Google Plus e la sua storia, quello che è stato, che è, in particolare quello che sarà. Già la scorsa settimana Fabio Stelluti, in Google Plus, il presente e il futuro: vivo, morto o x?, ha analizzato l’argomento, e l’ha fatto concludendo che Google Plus risulterà, quindi, sempre più importante. Le tesi portate in quel post sono state solide e abbastanza convincenti, ma, ahimè, un po’ troppo ottimiste. Purtroppo non penso sia verosimile che Google Plus sopravviva, o almeno che lo faccia con un ruolo da protagonista.

Le ragioni di questo pessimismo sono diverse, ma andiamo per ordine, analizzando il potenziale di questo social network. Le opinioni sono sicuramente discordanti, ma anche senza uscire dall’Italia, sono stati tanti gli esperti di SEO che si sono schierati con questo social, in riferimento a strumenti come Authorship ed Hangout. Strumenti, che, certo, si sono rivelati (in particolare Authorship) estremamente utili, per rendere un determinato contenuto, in un certo senso, più affidabile. Purtroppo, però, G+ non è mai stato (paragone banale ma necessario) popolare come Facebook. Negli States ci sono sicuramente porzioni di utenza superiori a quelle che possiamo vantare noi, ma non è ugualmente la stessa cosa.

Certamente c’è stata una buona parte di utenza che è entrata a far parte di G+ per curiosità e con la convinzione di trovare una buona e valida alternativa a Facebook, e in una prima fase, la crescita del social network vero e proprio, senza considerare tutto l’insieme dell’universo Google, è stata più che dignitosa. Col passare del tempo, però, ha assunto un ruolo più marginale. Si, è presente ovunque, in tutto ciò che appartiene al mondo Google: YouTube, Maps, e tutto il resto, ma non come protagonista. Non è in grado di offrire, un’esperienza globale, consolidata ed integrata come quella del social di Mark Zuckerberg.

Non è tutto campato per aria, Google Plus ed il suo declino sono annunciati da diversi segnali. Tra questi le voci riportate da TechCrunch sul possibile abbandono di Google+ come social network, e l’utilizzo dello stesso come social layer. Altro segnale importante, l’abbandono di Vic Gundotra, padre di Google Plus, che ha lasciato Google, forse per mancanza di ulteriori idee per portare il social al livello di Twitter e Facebook. Ancora, e più recente segnale dell’imminente declino, la probabile separazione di Google+ Photos da Google+, con una possibilità che divenga accessibile anche dai non iscritti al social.

Infine, non dimentichiamoci che Google Plus non è mai stato troppo ben visto da una buona fetta di utenti, che si son sentiti un po’ forzati all’iscrizione, per esempio, per l’utilizzo di YouTube. Di fatto, Google Plus conta sulla carta un numero di utenti non troppo distante da quello di Facebook, ma, di fatto, non avrà mai un utenza con la stessa attività di Facebook, motivo per cui, a breve, il suo declino (in quanto social network puro) non tarderà ad iniziare.

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