Ieri pomeriggio, intorno alle 14:30, il mondo del cinema era fermo davanti ad un televisore, ad un pc, attendendo l’annuncio delle nomination più importanti dell’anno per chi lavora in quest’ambito: le nomination agli Oscar 2015. Dopo la scorpacciata dei Golden Globe 2015, già nel web e nei giornali si avevano le prime sicurezze, sia in positivo che in negativo, quindi ieri sono arrivate solo delle conferme, se non con qualche sorpresa. Vediamo cosa è successo effettivamente, analizzando i favoriti, le sorprese, le conferme e i dimenticati

I favoriti

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Come al solito, i vincitori dei Golden Globe come miglior film drammatico e commedia partono sempre come quelli da battere e come quelli che, al 99,99%, rientreranno nella categoria principale, quella per il Miglior Film. Il pronostico è stato rispettato: Grand Budapest Hotel e Boyhood sono stati entrambi nominati nella prestigiosa categoria. Stando ai rumors, però, il film di Linklater appare come assoluto favorito e, anzi, a differenza di quello che hanno sancito i Globi, sembra Birdman, sconfitto da Grand Budapest Hotel, l’unico a poter impensierire Boyhood. Sembra quasi che siano loro due l’unici in corsa per la statuetta, come se gli altri sei film fossero stati candidati solo per riempire degli spazi.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

I due film vedono anche i propri registi favoriti nell’apposita categoria. Visto l’assoluto dualismo tra i due film, l’Academy potrebbe decidere, come tante altre volte, di premiare entrambi, uno per il film, l’altro per la regia. Questo è quanto accaduto anche l’anno scorso, con 12 Anni Schiavo eletto miglior film e Cuaron, regista di Gravity, premiato per la regia.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Per quanto riguarda gli attori, il discorso non cambia. Se come miglior attore protagonista sarà Michael Keaton, mattatore in Birdman, a fare la voce grossa, con gli esordienti nella categoria Cumberbatch e Redmayne a tentare uno sgambetto, per le donne la corsa già sembra chiusa, con Julianne Moore pronta a far spazio nella sua bacheca al suo primo Oscar. Poche storie anche per i non protagonisti: Simmons e Arquette, vincitori ai Golden Globe, non dovrebbero avere grossi problemi a bissare il risultato il prossimo 22 Febbraio.

Chi c’è…e non ci sorprende

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Dopo le ultime due edizioni, in cui i candidati nella categoria principale furono 9, quest’anno l’Academy ha scelto un film in meno. Otto i contendenti al premio più ambito, con i due già precedentemente nominati assoluti favoriti. Tra gli altri sei, gli outsider d’eccellenza sembrano essere Grand Budapest Hotel, vincitore del Golden Globe come miglior film commedia e musical, prima vera consacrazione del puro genio di Wes Anderson da parte dell’Academy, complice anche il successo mainstream, e Selma, l’ovvio film black che, come ogni anno, non manca mai all’interno della categoria.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

The Imitation Game e La Teoria del Tutto non hanno grandi chance, ma sono film molto cari all’Academy. Entrambi i film hanno ricevuto ben due nomination nelle categorie dedicate agli interpreti (Cumberbacht e Knightley il primo, Redmayne e Jones il secondo). Le motivazioni sono semplici: l’Academy, si sa, ama le biografie, ama le trasformazioni (vedi anche Steve Carrell) , ama il politically correct molto british, già osannato con la pioggia di statuette nel 2011 a Il Discorso del Re. I racconti di vite straordinarie, di pagine di storia, sono sempre ben visti dall’Academy, in particolare da un punto di vista recitativo.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Gli ultimi due slot sono stati occupati da due film, assenti ai Golden Globes. Il primo è Whiplash, che, come l’anno scorso accadde con Dallas Buyers Club, gode del traino di Simmons, favorito nella sua categoria. L’altro, totalmente snobbato ai Globi, è American Sniper. Se, da un lato, potrebbe sorprendere la scelta dell’Academy, dall’altro non ci stupisce affatto: il film porta la firma di Clint Eastwood, uno dei registi più coccolati ed amati dall’Academy. In più, è un film molto patriottico e, si sa, gli americani portano in alto ciò che li può far apparire come i giganti buoni del mondo.

Tra gli attori, tante prime volte, ma anche tante conferme per nomi cari all’Academy: se l’onnipresente Meryl Streep, con la nomination per Into The Woods, raggiunge quota 19, sorprendono le presenze tra i protagonisti di due assenti ai Globi, Bradley Cooper, oramai nel cuore dei giurati, visto che siamo alla terza nomination consecutiva, e Marion Cotillard, una che deve molto all’Academy, visto che, grazie al suo trionfo nel 2008 per La Vie En Rose, la sua carriera ha spiccato il volo oltre le terre francesi.

Chi non c’è… e ci sorprende

Parlare degli esclusi è sempre la parte che fa più male. Ognuno, crediamo, sia rimasto un po’ con l’amaro in bocca per qualcosa, qualcosa che è stata molto amata, che si voleva all’interno delle cinquine, ma niente…l’Academy l’ha fatta fuori.

Oscar 2015, considerazioni all'indomani delle nomination

Una delle assenze più di peso è quella di David Fincher e del suo Gone Girl – L’Amore Bugiardo. Dopo le quattro nomination ai Globi (assente comunque nella categoria per il miglior film drammatico), tra cui quella per la sceneggiatura e per la regia, nonostante non sembrasse il favorito, si ci attendeva qualche nomination, almeno le stesse viste ai Globi. Invece, il thriller di Fincher ha ricevuto solo la nomination per l’indiscussa prova di Rosamund Pike. Nè la prova di Fincher né l’ottima sceneggiatura sono state considerate.

Fincher, come tante altre volte, non sembra essere tra le grazie dell’Academy, forse un suo stile non sempre politically correct, forse per film che non sono proprio quello che l’Academy ama.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Altri tre sconfitti d’eccellenza sono Christopher Nolan, Tim Burton e Paul Thomas Anderson. Il primo non ha mai ricevuto una nomination agli Oscar, nemmeno per Inception e per The Prestige, e anche quest’anno, complici delle recensioni positive, ma sotto le aspettative, con il suo Interstellar può puntare solo ai premi tecnici.

Burton, da sempre snobbato dall’Academy, non riesce, con un film diverso dai suoi soliti e con due attori apprezzatissimi dall’Academy, a fare con il suo Big Eyes quello slancio che gli avrebbe riservato un posto nelle categorie di rilievo, lasciando fuori anche i due protagonisti, tra cui la Adams, premiata con il Golden Globe per la miglior attrice protagonista in una commedia o un musical.

Nomination Oscar 2015, le considerazioni del giorno dopo

Anderson, invece, conferma il suo pessimo rapporto con l’Academy (solo nel 2008 per Il Petroliere ha ricevuto un numero cospicuo di nomination), ricevendo, per Vizio di Forma, uno dei film più apprezzati dell’anno, due nomination, di cui una, la solita, per la sceneggiatura non originale.