Ci siamo (quasi) lasciati alle spalle un’estate anomala, in relazione alle condizioni atmosferiche. Decisamente meno anomala rispetto invece alla solita questione che si presenta quando si osserva il palinsesto sul grande schermo dei mesi estivi: perchè nella bella stagione il cinema, almeno da noi, sembra non esistere?

Anche perchè forse è proprio l’estate, con le sale fresche e accoglienti e senza l’assillo del vicino di posto rumoroso, il momento ideale per fare il proprio dovere da spettatori. La domanda però è: la programmazione cinematografica tra luglio e agosto scarseggia (in quantità e spesso qualità) perchè il pubblico snobba le sale o è lo stesso pubblico a desistere dall’andare al cinema perchè demoralizzato dalla suddetta penuria di titoli appetibili?

É una questione che negli USA si pongono in maniera meno convinta, perchè il mercato cinematografico a stelle e strisce somiglia a un parco divertimenti aperto tutto il giorno, 7 su 7. Un pò come il calcio in Inghilterra, dove si gioca anche a Santo Stefano o Capodanno. Perchè oltreoceano non si fa tanto caso al concetto di film sacrificabile. Se da noi tra luglio e agosto arrivano sequel di opere che non avevano sfondato (22 Jump Street o Planes 2) negli USA escono con disinvoltura nel mese più caldo prodotti come Sin City: A dame to kill for, Guardians of the Galaxy e Teenage Mutant Ninja Turtles. Ovvero tre tra i titoli più attesi della nostra stagione autunnale. Una delle pochissime eccezioni alla regola è rappresentata dal quarto capitolo di Transformers, giunto da noi a metà luglio.

Lo stesso dicasi per Colpa delle stelle, arrivato da noi questa settimana con tre mesi di “ritardo” (in quasi contemporanea invece in mezza Europa, anche in UK), o Lucy, l’action con Scarlett Johansson firmato Luc Besson, giunto qui con scarto minore rispetto al teen-drama campione d’incassi.

Sono scelte – legittime – attuate da privati che acquisiscono i diritti di distribuzione dell’opera e che si trovano nella posizione di decidere quale sia la dinamica che consente loro di ricavare il maggior profitto dall’investimento effettuato. Ovvero, stabilire quale sia il periodo maggiormente idoneo per far sì che il film in questione venga visto al cinema dal maggior numero possibile di persone.

I fatti, in effetti, sembrano dare ragione ai distributori: è raro trovare un campione di incassi in periodo estivo. Forse giusto Il cavaliere oscuro, risalente all’estate 2008. Risultato che non bastò a evitare che il sequel, nell’estate del 2012, arrivasse da noi dopo esser stato rilasciato in tutto il mondo, persino in Medio Oriente.

Sarebbe interessante però intraprendere un esperimento: iniziamo a popolare le sale tra luglio e agosto, facciamoci prendere dalla curiosità di vedere opere meno reclamizzate (non per questo meno meritevoli) e vediamo quale sarà la reazione dell’industria cinematografica. Così magari non dovremo più aspettare tre – dicasi tre – mesi per un Guardians of the Galaxy o altri due per vedere la prova recitativa di Eva Green (vedi foto sotto).

[Ph. Credits: Guardians of the Galaxy]