Sabato sera ha chiuso i battenti il Festival di Sanremo 2015, un Festival che si è concluso con una vittoria pronosticata già da mesi, prevedibile sin dall’annuncio dei big in gara e consolidatasi sempre più durante questa settimana. A trionfare, infatti, sono stati i tre ragazzi de Il Volo, i tre enfant prodige della musica lirica italiana che, dopo aver conquistato il pubblico di Ti Lascio Una Canzone, trasmissione da cui era emersa la loro indiscussa bravura, hanno ottenuto un successo mondiale, raro per artisti italiani, duettando con artisti di fama internazionale e raggiungendo la top ten della celebre Billboard 200, la classifica degli album più venduti negli Stati Uniti.
La loro vittoria ha il sapore di una consacrazione nella loro terra natia, visto che, al di fuori del contesto televisivo, in Italia i tre giovani non avevano mai sfondato da un punto di vista prettamente discografico. Il loro successo al Festival, però, deve essere analizzato sotto diverse prospettive.
La prima, sicuramente, va vista nella grande spinta ricevuta dalla Rai, “madre” de Il Volo, in quanto, come già affermato, diventati noti grazie alla partecipazione a Ti Lascio Una Canzone.
Dopo anni di predominio di prodotti provenienti da programmi di altre reti, in particolare dal talent di punta della concorrenza, Amici, la tv di Stato ha voluto mettere anche la sua firma su questo Sanremo, dimostrando come anche lei, come Mediaset e Sky, abbia scoperto grandi talenti.
La seconda va ricercata nel pubblico di Sanremo, nei loro gusti, nelle loro preferenze. Si sa, nonostante con l’avvento dei ragazzi provenienti dai talent si sia intercettata una fascia di pubblico molto giovane, Sanremo resta uno show amato da adulti e anziani. Lo si può capire dai dati auditel, che dimostrano che oltre il 50% degli spettatori di Sanremo appartiene ad una fascia di età che va dai 40 anni in su. E’ ovvio, quindi, che per molti di essi, cresciuti a pane e Claudio Villa, Il Volo sembra essere un ritorno alla loro musica, ai tempi in cui Sanremo era veramente il tempio della musica italiana. D’altronde, la vittoria de Il Volo è stata dovuta esclusivamente ad un televoto mai così decisivo: nella serata finale, infatti, hanno ottenuto il 45% dei voti contro il restante 55% ripartito tra gli altri quindici artisti in gara (i secondi al televoto, i Dear Jack, hanno raccolto poco più del 10%).
La terza ragione che giustifica il trionfo de Il Volo, però, va ricercata in alcune strategie che non hanno un profumo italiano, ma europeo. Si sapeva sin dall’inizio che il vincitore di Sanremo 2015 avrebbe partecipato, nel mese di maggio, all’Eurovision Song Contest 2015, che avrà luogo a Vienna. L’Italia non trionfa dal 1990 e dal 2011, anno del suo ritorno nella competizione continentale, ha collezionato ben tre top ten (di cui un secondo posto con Raphael Gualazzi) e il deludente ventunesimo posto di Emma. La scelta de Il Volo è sicuramente la scelta più giusta per puntare alla vittoria, vista la notorietà internazionale dei tre e anche l’amore incondizionato del mondo per la nostra musica lirica, unico genere in cui siamo considerati maestri. L’ipotetica vittoria de Il Volo all’Eurovision 2015 darebbe all’Italia, e quindi alla Rai, la possibilità di poter organizzare, dopo ben 25 anni, la competizione continentale e, quindi, per la Tv di Stato, sarebbe l’occasione per sdoganare tale festival, considerato in Italia un evento di nicchia (le semifinali vengono trasmesse su Rai 5, la finale su Rai 2).
Al di là di qualsiasi considerazione, comunque, dobbiamo, soddisfatti o meno di tale esito, accettare il risultato e considerare tale vittoria come il trionfo di un valore tutto italiano, come l’affermazione del bel canto, della lirica, un’arte in cui siamo maestri e per cui siamo apprezzati nel mondo, un’arte che, probabilmente, ci permetterà di spiccare il volo in Europa.