Lunedì 15 dicembre il premier Matteo Renzi ha annunciato la candidatura ufficiale di Roma per le Olimpiadi del 2024. Per la scelta del CIO si dovrà attendere settembre del 2017 ma le grandi manovre sono già iniziate. Roma, secondo gli organizzatori, potrebbe sfruttare le nuove regole, recentemente stabilite dal Cio che consentono una più ampia distribuzione delle discipline sul territorio. Le gare potrebbero essere disputate, quindi, non solo nella Capitale, ma anche a Napoli, Firenze, Milano e in Sardegna.

Come era prevedibile, questa scelta ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. Vediamo le ragioni degli uni e degli altri per poi analizzare i costi e la macchina organizzativa.

I favorevoli

Coloro che hanno applaudito alla scelta del governo sono convinti che le Olimpiadi vadano associate a scandali e dissennata gestione solo in Italia. Riconoscono i validi motivi per adottare questa linea di pensiero ma credono che partendo da questa prospettiva non si farà più nulla. Le Olimpiadi sono festa, orgoglio, vetrina, con sano patriottismo tolto dalla territorialità e condivisione insieme. Semplice filosofia? No perché Torino ha ospitato le Olimpiadi invernali nel 2006 che si sono rivelate un successo. Non ci sono notizie di inchieste, tanti soldi spesi e tanti impianti chiusi e inoltre le nuove regole per le candidature riducono gli investimenti obbligatori. Prima dell’inizio, Torino era timorosa ma dopo ha prevalso l’entusiasmo e l’ammirazione da parte di tutto il mondo. . Se l’opposizione alla candidaturea per le olimpiadi è riassunta nello slogan “no perché tanto qui si ruba” allora tanto vale rinunciare all’idea di poter organizzare qualsiasi grande evento.

image

I contrari

Quelli, invece, che hanno fortemente criticato la scelta di candidare Roma per le Olimpiadi 2024 fanno notare innanzitutto che otto città si sono sfilate dall’organizzazione delle olimpiadi invernali del 2022 perché non si rivelano più convenienti come tanti anni fa e anche quelle estive hanno dei costi molto elevati.

Le Olimpiadi sono sicuramente la cosa più bella che c’è ma è necessario dimostrare di meritarle e permettersele. E, purtroppo, non si può negare che Roma, Milano e Venezia solo per rimanere agli scandali di questo 2014, non hanno i titoli per ottenerle. L’Italia in generale non è preparata a usare una cifra che si stimata intorno ai 10 miliardi di euro (di cui la metà tutti pubblici) per tre settimane di sport. Anche considerata l’incapacità di gestire le strutture nate per i grandi eventi sportivi dopo che questi sono finiti (sì, post Torino2006 compresa). Certo, con le eventuali Olimpiadi di Roma ci sarebbe l’opportunità di finire i lavori del palazzetto per il nuoto pensato per i Mondiali 2009 nella Capitale. Un progetto di Calatrava che doveva costare 40 milioni, finora ne è costato 250 e non è ancora finito (cinque anni dopo la fine dell’evento).

I contrari sono convinti che, proprio perchè le Olimpiadi sono una cosa seria, non ci possiamo permettere il rischio di lasciarle al Carminati di turno.

Come sempre, o quasi, la verità sta nel mezzo, o per dirla con i latini, “in medio stat virtus“: se, infatti, fatte seguendo le regole e le leggi, le Olimpiadi possono essere un ottimo strumento per rilanciare la nostra immagine nel mondo. Sembra scontato e ovvio dire ciò ma, considerati gli scandali purtroppo sempre più frequenti, è bene ribadirlo.

cerchi_olimpici1

I costi

La cifra non è ufficiale, ma è una prima elaborazione su cui Coni e Governo hanno cominciato a ragionare in queste ore. Roma 2024 costerebbe 6,7 miliardi di euro, di cui 2 coperti dal contributo del Cio. Il calcolo è connesso al lavoro compiuto due anni fa per Roma 2020, il progetto mai partito per il no di Monti. Allora, la cifra stimata fu di 9.8 miliardi, di cui però 1,6 per i lavori all’aeroporto di Fiumicino, e 2,8 per infrastrutture e trasporti. Era un periodo di gigantismo, ma la nostra candidatura già all’epoca era segnata da prudenza e da una valorizzazione delle strutture già esistenti, scelta che oggi il Cio esorta ufficialmente. Nel conto, comunque, erano compresi anche 1,4 miliardi per nuovi impianti sportivi. La convinzione è che la delocalizzazione di qualche evento serva a far diminuire anche questa spesa. Allora inoltre, si credeva di investire pesantemente su bacino remiero e velodromo (non provvisorio), soluzioni oggi non ovvie.

Le città: non solo Roma

Se Roma ce la farà, le varie discipline olimpiche saranno distribuite in varie città. Tra queste, la Firenze olimpica è già pronta col Mandela Forum, il nome che ha dal 2004 il palazzo dello sport, è più di un titolo. D’altronde Thomas Bach, il presidente del Cio, illustrando la «rivoluzione» delle candidature ha citato proprio il più grande leader antirazzista, e quella sua frase molto famosa: «Lo sport ha il potere di cambiare il mondo». E’ al Mandela Forum che Firenze vorrebbe vivere un pezzo del sogno olimpico. Fra tante ambizioni per ora congelate, il capoluogo toscano è una certezza del «disegno» che la delegazione italiana porterà presto a Losanna, quando il Cio aprirà la fase «a invito». Lo scopo è quello di ospitare le fasi eliminatorie dei tornei di pallanuoto e soprattutto di pallavolo. Il Mandela Forum ha ospitato quest’anno la finale di World League, mentre fra le donne la provincia ha due squadre in serie A-1. Il sindaco Dario Nardella può facilmente parlare di «bella occasione e di sfida da giocare fino in fondo».

Festeggia anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che «prenota» gli sport dell’acqua: «Lo straordinario scenario naturale della nostra città, unico al mondo, rappresenta una garanzia assoluta per raccontare al meglio l’immagine nuova e diversa della città». Alla Sardegna andrebbe la vela in quanto la Maddalena è una sede già cerchiata in rosso. Forse il primo tassello sicuro della movimentata mappa della candidatura olimpica anche se Venezia, però, tentrà ad inserirsi per ospitare le eventuali regate olimpiche. Milano diventerebbe la sede naturale di canoa e canottaggio.

mappa-olimpiadi-roma-2024