Ieri Netflix, oggi Amazon. Le grandi emittenti devono farsene una ragione: il futuro delle serie tv passa anche dal web. Ormai è un dato di fatto. E come se non bastassero i consolidati successi targati Netflix, House of Cards e Orange is the new black, ecco che durante la cerimonia dei Golden Globes 2015 arriva la sorpresa che proprio non ti aspetti. Transparent, produzione originale dell’azienda leader nell’e-commerce, sbanca la serata con due premi, come migliore serie comedy nonché per il miglior protagonista, Jeffrey Tambor. Una vittoria storica, come molti l’hanno definita all’indomani dell’evento. E non solo perché è il primo riconoscimento al lavoro di Amazon Studios, la divisione dell’azienda dedicata alla produzione audiovisiva, da quando ha lanciato il suo servizio di streaming Prime, ma anche perché è la prima serie prodotta e trasmessa sul web a vincere un premio così prestigioso, battendo show della HBO e della CW, nella stessa serata che vede anche il trionfo di Kevin Spacey, il cinico e spietato Frank Underwood di “House of Cards”.

Credit Photo: Getty Images
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Ma qui non stiamo a parlare tanto di Netflix vs Amazon ai Globes, quanto piuttosto di come entrambi i colossi web abbiano irrimediabilmente mutato il panorama televisivo a stelle e strisce, con servizi di streaming in grado di produrre contenuti originali degni delle grandi reti televisive. I premi, infatti, hanno affermato questa tendenza, ma d’altra parte hanno anche segnato l’ingresso in quello stesso panorama di un nuovo protagonista in ascesa: Amazion Studios. Transparent però non è solo una pietra miliare della società, perché questa serie arriva dove la TV finora non aveva mai osato. La trama è infatti tra le più originali mai viste sul piccolo schermo negli ultimi anni: un professore universitario in pensione, Mort Pfefferman, all’alba dei settant’anni e con tre figli ormai adulti, prende coscienza della sua natura femminile, per anni nascosta a tutti, e trova il coraggio di intraprendere un percorso di trasformazione che lo porterà ad assumere la nuova identità di Maura. Per questo motivo, la serie è stata salutata negli Stati Uniti come rivoluzionaria. E’ la prima volta infatti che uno show televisivo ruota attorno a un personaggio transgender.

Credit Photo: Amazon
Credit: Amazon Studios

E Transparent – titolo che gioca con le parole “trans” e “parent” (genitori) – è anzitutto questo: la storia di un coming-out a lungo rimandato, nella speranza di trovare un mondo pronto ad accettare il diritto ad esistere alla luce del sole di un uomo che da sempre si sente una donna. Prendendo spunto da una vicenda personale, la creatrice dello show Jill Soloway tratteggia un racconto realistico e delicato del tema transgender, epurato da quegli inutili stereotipi e pregiudizi con cui, purtroppo, sono spesso infarcite le rappresentazioni mediatiche delle persone transessuali. Si parla di identità, di accettazione, di sincerità ma soprattutto di amore incondizionato, che è alla base della famiglia Pfefferman. Una famiglia “disfunzionale” dove, a ben guardare, tutti i componenti sono alle prese con i propri scheletri nell’armadio e con la ricerca disperata di un posto nel mondo: c’è Sarah, lesbica intrappolata in un logorato matrimonio etero; Josh, che passa da una ragazza all’altra senza trovare mai l’amore; Amy, con un’identità sessuale libera dagli schemi. Un quadretto umano, dipinto senza troppi fronzoli, con scene strazianti che si alternano a momenti da ridere a crepapelle. Da citare la battuta dell’ex moglie di Mort, Shelly: “E così il nostro è stato un matrimonio gay, prima che diventasse di moda”.

Credit Photo: Amazon Studios
Credit: Amazon Studios

Seguendo il modello binge-viewing di Netflix, anche Amazon ha reso disponibile sul servizio streaming Amazon Prime Instant Video tutti e dieci gli episodi della prima stagione della serie nello stesso momento, lasciando libero il pubblico di decidere come, quando e dove guardare. L’accoglienza è stata straordinaria, le recensioni della critica entusiastiche, e sono in molti ad averla eletta il migliore nuovo show del 2014. Il colosso dell’e-commerce aveva già dato avvio alla produzione di contenuti originali alla fine del 2013, con il lancio delle commedie Alpha House e Betas, senza però ottenere una popolarità paragonabile a quelle prodotte da Netflix. Transparent segna forse quel passo in più necessario per diventare un serio contendente nel gioco della programmazione di qualità e, perché no, anche un’alternativa credibile a Netflix, finora leader incontrastato nel mercato della produzione di serie per il web. Amazon però ha ancora molto da fare per riuscire a raggiungere e scalzare il “rivale”. I talenti da mettere in campo però li ha: Jeffrey Tambor, Malcolm McDowell, Gael Garcìa Bernal, John Goodman, sono solo alcuni nomi di attori di attori già coinvolti in progetti originali. La vittoria ai Globes probabilmente aiuterà ad attirarne ancora di più. Il prossimo grande passo ad esempio sarà una serie diretta da Woody Allen.

Uno dei grossi vantaggi di produrre una serie per il web è di avere meno paletti dettati dagli ascolti e un’ampia libertà creativa che sulle emittenti via cavo non è sempre possibile. Perché con così tanta concorrenza, la differenza la fanno autori visionari e storie innovative. E se c’è una cosa che questi premi ci dicono, è che in tv i tempi sono ormai maturi per temi più progressisti e audaci, finora relegati ai margini. Con Transparent, Amazon ha imboccato la strada giusta. Ha rischiato e ha vinto. Ai media tradizionali non resta che fare “chapeau” e prendere nota.

[Credit Cover: Charley Gallay/Getty Images]