Sognato, immaginato, desiderato: per molte donne il giorno del sì è qualcosa di magico. Per renderlo tale, oltre alla certezza di aver scelto il partner giusto, ci vuole anche una buona dose di organizzazione, creatività, energia: tutte doti che risulteranno quanto mai importanti nella fase che precede il giorno delle nozze.
C’è chi queste doti, unite allo studio del settore e alla professionalità, le mette a regime: stiamo parlando del wedding planner, l’organizzatore di matrimoni, un nome che dalla TV al cinema è legato alle ambientazioni americane ma che oramai spopola anche in Italia.
E se i dati ISTAT ci dicono che il numero dei matrimoni sta diminuendo, di contro invece la percentuale dei weddding planner è accompagnata dal segno più, a riprova che non è più solo una semplice moda.
Perché aumentano? Gli sposi sono sempre più esigenti, hanno sempre meno tempo a disposizione per organizzare il tutto e perché quello del wedding planner è un mestiere che affascina.
Un organizzatore di matrimoni si occupa del coordinamento a 360 gradi delle nozze, si relaziona con i diversi fornitori, si occupa degli aspetti logistici e stilistici con occhio attento e pratico. Nessun dettaglio sarà lasciato al caso.

Quali sono i segreti di una wedding planner? Noi de Il Giornale Digitale ne abbiamo parlato con Cira Lombardo, nota Event Creator partenopea, da poco online anche con il suo Blog dedicato ai matrimoni gay, che spazia dalle news al travel con un solo obiettivo: rendere le nozze tra due uomini o due donne qualcosa di concreto.

Cira Lombardo, famosa in Italia e all’estero, lei ha fatto del matrimonio il suo campo di interesse e da anni svolge questo lavoro con grinta ed entusiasmo. Facciamo un salto indietro nel tempo: ci racconta qual è stato il momento della sua vita in cui ha capito che avrebbe fatto questo mestiere?

La perdita di una persona cara, mi ha fatto decidere che volevo realizzarmi in un lavoro che avvolgesse di sorrisi e gioia.

Wedding planner si nasce o si diventa? Che tipo di percorso ha seguito per arrivare fin qui?

Io penso di essere nata con le caratteristiche adatte a questa professione. Curiosità, intraprendenza, pazienza. Estro, Eleganza, Emozione, Essenzialità. Tutto ha avuto inizio ascoltando il sogno di una ragazza…poi un corso ha fatto il resto.

Credits: per gentile concessione di Cira Lombardo
Credits: per gentile concessione di Cira Lombardo

Fino a qualche anno fa la figura del wedding planner era guardata con un po’ di stupore, poi ci ha pensato la televisione a diffondere questa nuova “cultura”. Secondo lei perché una coppia dovrebbe rivolgersi a un wedding planner? Che differenza c’è con il matrimonio fai da te?

Le motivazioni principali sono due: mancanza di tempo e voler avere qualcosa di estremamente personalizzato, impossibile da acquistare altrove. Probabilmente il matrimonio fai da te è più economico, ma ciò vuol dire che c’è più ansia e tempo da dedicare da parte della sposa.

Parliamo di tendenze: dal tableau de mariage agli allestimenti, dalle bomboniere alla location. Ci dà qualche indicazione sul matrimonio che vedremo nel 2016?

Un tableau interattivo. Colori predominante: rosa confetto; verde chiaro; celeste. Continua la tendenza shabby, con un pizzico di natural chic.

Esiste la ricetta del “matrimonio perfetto”? Che cosa secondo lei non dovrebbe mancare ad un ricevimento di nozze per renderlo speciale?

La ricetta giusta è l’ingrediente principale: l’amore. Quello che non può mancare è il coinvolgimento e la partecipazione attiva, che scaturisce solo da un’attenta organizzazione.

Ha incontrato tante coppie lungo il suo cammino: c’è una storia in particolar modo che l’ha colpita? Se sì, perché?

Io racconto sempre le storie di tutti i miei sposini, perché sono uniche, singolari e speciali. Tutte colpiscono in un modo o nell’altro: da quelle romantiche, dove chi soffre di vertigine sfida l’altezza per proclamare il suo amore, a quelle di rivincita, dove il matrimonio non è altro che l’inizio di un percorso di gioia dopo un periodo negativo.

Credits: weddingluxury
Credits: weddingluxury

Paese che vai, matrimonio che trovi. Quanto è importante la tradizione nell’organizzazione del giorno del sì e quali sono quelle più curiose secondo lei?

La tradizione è alla base di ogni matrimonio perfetto e unico perché è l’essenza ed il cuore di ogni individuo che parteciperà. In un matrimonio pugliese non può mancare un richiamo alla pigna benaugurante e alla scenografia delle luminarie. In un matrimonio napoletano, non può mancare la posteggia.

Siamo circondati da foto che ritraggono i vip del momento nel giorno delle loro nozze. Da Bar Refaeli a Mariano Di Vaio, per fare qualche nome tra i più recenti.
A suo parere si tratta di eventi che “dettano tendenza”? Lei trae ispirazione dai matrimoni vip?

I matrimoni stranieri sono troppo distanti dallo stereotipo del matrimonio italiano. Mai una sposa indosserebbe l’abito di Bar Rafaeli; un’invitata, al massimo, lo considererebbe per delle nozze su un’isola.

Se dovesse fare un identikit di una coppia che sta per sposarsi oggi, ed una invece che ha fatto il grande passo 20 anni fa: cosa è cambiato?

Indipendenti economicamente, sia lo sposo che la sposa realizzati professionalmente. Età media: 31 lei, 35 lui. Autonomi dal punto di vista decisionale.
Mi chiede 20 anni fa…Beh, quando mi sono sposata io la prima volta, mamma e papà hanno partecipato quasi in assoluto a tutte le spese delle nozze, io ricordo di aver scelto l’abito nell’atelier di fiducia di famiglia.

Non solo eventi, l’abbiamo vista anche in Tv e autrice di una rivista, nonché designer: che progetti ha per il suo futuro?

Un nuovo blog molto personale, una piattaforma e-commerce e, per finire, il già noto blog myweddinggay.

A proposito di myweddinggay. La figura del wedding planner si associa quasi sempre a coppie eterosessuali, lei si avvicina invece con questo spazio ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Come mai l’idea di aprire un blog ad hoc? Quanta strada ancora c’è da fare a livello culturale, in Italia?

Ho fatto tanti viaggi, diversi per luogo e per compagnia, ma una cosa è sempre stata comune: la normalità con cui gli omosessuali vivono le loro storie nei paesi esteri. Vedere coppie omosessuali e riconoscere in loro lo stesso amore che percepisco negli occhi dei miei sposini, mi ha fatto venire voglia di supportare la loro causa. Certo non sono un politico o un ufficiale pubblico, ma credo che la gente vada abituata alle “novità”, un po’ come dire “se mai iniziamo, mai raggiungiamo la meta!”.
Questo è lo scopo del blog: dare consigli, idee e aggiornamenti pratici, affinché il matrimonio tra due uomini o due donne non sia più un sogno, ma inizi a diventare qualcosa di concreto.