Saldi 2015, il via in gran parte dello Stivale. Basilicata e Campania sono state le aprifila della stagione invernale di saldi, le altre regioni seguono con gli start del 3 e del 5 Gennaio. Grande l’attesa per questa sessione di saldi 2015, per la prima volta anticipati così tanto ai primissimi giorni del mese.
Come risponderà l’Italia alla chiamata della sua economia? Si stima che, anche per quest’anno, gli acquisti scenderanno ancora, rispetto allo scorso anno e rispetto al decennio appena trascorso. I saldi 2015 non sembrano, quindi, portarci granché di novità, oltre al consueto pessimismo e stime che, di certo, non sono ben auguranti. Secondo Confesercenti la spesa media per i saldi dovrebbe essere sui 140/150 euro a persona, più di 300 per una famiglia: importantissimo l’aiuto di turisti e stranieri arrivati nel nostro paese per trascorrere, chi in montagna, chi sul mare, le vacanze natalizie aspettando il nuovo anno. “Le vendite di Natale sono state sottotono: il volume è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2013, ma lo scontrino medio ha registrato un’ulteriore flessione. Per questo i saldi invernali di quest’anno sono molto attesi: i commercianti partiranno subito con sconti importanti, nella speranza di invertire il trend”, rivela l’associazione. Ma i primi dati non si fanno attendere, e il bilancio non è per nulla positivo.
Le vendite di fine stagione valgono circa il 20% dei fatturati annui dei negozi. I saldi 2015 non sono mai stati fissati così “presto” all’inizio dell’anno, ma quanto utile sarà questa manovra economica? Il Codacons ha tuonato che questo non influirà in alcun modo sugli acquisti degli italiani, l’anticipazione al 3 e 5 Gennaio è “davvero inutile”. Si spenderà lo stesso, anzi, in teoria molto di meno, secondo le ultime stime. Solo una famiglia su tre farà acquisti durante questi saldi 2015. Per Adusbef e Federconsumatori il giro di affari complessivo dei saldi si attesterà a 1,61 miliardi di euro, soprattutto a causa della penalizzazione determinata dalla crisi e dalle vendite via web: “Sempre di più i consumatori acquistano direttamente sul web e durante tutto l’anno con sconti che raggiungono anche il 70-80 per cento. Sono 16 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno acquistato su internet, per un giro d’affari di circa 13 miliardi”. Gli acquisti online, infatti, sono in netta crescita di anno in anno e questo va a dare leggero manforte all’economia italiana di inizio anno. La tendenza è la “Window shopping”: durante il periodo “morto” e tranquillo, ci si rea nei negozi per provare e scegliere i capi da acquistare, in base a modello, forma, colore, utilizzo e, soprattutto, taglia. Poi l’acquisto vero e proprio si effettua su internet: si evitano così code nei camerini e alle casse, caos del primo giorno di saldi all’impazzata, e si approfittano anche di ulteriori sconti del sito. Si trovano, inoltre, tutte le taglie e molto spesso le spese di spedizione sono gratuite oppure free dopo una determinata soglia di acquisto (che, se preventivata una bella spesa proprio in periodo saldi, si raggiungerà facilmente).
L’anno 2014, ha dichiarato Confesercenti, ha registrato la cessazione di oltre 11.700 imprese della distribuzione moda, al ritmo di più di 900 negozi chiusi ogni mese. Dal 2008 al 2013 la spesa media annua di una famiglia di 3 componenti per calzature e abbigliamento, secondo l’Unione nazionale consumatori, è passata da 2.353 a 1.636 euro, con un calo di 717 euro, pari al 30,47%.
In base ai dati raccolti dal Codacons l’andamento dei prossimi saldi sarà davvero negativo, con vendite che subiranno una riduzione media del -8% rispetto al precedente anno.
Grandissimo e molto forte è stato il colpo della prima giornata di saldi. Tantissime sono, infatti, le persone che entrano nei negozi ed escono a mani vuote, si limitano a guardare le vetrine o hanno espressioni poco felici: la crisi si fa davvero sentire e nonostante il bel tempo, il clima festoso e le vacanze invernali, l’entusiasmo sembra davvero essere sotto terra.