In «Braccialetti Rossi» su Rai uno è Carola, sorella di Cris, in «Squadra Antimafia» su Canale 5 invece è l’affascinante criminale Rachele Ragno. Due personaggi agli antipodi tra loro, eppure simili sotto certi aspetti. Due donne toste che hanno in comune un lato umano, sepolto sotto strati di spessa corazza. Un po’ come l’attrice che le interpreta, Francesca Valtorta, che in tv gioca a fare la dura ma, nella realtà, è una persona molto più sensibile dei ruoli che le danno. Romana, classe 1986, Francesca è del segno dei Pesci. Una caratteristica che a suo dire la rende troppo insicura. Che per uno che di mestiere fa l’attore non è proprio il massimo. Lei però all’insicurezza accompagna una gran dose di determinazione e di voglia di andare avanti, nonostante tutto, forse perché sa che ad una delusione cocente può seguire una soddisfazione altrettanto grande. E di soddisfazioni Francesca Valtorta ne sta raccogliendo parecchie in questo periodo. Dal successo di «Braccialetti Rossi», che tornerà presto con una terza stagione, a «Squadra Antimafia 7» dove la ritroveremo nei panni di una Rachele Ragno ancora più cattiva dell’anno scorso. L’abbiamo raggiunta telefonicamente proprio tra una ripresa e l’altra della fiction della Taodue, ecco cosa ci ha raccontato.
Cominciamo da Braccialetti Rossi. Si è appena conclusa con successo di ascolti la seconda stagione. Che sensazione hai nell’aver fatto parte di un progetto così amato dal pubblico, nonostante le tematiche delicate di cui tratta?
Mi fa molto piacere essere parte di questa grande famiglia dei “Braccialetti” e di questo successo del tutto inaspettato. Quando il progetto è nato l’obiettivo in fondo era questo, ma nessuno aveva la sicurezza che poi sarebbe stato raggiunto. Era difficile pensare che soprattutto i più giovani potessero appassionarsi a una storia così difficile e invece, la loro risposta è stata straordinaria. Se fosse stata un’altra fiction probabilmente non avrei accettato di fare un ruolo così piccolo. Ma qui si tratta di un progetto corale dove l’attenzione è principalmente sui ragazzi e quindi tutti i personaggi degli adulti, medici, parenti, sono di contorno ed esistono solo esclusivamente in funzione alle storie che riguardano i ragazzi.
Carola affronta il dolore e la malattia della sorella indossando una corazza da dura, almeno all’apparenza. Ti sei mai ritrovata in una situazione simile, e come l’hai affrontata?
Avendo vissuto la malattia di una persona a me vicina, mi sono ritrovata perfettamente in questi atteggiamenti duri che Carola spesso ha nei confronti della sorella, ma che non sono altro che una manifestazione di dolore e di difficoltà a relazionarsi con una situazione del genere che ti provoca dolore e che spesso, inconsciamente, ti porta a prendertela con la persona che sta male. Ma questo meccanismo nasconde in realtà solo un grandissimo affetto.

La terza serie è stata confermata. Pensi di esserci?
Non so ancora nulla per ora. Né se è stato previsto o meno il mio personaggio, né della direzione che potrebbe prendere. Lo scoprirò. Ma mi auguro che Carola ci sia e che abbia uno sviluppo più sostanzioso. Ma ti ripeto, è tutto ancora da vedere.
Sicuramente invece sarai in Squadra Antimafia 7, che si sta girando proprio in questi giorni. Che ne sarà di Rachele Ragno nella prossima stagione?
Abbiamo lasciato Rachele distrutta per il tradimento della persona di cui si era innamorata e a causa della quale aveva perso tutta la lucidità e la razionalità, che fino a quel momento l’aveva messa in una posizione di superiorità rispetto ad Ettore, e aiutata ad incastrare Veronica Colombo. Invece poi si lascia vincere da Calcaterra. Se nella sesta serie c’erano stati momenti anche un po’ infantili tra i due, in cui riusciva a venire fuori il suo animo sensibile, nella settima stagione la ritroviamo completamente incattivita, frustrata, fredda dal punto di vista emotivo, molto calcolatrice, spesso anche malinconica. Rachele sarà interessata solo ad una vendetta, intesa da nel senso di scalata al potere, per la quale non esiterà ad usare anche le persone che la circondano, ma in una maniera molto diversa da come aveva fatto in passato dove comunque metteva in gioco anche i sentimenti, come avevamo visto anche nel rapporto con Angelino.
Conoscete già il periodo di messa in onda della serie?
Immagino che sarà più o meno come l’anno scorso, quindi intorno alla fine di settembre.

Pensando a Carola e a Rachele Ragno, c’è da chiedersi perché in tv ti danno ruoli da “tosta”. Ti sei fatta un’idea in proposito?
Rachele è un personaggio completamente diverso da Carola, e mai mi sarei aspettata che mi scegliessero per interpretarla, perché è proprio agli antipodi da me, molto di più di quanto invece non lo sia Carola che comunque ha un background, una famiglia che se vogliamo può anche essere simile alla mia. Il fatto che mi danno ruoli forti mi fa piacere,perché vuol dire che in qualche modo lo sono anche io nella vita e quindi probabilmente mi riesce più facile trasferire questo lato nei personaggi che interpreto.
Chi è invece Francesca Valtorta una volta spente le telecamere?
Sono del segno dei Pesci, quindi ho sicuramente dei lati anche forti, aggressivi, che poi in realtà nascondono una grande insicurezza e un’ansia che spesso mi crea problemi e non mi permette di vivere le cose in maniera più rilassata. Ho sempre bisogno di avere conferme. Però cerco di combattere questo mio lato insicuro andando avanti per la mia strada, inseguendo i miei obiettivi senza lasciarmi scoraggiare. Ma non è sempre facile.
Molti attori hanno questo lato insicuro, che poi in fondo è ciò che li spinge a recitare.
È una spinta perversa, perché per una persona insicura questo è il mestiere che più di tutti ti espone e che ti gratifica, quando ricevi complimenti. Ma che allo stesso tempo ti fa vivere molti momenti di frustrazione, quando un provino va male, non ottieni il ruolo che speravi, o ti aspetti un complimento che non arriva. Se metti tutto sul piatto della bilancia vedi come i momenti di gratificazione sono in meno rispetto a quelli in cui ci si sente frustrati. Per questo dico che la scelta di fare l’attore è un po’ masochistica. Lo fai all’inizio pensando che a un certo punto ci saranno solo successi e complimenti, in realtà non è mai così quindi poi ti ritrovi a farti delle domande, però ormai ci sei dentro e quindi vai avanti.

A proposito di scelte, a parte quella di fare l’attrice, qual è l’altra che ti ha cambiato la vita?
Una che ho preso da poco col mio fidanzato, col quale ho sempre avuto una relazione a distanza. Adesso stiamo progettando di andare a vivere insieme. Per me che ho sempre vissuto da sola con la mia indipendenza, ecco, questa è una scelta che presto mi cambierà la vita, speriamo vada bene.
Sei giovane e hai già raggiunto una grande popolarità. Cosa ti fa restare coi piedi per terra?
Non che faccia alcuno sforzo, mi viene assolutamente naturale rimanere coi piedi per terra, ma credo che in fondo sia dovuta a questa mia insicurezza che mi fa pensare che da un giorno all’altro possa finire tutto. Perciò è importante mantenere saldi i legami con gli amici e con il mondo reale che ci circonda, perché è quello che poi resta qualunque cosa accada in campo lavorativo.
Parlando di futuro lavorativo, in un’intervista hai dichiarato di voler lavorare con Paolo Virzì. Un messaggio chiaro al cinema, che in questi ultimi anni hai messo un po’ da parte?
Il ritorno al cinema sarebbe bellissimo perché io sono partita da lì, facendo un po’ una gavetta al contrario, con due film importanti, “Baciami ancora” e “Immaturi – il viaggio”, per poi dedicarmi alla tv. Ma non lo vivo come un passo indietro, perché cinema e televisione sono due cose assolutamente alla pari oggi. Però certo vorrei tornare per così dire alle “origini” e siccome da spettatrice mi piacciono molto i film di Paolo Virzì, essere diretta da lui che è rinomato per il modo che ha di lavorare con gli attori, di tirar fuori dagli attori che dirige cose che non hanno mai tirato fuori. Sarei curiosa di vedere cosa riuscirebbe a fare con me. Però non lo conosco, quindi questo,per ora, è solo un sogno astratto che mi piacerebbe realizzare.

E invece progetti concreti in vista?
Uno spettacolo teatrale sulla vita di Modigliani, che però è ancora in forse perché non so se riuscirò a conciliare con le riprese di Squadra Antimafia. Poi sono in attesa di risposte da alcuni provini che ho fatto nell’ultimo periodo. Vediamo. Dopo tanti anni in cui, bene o male, ho lavorato regolarmente mi sto rendendo conto che in qualche modo bisogna sempre ricominciare daccapo, rimettersi in gioco, lottare e dimostrare di essere all’altezza, perché nessuno ti regala niente. Non mi lamento anzi, ho solo da ringraziare perché rispetto a tanti altri colleghi che come me sono usciti dal Centro Sperimentale di Cinematografia, lavoro e sto facendo una serie tv importantissima e dovessi fare anche solo quella a vita, sarei la persona più felice del mondo.
Non ti spaventa la lunga serialità insomma?
Da una parte mi piacerebbe cimentarmi sempre con nuove esperienze, dall’altra però so di essere privilegiata a fare una cosa così importante e quindi lotterò per continuare a farla perché mi sta insegnando tantissimo e perchè, in un momento di crisi, dove è difficile lavorare, è inutile fare gli snob dicendo no alla lunga serialità. Non voglio far passare l’idea che questo sia un mondo fatato dove tutto è semplice, noi lottiamo duramente ogni giorno, ho amici che fanno teatro, non vengono pagati a sufficienza e sono costretti a fare altri lavori. Io posso solo dirmi fortunata a fare la lunga serialità perché mi permette di vivere del lavoro che faccio.
[Credit Cover: Francesca Valtorta/Facebook]