Un matrimonio come (quasi) tutti gli altri. Due under 40 belli e affiatati, sposi da 5 anni. Poi un giorno lei scompare e il primo indiziato del presunto omicidio (perché nel luogo del mistero appaiono tracce di sangue) diventa proprio lui. Sembra un thriller come un altro ma Gone Girl è un implacabile gioco al massacro in cui i ruoli di vittima e carnefice diventano intercambiabili.
Edito in Italia da Rizzoli, il romanzo di Gillian Flynn – uno dei best-seller statunitensi nel suo genere nel 2012 – arriva proprio oggi nelle sale americane, grazie alla trasposizione di uno specialista del genere, David Fincher, e con Ben Affleck e Rosamund Pike nei panni dei protagonisti, i coniugi coltelli Nick e Amy Dunne. Da noi arriverà il 18 dicembre ma i cinefili italiani, così come i viaggiatori Trenitalia, sono ormai abituati alle attese.
Per i puristi letterari, che hanno amato il libro e che tremano al solo pensiero che l’adattamento cinematografico di Gone Girl possa differire anche solo di una virgola dal romanzo, la rassicurazione giunge proprio dalla Flynn, curatrice della sceneggiatura della pellicola. “All’inizio speravo tantissimo che David Fincher scegliesse proprio me per adattare il romanzo, poi quando l’ha fatto ne sono rimasta terrorizzata.” – afferma la 43enne autrice statunitense – “Per me non era importante rimanere ottusamente fedele alla trama quanto ritrovarne ritrovarne il tono, le atmosfere, soprattutto l’umorismo dark, che credo di condividere con David. Non è un thriller su chi ha commesso il crimine quanto piuttosto sulle modalità che regolano una vita di coppia, con tutte le sue difficoltà.”
Una scelta pratica e acuta quella della Flynn, che prendendo coscienza dell’impossibilità di conservare la struttura meta-letteraria del suo romanzo, la reinventa applicandola agli spazi e ai tempi del cinema. L’autrice capisce dunque che non è necessario seguire l’ordine spazio-temporale dell’opera d’origine (o almeno, non è questo il caso) per proiettarne l’essenza sul grande schermo: d’altronde, una narrazione policentrica e in prima persona come quella che si alterna tra marito (Nick) e moglie (Amy) avrebbe reso la trasposizione lenta, involuta e ben poco fluida.
Capitolo cast. Fincher solitamente indovina i protagonisti: in questo caso, se Rosamund Pike è la scelta quasi naturale per Amy Dunne e Neil Patrick Harris un’audace intuizione per l’ambiguo Desi Collings, è proprio sul protagonista che sembra gravare il peso della riuscita della pellicola. E dato che leggendo L’amore bugiardo ti vengono in mente due volti che possano rappresentare Nick Dunne (Ben Affleck e Ryan Gosling), capisci che anche stavolta – con la conferma del trailer – il regista di Seven pare aver fatto la scelta azzeccata.
Perché forse è vero che Ben ha tre – massimo quattro – tonalità espressive, ma quelle che ha le sa sfruttare bene. E anche perché la fisionomia e la fisicità del prossimo (chiacchieratissimo) Batman corrispondono – almeno sulla carta – alla perfezione alla descrizione che la Flynn fa del suo Nick Dunne: bello, impassibile e con una fiera mascella da str…o.
Tra i tanti spunti di curiosità che la trasposizione di Gone Girl promette, c’è perciò anche Ben Affleck: se la sua interpretazione si rivelerà convincente, in molti dovranno rivedere l’etichetta di bambolotto inespressivo cucitagli addosso. Altrimenti pazienza, Ben continuerebbe lo stesso a dormire tranquillo, abbracciato all’Oscar vinto due anni fa, simbolo di una carriera, quella da regista, che in pochissimi si aspettavano così fulminante.
[Ph. Credits: Jeff Cronenweth]