La tv del futuro? È una tv che non ha bisogno del televisore. È una tv che viaggia sulla rete, tra smartphone, tablet e pc. È la tv del “tutto e subito”, quella dove il binge watching è una filosofia di vita piuttosto che un modo poco sano di guardarla. In altre parole è Netflix. Al grido di «L’attesa è morta» il colosso web americano di Reed Hastings ha sovvertito le abitudini televisive di milioni di telespettatori da quando è stato lanciato nel 2007. Ha dato al pubblico quello che il pubblico nemmeno sapeva di voler desiderare: film e serie tv da fruire come si vuole e soprattutto quando si vuole, senza rigidi vincoli di palinsesto. Oggi Netflix è una realtà consolidata dello streaming on demand con i suoi 62 milioni di abbonati in 50 paesi, di cui oltre venti al di fuori degli Stati Uniti. E non solo. Netflix ha cambiato anche il modo di farla la televisione non solo di guardarla, producendo contenuti originali scritti, diretti e recitati appositamente per la visione in streaming. E il successo di House of Cards e Orange is the new black sono la vera essenza della rivoluzione epocale che Netflix ha generato nel piccolo schermo. Una rivoluzione che ora, dopo molte indiscrezioni e un tira e molla durato mesi, finalmente, si appresta ad arrivare anche in Italia, connessione internet permettendo. Perché se è vero che ormai la televisione ha smesso di essere una scatola delle meraviglie che trasmetteva via cavo e si è trasferita online, è pur vero che la banda larga in Italia è ancora scarsa. È questo uno dei motivi, se non il principale, dell’approdo tardivo di Netflix nel nostro paese. Approdo che avverrà ad ottobre di quest’anno.
Come funziona Netflix?
A quel punto basterà un abbonamento mensile e davanti ai nostri occhi si aprirà un catalogo multimediale immenso, migliaia di titoli, tra film, serie tv, documentari e show in alta definizione e Ultra HD 4K, da vedere praticamente su qualsiasi schermo: tv, smart tv, tablet, smartphone, computer e console video game (Wii e WiiU, Xbox 360 e Xbox ONE, Playstation), connesso a internet. I requisiti di banda variano da 0,5 megabit al secondo (requisito minimo) ai 1.5 Mbps (consigliato). Tuttavia per trasmissioni in qualità standard, è preferibile una connessione da 3.0 Mbps, 5.0 Mbps per quelle in HD, invece, e 25 Mbps per l’Ultra HD (4k). I vantaggi per lo spettatore saranno notevoli non solo in termini di ampia scelta a cui attingere per un tempo che sarà indefinito, la visione, infatti, sarà in tempo reale, senza interruzioni pubblicitarie, con la possibilità di interrompere il programma e riprenderlo al momento desiderato, e da qualunque dispositivo. Tutti i contenuti, insomma, saranno sempre disponibili, quando e dove si vorrà vederli, anche all’estero, ma solo nei Paesi in cui Netflix è disponibile.

Quanto costa?
Ci sarà un prezzo da pagare, questo è chiaro, ma è molto basso, ed è questo uno dei tanti segreti del successo di Netflix nel mondo. Al suo arrivo nel nostro paese, la società offrirà un mese di prova gratuito a tutti i nuovi abbonati alla piattaforma di streaming. Dopodiché, i costi del canone mensile poi dovrebbero essere allineati con quelli degli altri paesi europei. L’iscrizione al servizio può effettuarsi creando un proprio account sul sito della società o attraverso la app Netflix, preinstallata su smartphone e tablet, su console e smart tv. Tre i pacchetti tra cui scegliere, in base alle proprie esigenze e alla disponibilità del proprio portafoglio, che variano a seconda della qualità del servizio e del numero di device consentiti. Si va dai 7,99 euro per il pacchetto base (contenuti in qualità SD visibili da un solo dispositivo alla volta, a scelta dell’utente) agli 8,99 per l’offerta standard in qualità Full HD (fino a un massimo di due dispositivi), fino all’offerta Premium di 11,99 euro, costo che comprende lo streaming di contenuti in 4K accessibili da quattro diversi device.
«Per cinquant’anni abbiamo avuto la tv lineare ma ogni cosa ha il suo tempo e prima o poi viene sostituita: la tv del futuro sarà un grande iPad» – Reed Hastings, Ceo di Netflix (Wired)
Cosa offre Netflix?
La lista completa dei programmi che faranno parte del listino italiano non è ancora disponibile ma, in linea generale, dovrebbe essere così composto: 80% dei contenuti provenienti dagli Stati Uniti (sia doppiati che in lingua originale sottotitolati) e il restante 20% dal Paese che lancia il servizio. Un mix interessante di film di diverso genere e adatti ad ogni età, dai thriller alle commedie, ai fantasy e ai film d’azione, serie tv, documentari, programmi comici e cartoni animati per i più piccoli. Di sicuro, per una questione di diritti di riproduzione, su Netflix Italia non ci saranno le prime visioni di Orange is the New Black e House of Cards, entrambe prodotti originali Netflix, ma i cui diritti sono stati acquistati rispettivamente da Mediaset Premium e Sky Atlantic. Non mancheranno, invece, gli ultimi titoli dell’azienda di Los Gatos, in California, che in tre anni ha prodotto ben tre film e 18 serie tv. Tra queste: Marvel’s Daredevil, Sense8, Bloodline, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt e Marco Polo. E poi ci sono i film originali: Beasts of No Nation, Crouching Tiger, Hidden Dragon The Green Legend, Jadotville e The Ridiculous 6. Il catalogo è comunque destinato a crescere col passare dei mesi (potrebbe raddoppiare entro la fine del primo anno del servizio) anche sulla base delle preferenze degli abbonati. E, a proposito di preferenze, grazie ad un particolare algoritmo Netflix sarà in grado di suggerire agli utenti i contenuti più vicini ai suoi gusti, in modo da avere sempre a disposizione una lista di titoli personalizzata.

Reti e concorrenza
In Italia, Netflix troverà un mercato dello streaming già affollato. Da Sky Online a Infinity Tv di Mediaset, passando per Chili Tv e Tim Vision, sono tanti i servizi già disponibili. E se questo non bastasse a “fermare” Netflix ecco che arriva la triplice alleanza tra Rai, Mediaset e La7. I tre player generalisti puntano all’unione per far fronte alla rivoluzione televisiva tanto annunciata con TivùOn, l’on demand gratuito che raccoglierà tutti i contenuti delle tre reti e che verrà lanciato entro la fine del 2015. La compatibilità praticamente su ogni dispositivo esistente, libertà di fruizione, un’offerta diversificata e di qualità, al momento rendono Netflix decisamente superiore rispetto ai suoi competitor italiani. A frenarla però c’è la banda larga. «Non è importante lo stato attuale della banda larga: è fondamentale la direzione», ha detto Hastings in un’intervista a Wired. Chiunque abbia una rete in grado di reggere YouTube può usare anche Netflix, ma la possibilità di sottoscrivere un abbonamento Premium resta un miraggio perché la qualità 4K richiede una velocità di almeno 25 Mbit/s e in Italia solo uno sparuto 2,5% può godersi una connessione così veloce. Mentre il piano del Governo per la realizzazione di nuove infrastrutture digitali nel paese slitta ancora, è difficile pensare ad una rivoluzione repentina e immediata. Se rivoluzione sarà, questo ce lo dirà solo il tempo. Intanto, #ciaoNetflix!
[Credit Foto Cover: Lauren Lewis]