Le chiamavano Vacanze Romane. Sono state, e sono tutt’ora, il simbolo di una generazione che andava verso il benessere, verso il progresso, verso la spensieratezza. Oggi come allora però il villeggiante a Roma trova questo e molto di più. La Capitale è certamente patria del divertimento, del lusso, dell’eleganza ma anche della cultura, dell’arte e della storia. Le vacanze a Roma, per chi ama il genere, sono soprattutto questo: un’immersione totale fuori dal tempo e dallo spazio, tra le rovine delle residenze degli Imperatori Romani e i palazzi di proprietà delle più importati casate nobiliari, chiaramente costruiti e decorati dai maggiori artisti della storia, Michelangelo e il Bernini in primis. La città, ad ogni modo, è enorme e soprattutto ad ogni angolo di strada, in questo caso fuor di metafora, c’è qualcosa da vedere, qualcosa che ha una storia da raccontare. Essendo impossibile poter descrivere tutta Roma, è necessario dare al turista, che diventa viaggiatore nel tempo nella Città Eterna, alcuni punti fermi, delle piccole perle che non può assolutamente perdere.

Per gli amanti della storia antica e degli intrighi della corte romana, Largo Torre Argentina è il posto giusto. In questa zona nel cuore di Roma infatti si trova l’Area Sacra dell’Argentina, zona archeologica nella quale negli Anni Venti venne rinvenuto, tra gli altri templi, l’edificio della Curia Pompeiana nel quale si riuniva il Senato romano e dove il 15 marzo del 44 a.C. venne assassinato Giulio Cesare. Per rimanere in epoca romana, all’interno del percorso dei Musei Capitolini, in Campidoglio, si trova il Marforio, enorme statua di marmo rappresentante Oceano, dio delle acque, nota come una delle Statue Parlanti di Roma.

Marforio, Musei Capitoli Credits Photo: Stephanie Barone
Marforio, Musei Capitoli
Credits Photo: Stephanie Barone

Per coloro che invece amano le vedute emozionanti e senza tempo, è il caso che si rechino al colle Palatino; dopo aver ammirato l’immensità del Foro Romano infatti i visitatori avranno la possibilità di immergersi dall’alto nelle rovine dell’antica Roma e in tutta la città moderna, in un tuffo di bellezza tra passato e presente. Non meritano invece eccessivamente i Mercati Traianei, il cosiddetto “centro commerciale” dell’antica Roma: è infatti una visita poco significativa a causa di una cattiva organizzazione del sito archeologico. Tornando alle vedute panoramiche, merita senza ombra di dubbio la salita sulla cupola di San Pietro; dopo aver visitato la basilica più bella del mondo (sì, è davvero così), vale la pena fare all’incirca 300 – 350 gradini per ammirare tutta Roma, a 360 gradi.

Foro Romano, veduta dai Musei Capitolini Credits Photo: Stephanie Barone
Foro Romano, veduta dai Musei Capitolini
Credits Photo: Stephanie Barone

Un altro panorama davvero suggestivo si trova sull’Aventino, subito dopo aver passeggiato nel Giardino degli Aranci; si tratta del “buco della serratura” del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta che offre la più famosa e suggestiva vista di San Pietro. Guardando infatti attraverso questa rinomata fessura si può godere di un fantastico panorama sulla Cupola di San Pietro incorniciata dalle siepi dei giardini del Priorato.

Fontana di Trevi Credits Photo: www.gandex.ra
Fontana di Trevi
Credits Photo: www.gandex.ra

A chiudere questo sguardo curioso su Roma, ci accompagnano dei luoghi simbolo della città poiché rappresentati e divenuti protagonisti del cinema d’autore che gli amanti della settima arte non possono perdersi. Se è scontato citare la Fontana di Trevi e il celebre “bagno” di Anita Ekberg, lo è meno parlare di Via Veneto, zona rivalutata fino dall’inizio del Novecento per l’eleganza e il lusso che la contraddistingueva. La sua incoronazione è però avvenuta nel 1960 quando venne immortalata nel film di Federico Fellini, “La Dolce Vita”. Allo stesso modo “Vacanze Romane” portò alla ribalta Piazza Di Spagna dove, Audrey Hepburn, sui gradini di Trinità dei Monti, mangiava il gelato.
Roma è tornata spesso protagonista grazie al cinema e recentemente lo ha fatto nel film con Tom Hanks “Angeli e Demoni” che tra le altre zone della città, ha mostrato l’eccezionale opera del Bernini, l’Estasi di Santa Teresa, conservata nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria.

[Fonte Cover: www.wikipedia.com]