Emozione, brivido, sentimento. È ciò che scaturisce in noi dopo aver ascoltato anche solo uno dei suoi più riusciti capolavori. Ennio Morricone la musica ce l’ha nel sangue, così come quella straordinaria capacità di composizione che ha dato vita alle più svariate melodie scritte dal maestro per il cinema e non solo.
E se The Edge (chitarrista degli U2) ha definito Morricone il suo artista preferito e Sergio Pizzorno (chitarrista dei Kasabian) ha dichiarato di aver chiamato suo figlio Ennio in onore dello stesso compositore che ascoltava sempre da bambino, un motivo ci sarà. Il maestro romano è uno che lascia il segno, soprattutto dopo averne “ascoltato” le doti musicali.
Definito uno dei più versatili, prolifici ed influenti compositori di colonne sonore di tutti i tempi, Ennio Morricone coltiva la passione per la musica sin da bambino. Dopo aver ottenuto il diploma di trombettista, inizia a suonare la tromba in diverse jazz band, dedicandosi contemporaneamente sia alla scrittura delle musiche per film (dal 1955) sia all’arrangiamento di musica leggera per diverse orchestre e per i dischi dalla RCA Italiana.
Ma la vera svolta avviene nel 1964, quando il compositore, oramai affermatosi nella Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza (gruppo di compositori fondato da Franco Evangelisti) inizia a collaborare con Sergio Leone, suo vecchio compagno di scuola.
Per la regia di Sergio, il grande Ennio realizza alcune delle sue più belle composizioni, in seguito premiate per la straordinaria capacità di suscitare sentimento. Ammirevole anche la naturale affinità del sodalizio grazie alla quale soprattutto il lavoro del regista ne trae vantaggio. La prima colonna sonora che scrive per lui è per il film Per un pugno di dollari, sempre nel 1964, proseguendo per tutta la serie successiva di spaghetti-western, fino all’ultimo film diretto dal regista romano, C’era una volta in America. Così come nel film, l’intero soundtrack è attraversato da un senso di abbandono e malinconia reso evidente dall’alternarsi di strumenti che rievocano passo dopo passo la storia di David “Noodles” Aaronson (Robert de Niro), protagonista del film.
Un successo dopo l’altro fanno sì che il maestro inizi altrettante fortunate collaborazioni, tra cui quella con Bruno Nicolai, suo collega al conservatorio, che lo aiutò nella partitura cinematografiche di Metti, una sera a cena.
Ma Morricone scrive musica anche per Bernardo Bertolucci, Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri), Pier Paolo Pasolini (Uccellacci, uccellini), Pedro Almodovar, Brian De Palma, Roman Polanski, Barry Levinson, Giuseppe Tornatore. Per quest’ultimo ricordiamo la celebre colonna sonora composta per il film vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero, Nuovo Cinema Paradiso (forse una delle sue opere più emozionanti che il maestro ha saputo rivestire della storia dei personaggi). Sempre per il regista scrive la partitura de La leggende del pianista sull’oceano, film del 1998, e Malèna del 2001, altrettante colonne sonore riconosciute per sublimità ed evocazione.
Oggi Sentimento e arte vengono riconosciuti quali elementi di un connubio perfetto che caratterizzano il geniale maestro romano riconosciuto come uno dei più grandi dell’era moderna. Ennio Morricone, con suoi prolifici 40 anni di carriera, rientra dunque di diritto in uno degli esempi più lampanti dell’arte italiana che ancora oggi dimostra di non avere nulla da invidiare ai grandi internazionali.
[Fonte Cover Photo: www.enniomorricone.org ]