Una storia filtrata dalle firme di Repubblica, che per quattro giorni mettono in scena il loro lavoro trasformandolo in un grande spettacolo pubblico della contemporaneità, con tutte le sue opportunità e le sue contraddizioni” così Ezio Mauro presenta un evento che ormai da quattro anni diventa palcoscenico di riflessioni sulla contemporaneità: la Repubblica delle idee. Un evento che da Napoli si trasferisce quest’anno a Genova dal 4 al 7 giugno, un evento ad ampio respiro che coinvolgerà tutta la città, diversi luoghi e diversi eventi collaterali. Un evento culturale a tutti gli effetti che si basa sulla condivisione delle idee e sulla partecipazione di pubblico, sia di cariche che di spettatori. Un appuntamento insomma che apre nuove piste culturali e non solo.

In Italia ultimamente si assiste a una maggior attenzione al dibattito pubblico che in qualche modo favorisce anche la città. Significa che la città offre il palcoscenico, la location, i luoghi più antichi o più moderni, per tornare ad essere al centro di un qualcosa che si chiama Cultura. Recentemente il Salone del Libro di Torino ha registrato numeri davvero positivi, dimostrando come in realtà gli italiani siano ancora attratti dal fascino della discussione, dei dibattiti, delle presentazioni non solo dei libri, che mettano in moto un mercato a conduzione di idee. Questo tipo di manifestazioni fanno registrare anche numeri positivi per le città che li ospitano e che ne traggono vantaggio perché sicuramente sono motivo di visite, pranzi e cene, insomma fanno anche girare l’economia.

credits foto: www.repubblica.it
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Il live journalism quindi crea un confronto fra le penne di Repubblica e i loro lettori che durante questi quattro giorni avranno modo di ascoltarli e interrogarli. Quest’anno Repubblica delle idee si concentra su un tema in pieno centro dei dibattiti: “Ripensare il mondo“. Un tema che si auto-definisce ambizioso ma che cavalca l’onda effettiva di un senso di cambiamento i cui bacilli si sentono da poco ma potrebbero esplodere, se l’ottimismo li guidasse. Cambiamento, evoluzione, innovazione: forse questi piccoli segnali di crescita stanno anche dando segni di una certa fine, quella della crisi che ci sta davvero mettendo troppo tempo per lasciare il nostro Paese e non solo. Uno dei tanti aspetti positivi di questa manifestazione sta sicuramente nel fatto di declinarsi in tanti lati e forme.

Non è solo teoria quella che si sviscera durante la Repubblica delle idee ma anche pratica. Non solo dibattiti ma anche ospiti illustri, mondo della musica che si impegna, piani e livelli diversi che hanno modo di dialogare per quattro giorni. A leggere il programma e i nomi degli ospiti si intuisce che questa volta non sono in pochi ad aver aderito a un tale evento: Jeremy Rifkin, il premio Nobel per la pace 2011 Tawakkul Karman, l’economista Jean-Paul Fitoussi, i sociologi Evgeny Morozov e Cristian Salmon, gli scrittori Luis Sepulveda a colloquio con Concita De Gregorio, Amelie Nothomb, Tahar Ben Jelloun a colloquio con Gad Lerner, Roberto Saviano, Niccolò Ammaniti, l’architetto Renzo Piano e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini che dibatterà di ambiente con Tomaso Montanari.

credits foto: www.vesuviolive.it
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Le formule progettate per questo evento favoriscono l’interattività e soprattutto il dialogo non programmato che sicuramente stancherebbero il pubblico. L’idea delle formule del dibattito a due, della tavola rotonda, dell’intervista pubblica, della lettura rendono il panorama dell’evento decisamene variegato e accessibile a tutti: è del resto proprio questo il fulcro della manifestazione. Nessuna torre d’avorio, nessuna piaggeria, nessun snobismo che farebbero venir meno l’intento di avvicinare il pubblico alla cosa pubblica perché di questo si tratta. Non si parla certo di politica in senso stretto ma è inevitabile farne un argomento di dibattito e non a caso nelle tre precedenti edizioni (Bologna, Firenze, Napoli) il presidente del Consiglio è sempre stato fra gli invitati.

Oltre a tutto questo cinema, teatro e spettacolo saranno parte piena di eventi e dibatitti. Radio Capital sarà la radio dell’evento e metterà in onda retroscena della propria attività con gli interventi a cura di Vittorio Zucconi, Vladimir Luxuria, Luca Bottura, Enrico Bertolino e molti altri che hanno organizzato otto eventi proprio nel Palazzo della Borsa. Dialoghi fra Claudio Bisio e Michele Serra sul rapporto padre-figlio; Alba e Alice Rohrwacher; ci sarà Carlotta Sami in rappresentanza di Medici senza frontiere, Intersos e Unhcr; Neri Marcorè e poi in un dialogo musicale anche Ivano Fossati. E come non menzionare l’edizione genovese di Webnotte, venerdì sera a piazza Matteotti, con Assante e Castaldo e i loro ospiti fra i quali Marco Mengoni, Pfm, I Camillas? Da non dimenticare anche il concerto di Paolo Conte alle ore 21:30 di sabato al Teatro Carlo Felice.

credist foto: www.sorrisi.com
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Insomma quello che si terrà a Genova è l’esempio di come la Cultura possa dialogare con la contemporanietà. Di come in realtà possano essere due mondi in grado di regalare una risposta alle domande su temi che apparentemente potrebbero non avere dialogo. Cultura evidentemente non significa solo libri, enciclopedie, cinema impegnato: la Cultura grazie all’intermediazione di live journalist offerta dalle penne di Repubblica, può davvero essere un modo per raccontare il tempo presente con le sue aspirazioni più positive.

[Credits cover: www.repubblica.it]