Se a questa estate volessimo dare un’etichetta, potrebbe essere «L’estate del bookcrossing». Sì perché la nuova moda che sta prendendo piede sulle spiagge italiane è quella di scambiarsi libri usati. Da nord a sud dello Stivale sono tanti i lidi che stanno sperimentando questa pratica nata ufficialmente nel 2011 grazie a Ron Hornbaker e a sua moglie Kaori. La loro idea, così straordinariamente semplice, partiva dalla voglia di condividere con altri un libro considerato imperdibile. Il bookcrosser legge un libro e lo “libera”, con tutto il suo bagaglio di emozioni, abbandonandolo semplicemente in qualche luogo in modo che altri lo possano trovare e leggere a loro volta. Qualsiasi luogo dove un libro viene volontariamente abbandonato può diventare una “bookcrossing zone”: un parco, una cabina telefonica, un locale pubblico. Quindi, perché no anche la spiaggia? Del resto è risaputo che durante la bella stagione si legge di più. Non servono certo statistiche per confermarlo. D’estate, sotto l’ombrellone, anche chi in inverno è più refrattario ai libri si concede un momento per rilassarsi e dedicarsi alla lettura. Un piacere della vita spesso trascurato e messo in secondo piano, ma che mai come quest’anno ha trovato risalto in tante lodevoli iniziative, dalla catena del libro sospeso alla notte bianca dei libri, fino ai book bar.

Sulla scia di Albena Resort, in Bulgaria, dove è stata aperta la prima biblioteca europea da spiaggia, Siracusa è diventata il primo esperimento di bookcrossing balneare all’italiana. Il merito è dell’associazione Contrade marine che in collaborazione con Legambiente Siracusa ha già inaugurato le prime biblioteche vista mare presso lidi e locali della costa aretusea, da Fontane Bianche a Fanusa, fino a Ognina, Arenella e dintorni. Qui, nel pieno rispetto dello spirito del bookcrossing, sarà possibile prendere in prestito un libro, leggerlo e riporlo oppure decidere di portarselo a casa e in cambio “liberarne” uno proprio, in modo tale che la catena culturale possa continuare all’infinito. Poco distante, l’Associazione Culturale Siculish propone l’iniziativa “Libro libero in spiaggia libera”, un flash mob letterario che avrà luogo con cadenza periodica (per le date tenere d’occhio la pagina Facebook dell’associazione) tra le spiagge libere di Catania, secondo una modalità di scambio piuttosto originale: in riva al mare della Playa anziché venditori di cocco fresco, passeranno ambulanti «portatori sani di letteratura»: a loro sarà affidato il libro appena terminato per scambiarlo con uno nuovo che non si conosce, il tutto rimanendo comodamente sdraiati sul proprio lettino.

Le iniziative siciliane si ispirano, seppur con qualche differenza, a quella di Legambiente, che anche quest’anno ripropone il progetto “Librerie da Spiaggia”. Il progetto sperimentale partito nel 2012 dalle coste cilentane ha riscosso un grande successo. E se il primo anno erano appena 20 le librerie da spiaggia coinvolte, quest’anno il numero è salito a 100, non solo in Campania ma anche in Toscana ed Emilia Romagna. Chiunque si troverà a trascorrere una giornata al mare lungo queste coste, nelle strutture balneari convenzionate, avrà la possibilità di prelevare gratuitamente un libro, leggerlo tranquillamente in spiaggia e poi riporlo sugli scaffali prima di andar via. In questo caso, quindi, lo scopo è stimolare e invogliare i vacanzieri alla lettura anziché condividere e far circolare cultura. Questi sono, comunque, solo gli esempi più macroscopici di una modalità di lettura sempre più “social” e solidale che sta coinvolgendo tante altre realtà italiane che magari trovano meno riscontro a livello mediatico, ma non per questo sono meno degne di nota. Come la settima edizione dei “Libri spiaggiati” al Bagno Maddalena di Tirrenia, vero antesignano dello scambio dei libri in riva al mare, o l’iniziativa promossa dall’associazione Yut nelle stazioni della tratta Roma – Ostia Lido, o ancora il progetto “LIBeRI”, promosso dalla Biblioteca Comunale “Panzini” a Bellaria (bagni 21 e 25) e Igea Marina (bagno 76 e 92).

Di fronte alle sconfortanti statistiche sulla lettura in Italia e alla scomparsa delle piccole librerie indipendenti dovremmo ricordarci di quanti benefici possiamo invece ricevere da un semplice libro. Leggere non fa solo bene alla salute. Un libro può aiutarci ad aumentare l’empatia e la nostra capacità di relazionarci con gli altri. E in fondo è anche un po’ questo il senso del bookcrossing balneare. Oltre la scoperta o riscoperta di pagine, autori e personaggi sconosciuti o dimenticati c’è la speranza di far circolare non solo libri ma le idee, i pensieri, il sapere. Di connettere le persone, aprire dibattiti e stimolare riflessioni. Che sia in spiaggia, sotto il sole, poco importa.
[Credit Photo Cover: Steve Bennett/Flickr]