone so che posso usare il sistema, ma se il mio amico usa un telefono con Android? Questo fattore secondo me ne limita l’utilizzo.

In chiusura, un doveroso grazie a Kiro per la disponibilità.

photo credit: William Hook via photopin cc