Detta moda. È al centro dell’attenzione mediatica e detiene il primato in quanto a polemiche riguardanti l’etica e la morale che ruotano attorno ad una bambina che ha più seguaci che anni. Willow Smith da quattro anni a questa parte impazza sui social lasciando tutti piacevolmente esterrefatti per l’unicità con cui si caratterizza in fatto di tendenze. Sembra avere le idee chiare in quanto a stile, il suo. La sicurezza che emanano i suoi scatti fa quasi a pugni con la tenera età che le si legge chiara in viso. Del resto per essere un’icona fashion è necessario aver maturato una consapevolezza di sé e uno stile ricercato e che si contraddistingua nel suo genere. È senza dubbio il lato più complesso di questo fenomeno affermatosi negli ultimi anni nel fashion system e aver raggiunto tale forza espressiva a soli 14 anni lascia interdetti perfino gli psicologi d’America. Sì, quello di Willow Smith è un fenomeno che sta interessando esperti e non. Preoccupa chiunque si soffermi a pensare come sia possibile che all’età di 14 anni si riesca a gestire una notorietà da fare invidia a chiunque.
Preoccupa tutti tranne che mamma Jada Pinkett e papà Will Smith.
I due, infatti, hanno lavorato sodo affinché i due gioielli di famiglia diventassero un bene prezioso in ambito celebrities. Quel mondo che alla maggior parte dei ragazzini dell’età di Willow e il suo fratellino Jaden è del tutto sconosciuto, ma che per loro ormai non conosce segreti. E così i due bambini hanno da subito intrapreso le vie del canto, della recitazione e delle grandi passerelle. Ma a coronare il sogno della famiglia Smith è senza dubbio la piccola Willow, la star di casa. Vanta un passato da cantane rapper e un esordio cinematografico accanto al suo papà nel 2010 con la pellicola “Io sono leggenda”. Nella lista delle cose già fatte non le manca l’incisione di un singolo: Whip My Hair e un contratto con l’etichetta di Jay-Z Roc Nation. Per citare solo le tappe più importanti che hanno segnato la sua fin ora breve – ma intensa – vita da star statunitense. E come ogni star che si rispetti, tra un successo e l’altro, non mancano le polemiche sul suo conto. Riguardano scatti che la ritraggono a letto con un ventenne o cinguettii sui social come: “da quando il corpo delle donne è diventato qualcosa da nascondere?” con tanto di foto in allegato in cui indossa una maglia con la stampa di un topless.
Nativi digitali, diseducati sociali
Nata nel 2000, Willow con molta probabilità ha mosso i suoi primi passi sul web invece che tra le mura di casa come noi tutti. Sarà questo il motivo per cui, a differenza nostra, non ha ricevuto un’adeguata educazione a riguardo? Il distacco verso tutto ciò che è reale è per la nuova generazione un dato terrificante. I bambini di oggi crescono rivolgendo a Siri ogni dubbio riguardante la loro sfera d’interessi, captando così un’innumerevole quantità di informazioni non filtrate. Hanno perso il senso della misura, perché non hanno mai conosciuto quello della materia: non sono in grado di smontare, sperimentare e rimettere insieme i pezzi di un qualsiasi oggetto li circondi. E se un tempo l’ambizione comune tra le bambine era quella di fare la modella, oggi il termine di paragone riguarda quello di fare mood. Quello di divenire influencer senza un reale percorso formativo perché la strada che intraprendono è aperta a tutti. Quello di bruciare le tappe e ritenere di ordinaria amministrazione un successo mediatico su profili social che, per legge, non potrebbero nemmeno avere, stando alla loro età. Tutto questo fa dei nostri nativi digitali, dei veri e propri diseducati sociali che non conoscono il significato del sacrificio, o del successo costruito step-by-step, ma cercano immediatezza in ogni cosa. Trasformando, così, potenziali modelli da seguire in vere e proprie minacce sociali per i propri seguaci ma, soprattutto, per loro stessi. E spesso è proprio il mezzo con cui comunicano la propria personalità quello di cui sono meno a conoscenza, i social in qualità di vetrina sociale, in questo caso.
[Fonte Cover: stylefavor.com]