Il ribaltone, o forse no. In questa settimana si sono verificati diversi avvenimenti che intendono portare il calcio, sport ormai diventato indigesto a molti, verso una nuova direzione. Il ministro Alfano ha promesso tolleranza zero contro gli ultras, Carlo Tavecchio è stato eletto come presidente della Federazione e Antonio Conte è il nuovo commissario tecnico della Nazionale.

Come è ovvio che sia, l’ex allenatore della Juventus è stato scelto dal neo presidente della Figc che ha cercato subito di riconquistare la fiducia di tutti coloro che lo avevano denigrato nei giorni precedenti all’elezione per la famosa frase sui giocatori provenienti dall’estero. Molti tifosi e addetti ai lavori, in maniera molto pronosticabile conoscendo la classica incoerenza italiana, hanno subito abboccato perdonando in un certo qual modo il dirigente.

Ma Tavecchio non creda di essersi lavato la coscienza con la nomina di Conte a commissario tecnico. Quelle frasi rimarranno scolpite nelle menti dei tifosi o qualsiasi persona civile. L’ex numero uno dei dilettanti ha semplicemente fatto quel che si doveva fare, senza inventarsi nulla e non avendo nessun colpo di genio. Anzi, a suo favore è giunta la contemporanea disponibilità di diversi bravi allenatori italiani come Spalletti, Mancini e Guidolin che avrebbero potuto tranquillamente approdare sulla scottante panchina azzurra. La scelta di Antonio Conte non è stata poi così difficile considerando anche il palmarès conseguito in questi ultimi dal tecnico salentino: tre scudetti, due supercoppe, due promozioni in serie A con Bari e Siena. Successi che, oggettivamente, parlano da soli.

Quel che deve far riflettere Tavecchio sono ancora le frasi deliranti pronunciate qualche settimane fa. Molti sostengono che il 71enne comasco abbia maggior feeling più con i fatti che con le parole ma questo in realtà, è tutto da valutare. C’è ancora molto da fare per far ripartire il calcio nel nostro paese ma per agire c’è bisogno anche di una buona comunicazione, intesa come capacità di relazionarsi con chiunque senza commettere brutte figure, lasciando stare banane e assassini di Kennedy. La preghiamo di migliorare, sig.Tavecchio. Coi fatti e con le parole.