Se non vi siete ancora imbattuti nella storia di una delle saghe cinematografiche più apprezzate degli ultimi decenni nonchè vincitrice di ben 8 Premi Oscar, probabilmente vi sarete persi quella fetta di cinema che conta davvero, quella che a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, proseguendo fino agli anni 2000, ha influenzato gran parte delle creazioni successive. Ma non è mai troppo tardi per rimediare alla mancanza, e a dirlo è proprio il suo creatore George Lucas, che a distanza di qualche anno, dopo aver notato un certo fermento tra i fan club della saga di Star Wars, è intervenuto con il rilascio dell’ultimo episodio della trilogia originaria, sul grande schermo a partire dal 16 dicembre 2015.

Ma procediamo con ordine: se l’origine di un capolavoro indiscusso come Guerre Stellari oggi vi appare abbastanza definito, il suo percorso cinematografico in ordine di uscita probabilmente non vi sembrerà più così chiaro (soprattutto per i meno appassionati del genere). Eppure se non conoscete ancora la storia dell’Impero Galattico che si impone alla vecchia Repubblica e quella dei loro personaggi come Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker in lotta nell’universo spaziale, nessuno vi ammonirà circa la scelta di provvedere alla visione dei sei episodi rispettando un ordine cronologico oppure seguendo il lavoro cinematografico di Lucas rigorosamente in ordine di trama. Qualsiasi scelta voi facciate non vi depisterà dal filo tematico delle due trilogie in quanto il regista, nonostante la scelta un po’ insolita della proiezione dei sei film, si è limitato semplicemente ad arricchire i fatti.

Nel 1977, infatti, è la trilogia originale composta dagli episodi IV, V e VI a dare origine alla saga. Guerre stellari (IV episodio) è il primo film a suscitare l’entusiasmo di un possibile proseguimento della storia, poi effettivamente avvenuto con la realizzazione dei due successivi sequel denominati L’Impero colpisce ancora (V episodio), uscito il 21 maggio 1980, e Il ritorno dello Jedi (VI episodio), uscito il 25 maggio 1983.

Successivamente fu grazie al successo della trilogia classica di Star Wars e alla popolarità ottenuta grazie ai fumetti e ai romanzi, che Lucas notò un ampio spettro di seguaci. E, vedendo come le tecniche digitali si erano raffinate, prese subito in considerazione l’idea di tornare a dirigere con la trilogia dei prequel ponendo fine ad una pausa di 22 anni. Questa volta i personaggi vennero teletrasportati in un epoca in cui furono narrati i fatti antecedenti a quelli della prima trilogia. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999) fu il primo a dare origine successivi due episodi, Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni e Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith.

L’uscita del I episodio venne ampiamente coperta dai media perché molto attesa a causa del grande seguito culturale che la saga aveva coltivato nel corso degli anni. Così, nonostante le recensioni contrastanti da parte della critica, che tendevano a lodare le immagini e le sequenze d’azione ma a criticare la scrittura, la caratterizzazione e la recitazione, il film registrò il secondo maggior incasso mondiale dell’epoca dopo Titanic, trascinando nel vortice del successo i restanti film della nuova trilogia.

Sebbene la trilogia originale sia, al giorno d’oggi, considerata superiore ai prequel, il sito rottentomatoes.com, in un’analisi dei due progetti cinematografici, ha concluso che la superiorità qualitativa della nuova trilogia è data dal fatto che la maggior parte delle recensioni, e lo stesso vale per i pareri dei fan, dei tre film originali sono state scritte nel 1997, in occasione della riedizione delle pellicole, da critici che all’epoca dell’uscita originale erano bambini e conservavano ricordi legati all’infanzia, non riuscendo quindi a dare un giudizio oggettivo alle pellicole.

[Fonte Cover Photo: www.wired.it]