Quando nel 2001 un pilota nativo della Finlandia decise di esordire in Formula 1, pochi si sarebbero aspettati un exploit tale da poter definire Kimi Raikkonen un piccolo campioncino. Dal viso scaltro, dall’età ancora acerba, sapeva comandare la Sauber come un mago, con la monoposto svizzera capace di impensierire gli altri bolidi presenti nei vari Gran Premi. Quella stagione gli valse, non senza sorprese, un posto in McLaren, alle prese con la sostituzione di Mika Hakkinen, connazionale di Raikkonen e vincitore, altresì, di due titoli mondiali. Una responsabilità non da poco per il ragazzo dagli “occhi di ghiaccio”, suo soprannome, appunto per descrivere la calma e la tranquillità che possedeva anche nei momenti più difficili delle gare. Con la scuderia di Woking, il finlandese rimane cinque anni, con una crescita esponenziale, specialmente dal punto di vista della personalità. Infatti, Raikkonen sfiora più volte il Mondiale piloti e, solo la sfortuna, abbinata a una monoposto molto problematica, non gli permette di alzare al cielo il titolo iridato. Ma le potenzialità ci sono, inutile nasconderlo, tanto che la Ferrari nel 2007 lo ufficializza accanto all’altra guida, quel Felipe Massa, considerato da molti come un fiore della Formula 1 mai sbocciato.
In “Rosso”, Raikkonen, all’età di 28 anni, trova la sua dimensione, vincendo alla prima occasione il titolo piloti sfuggito nel corso degli anni precedenti. Una soddisfazione enorme per lui e per Luca Cordero di Montezemolo, allora numero uno di Maranello che lo volle a tutti i costi all’interno della monoposto marchiata dal “Cavallino Rampante”. Dopo quel trionfo, la carriera del pilota classe ’79 iniziò a registrare pochi alti e molti bassi con, in mezzo, un ritiro momentaneo dal “Circus”. Nel 2014 il ritorno nella sua seconda casa, nuovamente alla Ferrari, ma i risultati sia per Raikkonen che per il suo compagno di squadra Alonso non furono soddisfacenti, tanto da causare un terremoto vero e proprio in seno ai piani altissimi della “Rossa”: fuori Montezemolo, dentro Sergio Marchionne. Il neo presidente, così, per l’attuale stagione conferma il finlandese, affiancandogli Sebastian Vettel, reduce da anni meravigliosi alla Red Bull. Il rapporto con il tedesco è buono, tanto da condividere ottimi risultati fino al Gran Premio del Canada, nel quale Raikkonen si rende protagonista di un errore marchiano che, di fatto, pregiudica un podio già certo.
A seguito di quel gravissimo sbaglio, arrivano critiche pubbliche da parte di Maurizio Arrivabene, attuale Team Principal Ferrari, e da Sergio Marchionne, non contenti di un testacoda che, per la prima volta, non ha portato punti alla Scuderia di Maranello. Finita qui? Nemmeno per sogno. Anche a Zeltweg, Raikkonen non disputa una gara positiva a causa dell’impatto con la McLaren di Fernando Alonso, suo ex compagno la scorsa stagione, che conferma il periodo nero del finlandese. Il futuro, così, per lui sembra ormai segnato, con i vertici di Maranello decisi a non rinnovare il contratto del pilota in scadenza a fine stagione. Ma siamo sicuri che sia un bene sbarazzarsi immediatamente per far spazio a un giovane come Bottas? Il prossimo anno, come confermato da Arrivabene, la Ferrari punterà senza mezzi termini al titolo e arrivarci con due piloti affiatati come Vettel e Raikkonen sarebbe positivo. Infatti, ci sarebbe anche da considerare il grande rapporto che il tedesco ha instaurato con il finlandese. E si sa, nello sport il gioco di squadra conta tantissimo…
[Fonte Cover: kimiraikkonen.com]